Una filiera assicurativa: polizza, cliente, intermediario, Compagnia, per creare un percorso virtuoso che, una volta coperti i costi di gestione, destinerà una parte del denaro incassato a interventi di microassicurazione o microcredito.
Questo l’obbiettivo e l’ambizioso progetto ideato dalla cooperativa di utenti assicurativi “Insieme” di Modena: oltre un migliaio di associati che già hanno ottenuto per le loro polizze tariffe e condizioni contrattuali più vantaggiose rispetto a quelle che il singolo utente potrebbe ottenere. Il progetto va in senso opposto a quanto si è verificato negli ultimi cento anni nel mondo delle assicurazioni, dove si è passati dal concetto di mutualità (aiuto reciproco) a quello di remunerazione del capitale, tipici delle spa – “Vogliamo adoperarci per riattivare il modello primitivo di assicurazione” è la semplice , quasi ingenua e al tempo stesso rivoluzionaria dichiarazione di Antonio Fierro, laurea in economia e assicuratore dal 1995, responsabile del settore assicurativo della Confcooperativa modenese.
Come sentiremo dalle parole di Fierro, l’indotto generato dalle polizze viene gestito per pagare i sinistri e coprire i costi di gestione; un ente terzo certifica e rendiconta i flussi finanziari, a fine anno una percentuale variabile dell’intero volume generato dalle polizze viene ristornato da Itas Mutua una delle sole tre mutue rimaste in Italia, su un “fondo salvadanaio” gestito congiuntamente da cooperative, associazioni, gruppi di acquisto solidale ecc. Per ora il progetto sta muovendo i primi passi , ma se riuscirà a richiamare i consumatori in futuro potrebbe anche cambiare, finalmente, la faccia delle assicurazioni nostrane.
Dottor Fierro, dopo la “banca etica” arriveranno le “polizze etiche”? Perché?
Nel mercato Assicurativo italiano prevalgono, in maniera imbarazzante, le Compagnie con scopo di lucro: su 135 Compagnie ben 132 sono S.p.A., solo 3 sono Mutue e solo una è una cooperativa. Negli ultimi cento anni nel mondo delle assicurazioni si è passati dal concetto di mutualità (aiuto reciproco) a quello di remunerazione del capitale, tipico delle spa. Il nostro progetto va in senso opposto. Vogliamo adoperarci per riattivare il modello primitivo di assicurazione.
….ritorno al futuro?
Non saprei, quello che è certo è che l’Assicurato non sarà più solo “Cliente”, ma socio ecapace di incidere sulla gestione della Compagnia e persinosu quella dell’intermediario che gli vende la polizza. Insomma noi: una Cooperativa nata dentro Confcooperative di Modena.
Il progetto si chiama “VERSO” le polizze etiche perché non: “Polizze Etiche “?
Uno la patente di “etico” se la può autoattribuire . La nostra idea, invece, è quella di proporci e raccogliere, durante il cammino, più contributi possibili. Stiamo organizzando i tavoli delle cooperative e delle associazioni convenzionate che serviranno a darci l’indirizzo e a correggerci lungo il percorso. “Verso le polizze etiche” inizia ora e sarà una lunga, ma straordinaria esperienza da condividere con chi lo vorrà.
Quali sono gli attori della filiera ?
Per creare la “filiera distributiva” ci affidiamo ad Associazioni, Cooperative, Gruppi di acquisto, l’economia solidale in genere. Ma non è tutto. Per il progetto “Verso le polizze etiche” abbiamo scelto di lavorare esclusivamente con Mutue Assicuratrici, rifiutando le Spa. Abbiamo scelto ITAS MUTUA: la Mutua trentina con 192 anni di storia che è la più antica Compagnia Italiana. L’Itas, non cedendo alle lusinghe del mercato, non si è mai voluta trasformare in Spa. La Compagnia ha sposato con entusiasmo il nostro progetto.
A che modello vi rifate?
Nessuno. Abbiamo creato qualcosa partendo dalle sollecitazioni dei nostri Soci senza avere modelli precostituiti in testa. Quello che ne è scaturito, dopo due anni di lavoro condiviso con tantissimi amici e colleghi cooperatori, è unico: un percorso completamente slegato dal “Mercato” assicurativo tradizionale, che non utilizzi, a nessun livello, società con scopo di lucro come Spa, Srl, Intermediari assicurativi professionisti ecc.
