L’AQUILA. Torna in Abruzzo e nei borghi storici aquilani il Festival Internazionale di Musica Pietre che cantano: undici serate di spettacolo, cinque con Teatro in Musica e sei concerti in omaggio a Claude Debussy nel 150° anniversario della nascita.
Tra gli appuntamenti, in programma dal 30 luglio al 23 agosto, Il Campanello di Donizetti, Bustric in un fantasmagorico Libro della Giungla con le musiche di Miklos Rosza, la rara cantata spirituale di Debussy La Damoiselle Elue. Evento speciale, Le Meraviglie d’Abruzzo: Fabrizio Gifuni nella Piazza del Teatro dell’Aquila legge le pagine di Gadda dedicate all’Aquila e all’Altopiano delle Rocche.
Pietre che cantano è una iniziativa nata grazie all’entusiasmo e alla tenacia del Direttore artistico, la pianista Luisa Prayer, che ricorda le difficoltà passate e quelle presenti dell’organizzare il Festival: «In questo momento non facile per la cultura e l’economia nel nostro Paese, all’Aquila e nei paesi del cratere sismico, dove per tradizione si è fin dall’inizio svolta la nostra programmazione, la situazione è drammatica. Noi – prosegue la pianista -, che non siamo tra gli enti finanziati dai fondi del Fus del Mibac, siamo sempre sospesi in una situazione di grande incertezza. E sì che la cultura potrebbe fare la sua parte nella ripresa delle attività turistiche, soprattutto nei piccoli centri, che nella ricostruzione sono stati, in molti casi, più celeri. Inoltre, le risorse degli enti locali, che in passato ci hanno potuto sostenere con continuità, sono quest’anno estremamente limitate. Ma abbiamo insistito, per non disperdere il grande patrimonio di energie che negli anni sono state investite su di noi».

Pietre che cantano, dunque, è un Festival che guarda oltre la musica e lo spettacolo: «Se, come sono convinta – ribadisce Luisa Prayer – la priorità per la città e per il territorio del cratere sismico è la salvaguardia di un tessuto sociale profondamente ferito e anche poco fiducioso di una risoluzione rapida e positiva della crisi generata dal terremoto e dalla gestione della ricostruzione, la produzione culturale, soprattutto musicale, è uno dei tratti identitari più caratteristici di questa comunità. Per questo posso dire che i due aspetti, quello sociale e quello culturale, non sono scindibili e che la ricostituzione di questo tessuto passa per il sostegno alle istituzioni culturali che lo rappresentano. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, continuando il nostro lavoro con senso di responsabilità , nonostante la situazione davvero critica. Per questo il nostro festival torna portando la musica nei centri colpiti e tra le meraviglie naturali dell’Abruzzo».

 

Fabrizio Gifuni e il reporter Emilio Gadda
L’evento straordinario che precede l’inaugurazione vera e propria del Festival, in coproduzione con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese per i Cantieri dell’Immaginario, si terrà in Piazza del Teatro all’Aquila venerdì 20 luglio alle ore 21.30: Fabrizio Gifuni, accompagnato dalla fisarmonica di Cesare Chiacchiaretta, darà lettura di alcuni testi di Carlo Emilio Gadda ne Le Meraviglie d’Abruzzo. Si tratta di pagine belle e struggenti che il Gadda giornalista, inviato speciale in Abruzzo de La Gazzetta del Popolo, scrisse tra il 1934 e il 1935, in un suo passaggio dal Fucino, attraverso l’Altopiano delle Rocche fino alla Città dell’Aquila, al Gran Sasso e poi Teramo. La penna del grande scrittore lombardo verga pagine di intenso lirismo, commosso nel ritrarre la bellezza della natura e dell’arte aquilana, e nel cogliere, nelle figure del paesaggio umano, una primitività ingenua e generosa.

«Leggere a vent’anni Quer pasticciaccio brutto di Via Merulana ha cambiato il mio sguardo sulle cose – afferma Gifuni -: l’inesauribile polifonia di voci che anima la lingua di Gadda ha contribuito a formare la mia idea di teatro. Leggere, ad alta voce, nel centro di L’Aquila, le bellissime pagine ‘abruzzesi’ dell’Ingegnere sarà una nuova ed emozionante occasione d’incontro». Un libero commento musicale è affidato al cuore abruzzese di un poeta della fisarmonica, Cesare Chiacchiaretta, interprete e ricreatore, con le sue improvvisazioni, di un mondo lontano ma ancora vivo nella memoria collettiva, e quindi, forse, non del tutto perduto.

