Tutti possiamo compiere atti di eroismo, il coraggio si può imparare.
Se verifichiamo alcuni dati provenienti dagli Stati Uniti, scopriamo che fare del bene non è un comportamento raro. Su un campione di quattromila persone degli States il 20% ha compiuto almeno un atto eroico.
La percentuale si raddoppia tra le comunità nere e ispaniche rispetto a quella bianca. Si formulano due ipotesi: una vede le vittime di pregiudizi e discriminazioni sviluppare una sensibilità maggiore; l’altra ritiene che tali comunità abbiano maturato una maggiore esperienza nell’affrontare situazioni difficili.
Ad evidenziare questi dati così confortanti è lo psicologo sociale Philip Zimbardo, autore del libro “L’effetto Lucifero” dove sono illustrate in maniera illuminante tutte le dinamiche del male (già trattate nel sito Goleminformazione dalla brava psicologa Dalila Liguoro, vedi gli articoli correlati) e le dinamiche del bene.
Zimbardo sta promuovendo in alcune scuole di San Francisco il progetto “L’Immaginazione eroica” (http://heroicimagination.org/). Il programma si articola in tre fasi:
nella prima si prende contatto con le dinamiche che ci spingono ad azioni malvagie;
nella seconda si evidenziano le situazioni che possono influenzare i comportamenti per migliorare l’empatia e per superare l’inazione e la crudeltà;
nella terza i ragazzi studiano gli atti eroici cui possono ispirarsi.
Sono tanti i modelli proposti, da quello fisico a quello civile e sociale: poliziotti, carabinieri, pompieri, eccetera ma anche l’esempio di un civile che decide di rischiare la sua vita per salvare una persona in difficoltà.
Tantissimi sono gli esempi anche meno clamorosi: lottare contro la burocrazia, raggiungere il successo partendo da una situazione di difficoltà (un ex alcolista, un disabile). Tanti i modelli perché ogni persona può compiere gesti eroici anche piccoli. “Il concetto di fondo che trasmettiamo – dice Zimbardo – è che le piccole cose possono fare differenze enormi: gli esperimenti che affrontano il problema del conformismo mostrano che anche un solo dissenziente fa crollare il tasso di conformismo nel gruppo”.
Vi sono testimonianze di giovani che grazie a questo percorso hanno mutato i loro comportamenti. Un ragazzo ha raccontato che, a scuola, quando ha visto un piccolo incendio in un bidone, è subito intervenuto per spegnerlo e ha chiamato aiuto. (Ha anche detto che prima di partecipare al progetto non sarebbe intervenuto, pensando che l’avrebbe fatto qualcun altro).
Anche in Italia ci sono iniziative che s’ispirano al progetto di Zimbardo.
L’ associazione Onlus La Gioia ha un sogno: raccogliere storie di “Eroi del quotidiano”. E sono tante.
Fratel Biagio, un missionario, a Palermo accoglie i senza fissa dimora (circa mille persone). La sua testimonianza è stata importante per un giovane di Padova che, un anno fa, ha dichiarato di avere visto su una panchina un barbone, si è seduto accanto a lui e quando ha avuto fame, con accortezza ha chiesto: “ Io ho fame, mi prendo qualcosa da mangiare, vuoi qualcosa anche tu?” Ebbene, ha raccontato che prima dell’incontro con il missionario non avrebbe mai pensato di avvicinarlo. Un piccolo- grande gesto che ha regalato amore e spezzato tanti pregiudizi.
Il mese scorso, cento giovani a Vicenza sono andati a dormire in strada accanto ai senza fissa dimora per una notte. Tutti questi ragazzi sono stati stimolati da testimoni autorevoli che hanno spiegato loro quanto siano importanti questi gesti per seminare una cultura della solidarietà.
In uno degli incontri della Gioia ONLUS al liceo Tron di Schio (Vi), dopo un incontro centrato sulle belle notizie, un ragazzo, Fabrizio Fava, ha detto: “Tutte queste cose belle… la gente che cambia vita per aiutare gli altri… chi s’impegna nel volontariato… mi stimolano e incoraggiano a compiere opere buone”.
Zimbardo, con il suo “Heroic Imagination Project” non si ferma qui, ha anche una pagina facebook con migliaia di adesioni, http://www.facebook.com/pages/Heroic-Imagination-Project/322165964228 e vuole diffondere questo progetto in tutte le scuole, con altri progetti nel web. “Se avremo successo – spiega – il risultato sarà irreversibile: un gruppo di eroi pronti ad avviare uno straordinario cambiamento sociale e trasformare le loro comunità, le città, il mondo in un luogo più umano per tutti”. Uniamoci tutti noi a questo bel sogno di questo lungimirante studioso, che ognuno di noi compia piccoli gesti di “ eroismo”. Se tutti ci crediamo, niente è impossibile!