Però venderete delle polizze…
Certo. La nostra cooperativa è iscritta al RUI (Registro Unico Intermediari , tenuto da Ivass . NdR) e quindi possiamo distribuire direttamente tutti i prodotti assicurativi che vogliamo. Vendere non è il termine giusto poiché il lucro non è l’obbiettivo. Il danaro, infatti, transita e rimane totalmente all’ interno di Banche di credito cooperativo e Casse Rurali. Niente Banche commerciali. L’obbiettivo è di rendicontare tutto, per creare massima consapevolezza e coinvolgimento negli Assicurati che, ribadisco, prima di tutto sono SOCI.
Cosa succederà in pratica?
L’indotto generato dalle polizze viene gestito per pagare i premi e coprire i costi di gestione; un ente terzo certifica e rendiconta i flussi finanziari. A fine anno una percentuale variabile dell’intero volume generato dalle polizze viene ristornato da Itas Mutua su un “fondo salvadanaio” gestito congiuntamente da cooperative, associazioni, gruppi di acquisto solidale ecc. Tutti soci di Insieme, la quale, però, resta estranea alla gestione del fondo: spetta ai soci decidere come utilizzare le risorse del salvadanaio. L’importante è che il denaro sia usato per una finalità sociale come , ad esempio, spese per interventi di microcredito, per favorire la nascita di imprese in territori deboli o per donare micropolizze che forniscano servizi essenziali a persone bisognose.
Insomma volete rendere etica l’assicurazione…… Impresa titanica….
Ricordiamo sempre che le assicurazioni nascono dall’idea che mettendosi assieme è possibile ammortizzare gli eventi negativi e l’idea di cooperare assieme per raggiungere uno scopo è già di per se stessa etica. Il nostro progetto vuole gettare un seme che aiuti a recuperare la Mutualità dalle Compagnie ormai dimenticata. Le assicurazione non devono essere macchine per macinare utili, perché l’utile è sottratto alla collettività degli assicurati a favore degli azionisti.
Renderete etica anche la Rca…allora sì, che ne vedremo delle belle…..?
La Rc auto rappresenta una voce di spesa importante delle famiglie italiane, per questo non potevamo escluderla dal processo di “eticizzazione”. La filiera è esattamente la stessa ed il danaro transita nel medesimo modo. Tuttavia, su questo servizio, i margini economici per la Compagnia sono ridotti e ad oggi non è previsto il “ristorno” a fine anno delle quote di premio pagato. Non siamo conservativi, ci piace l’idea di creare un po’ di turbativa nel mercato e, perché no, far saltare sulla sedia qualche funzionario di Direzione.
Niente male. Quindi le vostre polizze Rca costeranno meno delle altre…
Monitoriamo sempre con la massima attenzione i prezzi dell’ Rc auto sia quando facciamo la polizza, sia nei rinnovi successivi, tuttavia non ci proponiamo come discount assicurativo. Per quello esistono i comparatori internet che funzionano benissimo e con i quali non intendiamo competere. Chi cambia assicuratore per 15 euro non è esattamente il Socio su cui intendiamo costruire la nostra “Rete Sociale” . Per agevolare i Soci nel pagamento abbiamo attivato convenzioni per i dipendenti delle nostre Cooperative con trattenute mensili in busta paga senza apertura di “prestiti” o emissione di costose carte di credito.
Le microassicurazioni richiamano alla mente il microcredito…
Già. Come le ripeto, con i proventi del nostro progetto “Verso le polizze etiche” vogliamo supportare le Banche di Credito cooperativo nelle loro politiche di Microcredito. Queste banche si occuperanno delle concessioni del piccolo e piccolissimo credito e il nostro fondo provvederà a trovare coperture di microassicurazione che rendano il soggetto beneficiato più “forte” in caso che si verifichino eventi avversi che impediscano la restituzione del credito ricevuto.
Sarete anche un intermediario in forma cooperativa ?
Certamente. Abbiamo i mandati della Compagnia e quindi parliamo con la voce “istituzionale” , ma sottolineo: siamo di proprietà dei Soci.
Insomma una scelta di campo che si contrappone alle attuali imprese assicurative…
Non nego che ci siano molte Compagnie che operano in modo egregio, ma l’ottica di mercato di una Spa è tutt’altra cosa da quella etica e cooperativistica. “Verso le polizze etiche” viene da un gruppo di 1.300 utenti che si sono associati e che, dopo due anni di ricerche, si sono scelti la Compagnia che fa per loro. Per riprendere la sua domanda: sì, una vera e propria scelta di campo.
Utilizzerete polizze già esistenti o polizze che creerete esclusivamente per voi ?
Nostre polizze. In due anni di lavoro con ITAS Mutua abbiamo creato una serie di coperture dedicate al progetto. Sono uniche perché recepiscono le richieste provenienti dalla nostra base sociale.
Era ora. Non temete che qualcun altro copi l’iniziativa ?
Al contrario, sarebbe bellissimo che nascessero altre iniziative del genere.