In un sistema giudiziario ormai al collasso è necessario individuare una valida alternativa alla giurisdizione. In questa direzione va l’incentivazione alla creazione di Camera Arbitrali, ma senza riproporre gli aspetti critici della mediazione.
A tal fine l’AIGA, nell’ambito del più ampio progetto di riforma del Sistema Giustizia, ha costituito unitamente alla Fondazione AIGA Tommaso Bucciarelli, un’apposita “commissione di studio” per l’elaborazione di un progetto di legge organico mirante, appunto, alla creazione di Organismi arbitrali, anche alla luce della previsione dell’art. 29, co. 1, lett. n), della L. 247/2012, quale ausilio agli Uffici Giudiziari Civili.
Alla commissione partecipano altresì componenti esterni particolarmente competenti in materia, tra cui il responsabile di un ente arbitrale e di formazione, il dottor Pietro Chiofalo.
“Occorre incentivare la costituzione delle Camere Arbitrali – afferma il presidente AIGA Nicoletta Giorgi – proprio nel tentativo di offrire valide alternative per la difesa dei diritti dei cittadini, soprattutto ove, a seguito della revisione della geografia giudiziaria, sono stati cancellati Tribunali o Sezioni distaccate, facilitando l’accesso alla giustizia per il cittadino e contribuendo indirettamente alla riduzione dei processi iscritti a ruolo”.
“Il progetto elaborato dalla commissione” continua l’avv. Giorgi “sarà, poi, oggetto di dibattito e discussione con tutti i soggetti interessati (mondo delle professioni, politica, ministeri) e con la società civile, a cui bisogna dare una corretta comunicazione: il sistema alternativo alla giustizia del tribunale può essere una risorsa e non è un tentativo di distogliere la richiesta di giustizia dal giudice naturale”.
Il progetto è stato presentato al presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa e al vicepresidente Carlo Vermiglio, che hanno manifestato apprezzamento per l’iniziativa confermando l’attenzione che da tempo il Cnf riserva alla questione, anche attraverso il proprio Ufficio studi: il nuovo ordinamento forense infatti prevede Camere arbitrali e di conciliazione presso gli Ordini territoriali, nonché un decreto ministeriale che disciplini l’istituzione di tali organismi (art. 29, lett. n, L. 247/2012).