Ore 10.15 Annuncia i prossimi provvedimenti economici del governo Renzi: tagliare il cuneo fiscale, o eventualmente spostarlo a Mondovì; privatizzare la Basilicata (pare sia già arrivata un’offerta da alcuni sceicchi arabi: per 2500 euro l’affare dovrebbe essere a buon punto); vendere Poste Italiane a Erick Thohir (che ha già pensato a Roeslani per le Relazioni Internazionali e a Kuzmanovic per la Gestione del Personale). Per quel che riguarda il debito, invece, Pier Carlo spiega: “Ho sotto matematica e biologia, ma nelle prossime interrogazioni dovrei recuperare. Sapete se accetta i volontari?”.
Ore 11.21 Come Mario Monti, che aveva confessato che il suo nipotino all’asilo veniva chiamato Spread, anche Pier Carlo racconta che i suoi familiari vengono presi in giro: “Mia moglie la chiamano Irap, mio figlio Istat e mia figlia Irpef”. Un po’ come Orietta Berti, che ha tutti familiari con nomi che iniziano con la O.
Ore 12.49 Sottolinea l’importanza di puntare sulle imprese: “Ieri per esempio ho letto un editoriale di Giuliano Ferrara dall’inizio alla fine. Se non è un’impresa questa…”.
Ore 14.44 Intervenendo in una conferenza stampa convocata dal Consiglio dei Ministri per spiegare perché Maria Elena Boschi è doppiata da Chiara Francini, parla di nuovi investitori: “Mi hanno riferito di un certo Tilli Romero, che già in passato si è dato da fare da questo punto di vista”.
Ore 14.54 Dove troveremo le risorse? “Beh, innanzitutto Cottarelli ieri ha comprato dieci Win For Life, quindi vediamo come va. Poi pensavamo di andare a Disneyland e prendere un po’ di sacchi di monete dal deposito di Zio Paperone. Se anche così non dovesse bastare, avevamo in mente di fare pagare 15 euro alla Littizzetto ogni volta che dice culo: nel giro di un paio di mesi dovremmo riportare i conti a posto”.
Ore 15.26 Rende noto che nel Consiglio dei Ministri sta prendendo piede l’idea di uscire dall’euro: “Potremmo tornare ai dobloni, ai sesterzi oppure ai talenti. Per questo abbiamo pensato di creare Talent Show, un programma tv per scegliere la moneta che useremo nei prossimi anni: in giuria ci saranno Lando Fiorini, Marco Columbro e Franco Battiato”.
Ore 17.38 “Il nostro lavoro si baserà su una parola d’ordine: il fosso si salta senza rincorsa e la signora cammina con la borsa”.
Ore 17.39 D’accordo con Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, stabilisce di abolire la facoltà di filosofia all’università: “In questo modo, eviteremo centinaia di migliaia di disoccupati nei prossimi cinque anni”.
Ore 17.49 Parla con Alessandro Di Battista, che gli spiega perché il Movimento 5 Stelle è contrario all’euro e alla moneta unica: “E’ inconcepibile una moneta unica per 300 milioni di persone. Le 299.999.999 che rimangono senza moneta come fanno?”.
Ore 17.50 Pier Carlo replica che, per sostituire l’euro, come nuova valuta internazionale si potrebbero utilizzare i Soldini, le merendine del Mulino Bianco. Di Battista non è d’accordo: “Crimi rischierebbe di mangiarsi metà portafoglio a colazione”. “Hai ragione: e inoltre, per favorire la Lombardia, dovrebbe iniziare a usare i Soldini anche la ‘ndrangheta”.
Ore 18.11 Pier Carlo pensa anche ai conti della Rai. Tra gli obiettivi in programma: delocalizzare Che tempo che fa in Polonia (si spera che almeno lì Gramellini non riesca ad arrivare), trasformare Pechino Express in Pachino Express (i concorrenti dovranno sopravvivere raccogliendo pomodori per due euro all’ora) e licenziare Carlo Conti, che ha la brutta abitudine di mettere le sue lampade in nota spese (ha già speso 27mila euro da gennaio a oggi). A quel punto L’Eredità verrebbe condotta dalla Boldrini, che ormai con la ghigliottina ha una certa familiarità. Si cercherà, inoltre, di ridurre al minimo gli appalti che la Rai assegna alle società di produzione esterne: per questo la Messa di Natale di Raiuno sarà celebrata direttamente da Massimo Giletti.
Ore 21.16 Prima di andare a dormire, Pier Carlo pensa anche al problema dei falsi invalidi: con la nuova Legge Pato, chi si fingerà invalido dovrà essere sottoposto alle cure di Milan Lab, in modo da diventare un invalido vero.