Foto gentilmente concesse da Elisa Pezzotti e Kristian Gianfredi

Sono oltre 7000 le donne in Italia che sono uscite dalla “rete della prostituzione”. Di queste tantissime sono minorenni, cadono nella tratta perché imbrogliate, raggirate e usate come fonte di guadagno.

Questo è un fenomeno molto diffuso e le “unità di strada” dell’Associazione Papa Giovanni XXIII stimano che nelle vie del nostro paese ci siano più di 75.000 donne, di cui il 40% sono nigeriane, il 30% romene, le altre sono albanesi, cinesi, moldave, ucraine, russe, polacche, domenicane, brasiliane, bulgare, ungheresi, senza calcolare il vasto mondo dello sfruttamento, che resta accuratamente sommerso. Su scala mondiale la tratta degli esseri umani è in continua crescita ed è al secondo posto nelle attività criminali, dopo il traffico di armi e di droga.

Questi dati si estrapolano dal libro di Irene Ciambezi: “ Quello che gli occhi non vedono” che racconta la storia di una ragazza romena che riesce ad uscire dalla prostituzione diventando una missionaria in America Latina. Il mondo della prostituzione è un settore gestito dalla malavita, infatti la Direzione Nazionale Antimafia ha indagato ben duemila 603 persone (dal 2004 al 2007) per reati di tratta. Dal 2004 al 2006 le persone denunciate per reati inerenti la tratta e la prostituzione sono state diecimila640. Tra il 2000 e il 2007 sono state cinquantaquattromila559 le persone assistite nei progetti previsti dall’articolo 18, che prevede un programma di protezione e reintegrazione per chi è vittima della prostituzione.

Il bel libro di Ciambezi narra la storia di una ragazza romena, Diana, adescata dragazze_3a uomini e donne senza scrupoli che le promettono un lavoro in Italia. Diana quando viene ingannata è ancora una minorenne, ma grazie a tante complicità è portata dalla Romania in Italia, dove è costretta a vendersi. Deve restituire i ragazze_5soldi che le sono stati prestati per il viaggio e come soluzione viene proposto a lei e alla sua amica di prostituirsi. Le ragazze sono contrarie a questa “proposta coercitiva”: lo sfruttatore per convincerle le picchia con violenza, dicendo loro che le lascerà in Italia da sole e senza un centesimo in tasca. Inizia il calvario delle ragazze che ogni sera devono portare ai loro aguzzini almeno 200 euro. “ Per ogni donna – racconta Diana- essere toccata e usata di continuo da ogni genere di uomo, anche anziano o malato, per il suo piacere momentaneo, è come sentire morire una parte di se stessa. Sentiamo che, agli occhi del mondo siamo solo puttane, donne senza valore, che meritiamo di essere derise”.

La fortuna di Diana è quella di essere arrestata: denuncia i suoi sfruttatori e inizia il suo percorso di recupero in una casa famiglia dell’associazione Papa Giovanni XXIII. In comunità la ragazza si sente accolta e piano piano cambia vita. Questo è un ragazze_6libro che ci fa conoscere quello che succede alle donne costrette a prostituirsi, ma ci apre anche il cuore alla speranza. Ci sono tanti volontari che fanno “unità di strada” per aiutare queste ragazze e c’è anche un numero verde antitratta 800132293 attivo 24 ore su 24 al quale si possono rivolgere le donne cadute in questa rete, i clienti e chiunque voglia collaborare per la liberazione delle schiave. Se non ci fossero clienti questo mercato non esisterebbe. Non isoliamo le prostitute diamo loro la nostra amicizia.

Irene Ciambezi, Quello che gli occhi non vedono, Editore Sempre, 9 euro

Si ringrazia per la disponibilità l’associazione Papa Giovanni XXIII

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