Diminuzione dell’arretrato civile del 20% e riduzione ad un anno della durata media dei procedimenti: il Tribunale civile di Sulmona è già una best practice in Italia ed ora grazie ad una convenzione stipulata tra l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, l’Università dell’Aquila e il Polo universitario di Sulmona, nella città verrà tenuto anche un master di primo livello, ”Processo civile telematico e linguaggi giudiziari”, con tirocinio proprio presso lo stesso Tribunale.
Tutto ciò alla vigilia dell’entrata in vigore il 30 giugno del cosiddetto Processo civile Telematico (Pct).
Questi i principali spunti emersi dal convegno organizzato il 19 e 20 giugno dal Tribunale di Sulmona, dalla Università degli Studi dell’Aquila, dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona, dal Consorzio per il Polo Universitario di Sulmona e del Centro Abruzzo, dalla Fondazione Nazionale Giuseppe Capograssi.
Nel corso dei lavori, sono intervenuti anche i Sottosegretari della Giustizia, Cosimo Ferri e dell’Economia, Giovanni Legnini, si è voluto, appunto, analizzare questi temi e illustrare i primi riscontri statistici di una realtà che può essere considerata un’eccellenza a livello nazionale in vista dell’obbligatorietà del deposito telematico di molti degli atti e documenti del processo civile.

A Sulmona, a seguito di un forte dialogo tra avvocatura e magistratura e grazie a un progetto presentato dall’Oua su cosiddetti “tribunali tecnologici”, si è giunti negli scorsi anni a una riorganizzazione e informatizzazione degli uffici che ha portato, appunto, a dei sorprendenti risultati: in un anno il Tribunale ha visto la riduzione dell’arretrato civile del 20%; alla diminuzione a soli 12 mesi della durata media dei procedimenti; a depositi telematici che rappresentano la metà di tutti quelli dell’intero distretto nonostante un bacino di utenza di soli 70.000 residenti a fronte di un’utenza distrettuale di oltre 1.200.000 abitanti. Il tutto nonostante scoperture del 40% dei magistrati e del 33% dei cancellieri.
Dal punto di vista dell’organizzazione sono stati completamente modificati i metodi di lavoro: è stato introdotto in udienza il triplo schermo (giudice, cancelliere e avvocato), i cancellieri sono stati spostati in udienza e alle udienze è stato dato più spazio attraverso un cronoprogramma giornaliero cadenzato con chiamate dei procedimenti ogni 15 minuti. 
Si tratta di un’innovazione destinata a incidere profondamente nei metodi di lavoro e prima ancora nel modo stesso di concepire il processo da parte di avvocati, magistrati e funzionari di cancelleria. 

Nel corso dei lavori sono stati, quindi, presentati i Master formativi universitari che mirano ad offrire agli operatori e professionisti del settore giuridico specifiche competenze informatiche nei diversi settori della Giustizia con ulteriore riguardo ai profili di deontologia professionale e di gestione dello studio legale più direttamente interessati dall’innovazione tecnologica, ivi compreso il c.d. marketing informatico.
Alla formazione teorica si accompagnerà la necessaria formazione pratica attraverso esercitazioni e tirocini mirati presso il Tribunale di Sulmona, organizzati in funzione delle esigenze formative e nel rispetto dei protocolli intesi alla tutela dei dati sensibili.

«Purtroppo a causa di una visione distorta e miope della revisione della geografia giudiziaria – conclude Nicola Marino, presidente Oua – è stata prevista la chiusura di questa eccellenza nel 2018 (dopo la concessione di una proroga) per accorparlo a un altro tribunale che dista oltre 100 km. Questa scelte, a fonte di numeri e fatti che dimostrano alti livelli di efficienza e di risparmio, evidenziano l’insensatezza e l’irrazionalità dogmatica di questo provvedimento varato dal precedente Governo. Ci auguriamo che il nuovo Ministro Orlando, come annunciato nei giorni scorsi parlando di una fase 2 sulla chiusura dei piccoli tribunali (e sezioni distaccate), corregga le precedenti scelte, non solo su Sulmona, ma anche su altre situazioni che meritano maggiore attenzione».

Di Golem

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