La sentenza della Consulta pur paludata dal linguaggio curiale si è abbattuta sul sistema della rappresentanza con la stessa veemenza dei dardi di Ulisse che fece strage dei Proci usurpatori. L’eroe di Itaca rese giustizia sommaria dopo due decadi di assenza.
Oggi la situazione italica è analoga dopo 20 anni di violazione delle regole di rappresentanza. Nemmeno la legge Acerbo del 1923 aveva osato così tanto. In sintesi il Porcellum è il coronamento di un sistema consociativo tendente ad avere come perno un ineleggibile detentore di una concessione in regime di monopolio. Modellando la legge Matterella, ad uso personale nel 1994 è stato instaurato dal monopolista un sistema extracostituzionale con nomina diretta del premier con il beneplacito degli ex fascisti e bolscevichi.
Un’apposita Commissione bicamerale istituita nel 1996, calpestando l’articolo 138, avrebbe voluto legalizzare il modello golpista sudamericano del Pascià di Arcore. Casualmente non è arrivata in fondo ma lo scempio del premierato si è consolidato. Una legge di dubbia costituzionalità (voluta da un ex repubblichino e dal cosiddetto “eroe” di Mani Pulite) ha previsto il voto all’estero di “non italiani di terza generazione” privi di conoscenza della lingua e della storia”.
Razzi è l’esempio evidente della cialtroneria pseudo democratica. Una rappresentanza troppo marcata che manda in parlamento troppi deputati e senatori privi di una coscienza di nazione. Nessun Paese al mondo permette un’aberrazione simile. I voti senza modifica costituzionale almeno andavano inseriti nei vecchi collegi di appartenenza. Tale legge paradossalmente ha impedito il voto ai cittadini italiani momentaneamente all’estero. Somma iniquità si aggiunge agli stranieri residente da anni in Italia che pagano le tasse cui è impedito l’esercizio di voto. Un referendum costituzionale ha sancito l’intangibilità anche della seconda parte della Carta.
Le modifiche successive hanno determinato il dissesto della finanza regionale (cosiddetta federale) e l’introduzione di un pareggio forzoso in bilancio. follia economica e legislativa che rischia di gettare l’Italia nel dissesto. Il Porcellum abrogato dalla Corte Costituzionale è vissuto 8 anni per tre legislature operando nell’illegalità costituzionale premiando maggioranze fuori misura e con rappresentanza degli apparati, dei comitati di affari e delle cricche. Due elezioni presidenziali fuorilegge. Un sistema che ha favorito per anni condannati definitivi fino al lungo braccio di ferro della decadenza di Silvio Berlusconi. Nelle more una “maggioranza a larghe intese” vuole abrogare il cardine della democrazia: l’articolo 138. Abusi che continuano con promesse di abolire il Senato e altre nefandezze. Con quale diritto un parlamento di nominati (compreso M5S teleguidato da Grillo) pretende di cambiare la sala di Ulisse? Pretende prebende, vitalizi e pensioni senza titolo, senza un voto che li legittimi. Almeno il pudore di condurre i lavori parlamentari nella maniera ordinaria di un “liquidatore”. Che voti una legge elettorale decente per andare al voto. Subito!