 

Il Campanello di Donizetti
La serata di inaugurazione del Festival è affidata ad una divertente opera buffa di Donizetti, Il Campanello, che viene messa in scena lunedì 30 luglio alle ore 21. 15 nel Chiostro di S. Domenico dell’Aquila in una coproduzione con il Festival ArteIncanto – Città di Basciano con la regia di Alessandro De Feo, la direzione di Vittorio Antonellini alla guida dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e una compagnia di giovani talenti della lirica vincitori del Concorso ArteInCanto 2012. Si tratta di un allestimento che si avvale del fiabesco Pocket Theatre della Istituzione Sinfonica Abruzzese, una struttura “leggera” inaugurata lo scorso anno, che si monta in poche ore e che viene utilizzata per alcune particolari produzioni, soprattutto liriche per piccoli organici. Finanziata con un contributo del Senato della Repubblica su progetto dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, la struttura consente di produrre spettacoli di lirica all’Aquila, dove il Teatro Comunale, devastato dal terremoto, rimarrà per lungo tempo ancora chiuso. Lo spazio della messinscena è quello offerto dall’elegante Chiostro rinascimentale del complesso di S. Domenico, l’unico monumento intatto del centro storico dell’Aquila.

 

L’omaggio a Debussy
Il Ciclo Concerti Debussy inizia con il secondo appuntamento del Festival, in programma al Monastero di S. Spirito di Ocre mercoledì 1° agosto alle ore 19.30: (…Reflets), con il soprano Valentina Coladonato e Luisa Prayer al pianoforte per un programma che prevede Mélodies, Ariettes, Chansons e Liriche in francese e in italiano di Bizet, Faurè, Tosti, Debussy, Ravel, Respighi e Pizzetti, per rappresentare lo scambio fecondo tra le culture italiana e francese sul finire del secolo XIX, all’alba del Novecento, nelle immagini, nella poesia, nella lingua, nella vocalità, nel pianoforte. A seguire la festa di inaugurazione nel chiostro e sulla terrazza del Monastero.

Secondo concerto mercoledì 8 agosto, sempre al Monastero di Ocre, con (…Minstrels): è la prima volta che Pietre che cantano ospita un concerto propriamente jazz, in omaggio alle “curiosità” jazzistiche di Debussy, con la proposta di un doppio appuntamento: alle 19.30 Stefano Zenni, tra i massimi esperti di storia del jazz a livello mondiale, presenta il suo ultimo libro Storia del Jazz: un prospettiva globale con l’ausilio di esempi audio e video, mentre alle 21.30 il Franco d’Andrea Three formato da Franco D’Andrea al piano, Daniele D’Agaro al clarinetto e Mauro Ottolini al trombone presentano Traditions and Clusters: dal sound delle origini del jazz alle provocazioni del linguaggio musicale contemporaneo.

Torna il teatro con l’appuntamento di giovedì 9 agosto alle ore 21.15, questa volta nella Palestra Polivalente di Rocca di Mezzo. Si tratta di Immaginaria Commedia – Ballata su emigrazione e arte, uno spettacolo scritto e interpretato da Duccio Camerini e Alfonso Sessa con le musiche di Alchimusica, presentato in collaborazione con il festival di teatro Rocca Festival VIII edizione diretto da Maria Grazia Tolomeo. Sul palcoscenico protagonisti sono l’attore e l’emigrante, due figure accomunate, oggi come ieri, da una condizione esistenziale molto simile: la ricerca di una possibilità di realizzazione, di un ruolo come di un lavoro con cui sfamarsi ed affermarsi, la ricerca di una identità da rivendicare. Sullo sfondo di questa storia immaginaria e semiseria, una indagine sul rapporto tra cultura italiana e cultura francese ed europea.

Una notte di stelle e musica è quella organizzata dal Festival venerdì 10 agosto – la notte di San Lorenzo – dalle 16 alle 19.30 alle Pagliare di Tione degli Abruzzi, antico villaggio in alta quota nel Parco regionale del Sirente. Per (…Nuit d’etoiles) Antonella Ciccozzi, arpa, Massimiliano Piva, viola del Quartetto Prometeo e Mario Folena, flauto, e le voci del giovane soprano emergente Rosaria Angotti e dell’attore Bartolomeo Giusti, attenderanno con il pubblico il tramonto e la notte insieme alle musiche di Debussy, Faurè, Honegger, Ibert, Strawinskij, Britten, Hoffmeister e Hindemith. Verrà data lettura del nuovissimo poemetto dedicato alle Pagliare e a Pietre che cantano da Bruno Sabatini, decano dei poeti aquilani.

