“L’assistenza fornita dalla Cassa Forense nei confronti degli avvocati deve muoversi lungo le direttrici dell’ampliamento della promozione del welfare attivo e all’aumento delle risorse destinate alle prestazioni, che dovranno essere caratterizzate da modalità di erogazione più semplici, efficienti e rapide.
L’Avvocatura è profondamente cambiata e occorre che l’assistenza fornita dalla Cassa Forense sia in linea con i tempi, coniugando il rigore dei conti con una gamma di interventi a favore delle start up ed delle innovazioni tecnologiche ed organizzative dello studio, e dei sostegni per la professione e la famiglia”.
Lo dichiara Ester Perifano, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, che aggiunge – “Nella bozza di regolamento ci sono sicuramente dei punti da chiarire: il ricorso all’ISEE per le prestazioni in caso di bisogno e per quelle di sostegno alla famiglia, non deve essere una misura per ridurre l’accesso alle prestazioni assistenziali, ma solo uno strumento per agevolare gli interventi con più efficienza, equità e tempestività . Ci sono poi risorse, ad esempio quelle per l’ospitalità in istituti per anziani e l’assistenza infermieristica domiciliare , che risultano poco richieste e quindi inutilizzate, e che possono essere indirizzate diversamente, eventualmente per il sostegno delle situazioni di difficoltà contingente, come può essere il pagamento dei contributi da parte dei ‘vecchi iscritti’ in momenti di difficoltà. Si impone sicuramente una revisione in senso migliorativo della bozza, perché continuano ad essere stanziate somme notevoli per prestazioni generiche, come le spese funerarie”.
“L’auspicio di ANF è che via sia il più largo coinvolgimento possibile da parte della Cassa nell’affrontare il tema della riforma della assistenza, che mai come oggi riveste un ruolo fondamentale per affrontare l’attuale difficile contingenza economico- sociale e per sostenere un concreto processo di rinnovamento e di rilancio della categoria” – conclude Perifano.