La FinTech rivoluzionerà il mondo del credito: privati e imprese potranno richiedere prestiti veloci online senza l’intervento delle banche. Un cambiamento necessario, come ben sanno tutti coloro che negli ultimi anni hanno posto Compass e i suoi prodotti a confronto con quelli di IBL Banca, Findomestic, Agos e tutte le altre banche e finanziarie e si sono visti rifiutare il credito di cui avevano bisogno. Complice la crisi, le banche hanno chiuso i rubinetti, assoggettando l’erogazione di finanziamenti a condizioni sempre più severe e selettive.
Per carità, questo non significa che la FinTech permetterà a chiunque di ricevere credito. È ovvio che anche in questo caso bisogna dimostrare di essere in grado di restituirlo. Tuttavia le modalità di accesso al credito saranno molto diverse, con una burocrazia drasticamente più snella, minori costi e tempi di erogazione rapidissimi.
FinTech, finanza tecnologica per prestiti veloci online
FinTech, fusione dei termini inglesi Finance e Technology, rappresenta l’ultima frontiera della finanza che minaccia di scuotere Wall Street fin nelle fondamenta. Si tratta di una realtà composta da tante piccole società che coniugano l’accesso al credito alle tecnologie più avanzate per fornire soluzioni efficaci ai propri clienti. Clienti che, ovviamente, verrebbero sottratti alle banche tradizionali.
Esempio lampante di questa rivoluzione del settore finanziario è Lending Club, società di prestiti tra privati cofondata da Renaud Laplanche, ad oggi suo amministratore delegato. L’idea alla base di Lending Club è di mettere in contatto diretto chi ha bisogno di prestiti veloci online e chi è disposto a prestare del denaro come investimento. Il tutto bypassando le banche tradizionali.
“Risolviamo i problemi di clienti e investitori con la tecnologia, non con le persone e la burocrazia” ha spiegato Renaud in un’intervista per La Stampa. Una bella notizia per chi ha bisogno di credito, un po’ meno buona per le banche, che si vedranno sottrarre una parte dei propri utili.
Perché nasce la FinTech?
Con il progresso tecnologico ormai siamo abituati ad avere tutto e subito. Possiamo fare shopping, prenotare viaggi e visite mediche grazie ad un solo click ovunque ci troviamo. Perché quindi non si può avere la stessa efficienza anche nel settore bancario? Se fino a poco tempo fa nessuno si meravigliava di dover attendere diverse settimane per poter ottenere un prestito, ora il consumatore 2.0 pretende anche qui efficienza e rapidità.
Proprio per rispondere a queste esigenze sono nate le società di peer-to-peer lending (prestiti tra privati) come Lending Club. E il successo vertiginoso di questa azienda conferma quanto il settore avesse bisogno di una bella scossa: dai 46 milioni di dollari di prestiti erogati negli Stati Uniti nel 2011 si è passati ad una stima di 8 miliardi nel 2015 per un totale di oltre 1 milioni di utenti.
La stessa Goldman Sachs, la banca d’affari per eccellenza, ha stimato che nel giro dei prossimi 5 anni la FinTech potrebbe “rubare” ben 11 miliardi di dollari dagli utili delle banche, ovvero il 7% di quanto hanno guadagnato complessivamente le grandi della finanza americana nel corso del 2014.
Ma non è tutto. Rispetto alle banche tradizionali la FinTech permette anche di abbattere i costi. I costi che una banca tradizionale deve sostenere non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli delle nuove società FinTech. Mentre le prime devono coprire i costi relativi a numerose filiali e a tutto il personale che vi ruota intorno, Lending Club, ad esempio, deve pagare solo l’affitto di un ufficio a San Francisco, i programmatori che sviluppano il software e una piccola unità di marketing. Decisamente non c’è paragone.
I minori costi permettono quindi alle società di prestiti tra privati di offrire prodotti molto più vantaggiosi ai propri clienti, ma anche di garantire un buon rendimento agli investitori che scelgono di prestare il denaro. Prestiti veloci e anche convenienti, quindi per quella che si preannuncia come una vera rivoluzione della finanza a livello mondiale.