Domenica 12 agosto alle ore 21.15 il Festival si sposta nuovamente alla Palestra Polivalente di Rocca di Mezzo dove la simpatica e affiatata coppia formata dall’attore Elio Pandolfi e dal pianista Marco Scolastra offrono uno dei loro spettacoli più riusciti, Le Vispe Terese, testi à la maniére de…di Luciano Cicioni, ossia 31 diverse versioni della celebre Vispa Teresa di Luigi Sailer, riscritte imitando i grandi della letteratura, da Omero a Jacopone, da Leopardi a Ungaretti, con il commento delle musiche di Chopin, Delibes, Von Suppè, Albeniz, Casella, Rota.


Sulle tracce di Mowgli
Un altro appuntamento con il teatro è quello di martedì 14 agosto, sempre a Rocca di Mezzo alle 21.15 – che sarà replicato alla stessa ora anche all’Aquila venerdì 17 agosto nello splendido Chiostro di S. Domenico. In scena l’attore, mago e poeta dell’illusionismo Bustric in The Jungle Book, dal romanzo di Kipling, con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Marcello Bufalini: oltre alle Sinfonie di Rossini del Barbiere di Siviglia e dell’Italiana in Algeri, si potrà ascoltare la rara Suite The Jungle Book di Miklos Rosza per narratore e orchestra. Uno spettacolo poetico e comico, tra teatro e circo d’autore, in cui Bustric, nei panni di un viaggiatore indiano, in babbucce d’oro e turbante, in sella alla sua splendida bicicletta, narra la storia di Mowgli, il cucciolo d’uomo. Tutto lo spettacolo è abbracciato ed esaltato dall’ampio respiro sinfonico della musica di Miklos Rosza, scritta per l’omonimo film di Zoltan Korda nel 1942. Rosza, grande musicista ungherese di formazione classica, emigrò negli Stati Uniti al tempo della seconda guerra mondiale, e divenne uno dei più importanti autori di musiche da film, aggiudicandosi tre volte il premio Oscar.

Sabato 18 agosto alle ore 21.15 si torna al Ciclo Debussy in una ambientazione nuova per il Festival, la Chiesa di S. Maria di Centurelli a Caporciano, che sarà riaperta in questa occasione al termine del lavori di restauro seguiti al sisma del 2009. (…L’Isle joyeuse) è il titolo del recital affidato alla pianista Gloria Campaner, con la partecipazione del Coro della Virgola diretto da Pasquale Veleno, impegnati in musiche di Debussy, Rachmaninov, Ligeti, Illés, Faurè, Kodaly e Luciuk.

Martedì 21 agosto Pietre che cantano arriva a Fontecchio: nel Convento di S. Francesco alle 21.15 (…Cathédrales), recital di uno splendido duo di strumentisti, già ospiti di successo nella passata edizione del Festival: Alexei Grynyuk al pianoforte e Leonard Elschenbroich al violoncello. Nell’interpretazione di questi due fuoriclasse del concertismo europeo, tre grandi composizioni: i Quadri di un’esposizione di Mussorgskij, la Sonata per violoncello e pianoforte di Debussy e la Sonata in la magg. di Franck, qui nella versione per violoncello. Al termine della serata, a mezzanotte, brindisi allo scoccare del giorno anniversario della nascita di Debussy, nato il 22 agosto 1862.

La serata di chiusura della XIII edizione del Festival quest’anno si tiene in una nuova location: giovedì 23 agosto alle ore 21.15 nel Palazzo Santucci di Navelli, Pietre che cantano conclude la stagione con (…Feux d’artifice): si ricostituisce il trio già molto applaudito lo scorso anno, formato da Nicola Benedetti, violino, Leonard Elschenbroich, violoncello, Alexei Grynyuk, pianoforte, al quale si aggiungono le voci del soprano Valentina Coladonato, del mezzosoprano Anna Rita Romagnoli, del Coro della Virgola diretto da Pasquale Veleno e il pianoforte di Luisa Prayer. Il concerto si apre con un brano di rarissima esecuzione, la cantata spirituale La Damoiselle Elue, Poéme Lyrique per soprano, mezzosoprano e coro femminile, su testo del pittore preraffaellita Dante Gabriele Rossetti e prosegue con due celebri Arie di Korngold tratte dall’opera “Die tote Stadt” trascritte per violino e pianoforte, Preludi per pianoforte di Debussy, tra cui Feux d’artifice, che dà il titolo alla serata, e si conclude festosamente con il magnifico grande Trio dell’Arciduca di Ludwig van Beethoven.
Nicola Benedetti e Leonard Elschenbroich, prima di congedarsi, faranno dono di due borse di studio per giovani musicisti aquilani. E al termine, la tradizionale festa di chiusura del festival.

 

Per ulteriori informazioni:
Associazione Culturale Pietre che cantano, Sede Municipale, Ocre
tel. 389.2820983; info@pietrechecantano.itwww.pietrechecantano.it


Di Golem

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