Originario del sud dell’Europa, il prezzemolo è una delle piante più conosciute e apprezzate al mondo, soprattutto in campo culinario. Si trova in molti piatti della cucina mediorientale come il tabulé o tabbouleh, una sorta di insalata fredda tipico del Libano, della Siria e della Giordania, a base di cous cous, di cui è l’ingrediente principale.
Per la sua particolarità di essere utilizzato praticamente ovunque, il prezzemolo è stato lo spunto per il famoso detto : “essere ovunque come il prezzemolo”. Pare che fosse noto già nell’antichità e che i Greci lo utilizzassero come decorazione per tombe, aiuole e, principalmente, per i suoi poteri terapeutici i disturbi dei reni, della vescica e contro il mal di denti.
I Romani, invece, lo impiegavano essenzialmente in cucina e per confezionare ghirlande per gli ospiti dei banchetti. Gli Etruschi consideravano il prezzemolo una pianta dalle proprietà magiche e per questo ne facevano unguenti miracolosi. Nel Medioevo è stato, invece, considerato di cattivo auspicio: per la popolazione piantare il prezzemolo significava attirare la morte e raccolti pessimi.
Secondo la leggenda una donna incinta viveva vicino ad un orto pieno di prezzemolo appartenente alle fate. Essendo molto golosa di questa erba si recava ogni giorno a mangiarne appena le fate uscivano. Le fate, però, si accorsero che le piante di prezzemolo sparivano e decisero di cogliere il ladro sul fatto. Scoperta, la donna si difese con le sue voglie di donna incinta. Le fate la perdonarono ma le imposero di chiamare il nascituro “Prezzemolina” o Prezzemolino e di affidarlo a loro dopo averlo allevato. Così successe. Un giorno, quando Prezzemolina era già grande, sentì dire alle fate che l’avrebbero mangiata se non avesse finito tutti i lavori di casa. La giovane, disperata, iniziò a lavorare, in suo aiuto arrivò il cugino delle fate, Memè, che la aiutò a finire tutto in tempo. Le fate non credettero al fatto che la ragazza avesse lavorato da sola e decisero di mangiarsela comunque. Ma arrivò Memè, che la salvò uccidendo le fate la portò via e la sposò.
Da un punto di vista fitoterapico il prezzemolo ha un’ottima azione antiossidante in grado di ritardare l’invecchiamento cellulare, stimola la secrezione gastrica in caso di digestione difficile, meteorismo e gastrite. Grazie all’abbondanza di sali minerali, è un eccellente diuretico utile in caso di cellulite e ritenzione idrica. Inoltre è utile come integratore e tonico generale dopo un’intensa attività fisica e intellettuale. Per uso esterno il cataplasma delle foglie viene impiegato per dare sollievo alle contusioni, le ecchimosi, il mal di denti e alle punture d’insetto. Rinfresca l’alito in caso di alitosi, migliora la pelle in generale dandogli elasticità e tonicità. Se applicato sul seno fa regredire la produzione del latte, e quindi la sua applicazione è consigliata in caso di mastite.