Negli ultimi anni si sta assistendo in Italia al crescente successo di vini rossi, freschi, immediati, poco alcolici e strutturati, da bere giovani, accanto ai piatti più comuni della cucina casalinga.
Sono vini poco impegnativi, che si sposano bene alla maggior parte dei primi piatti, a salumi, formaggi, persino alla pizza e, se serviti freschi, anche a molte portate a base di pesce. E, non ultimo, sono vini “quotidiani” anche dal punto di vista economico. Uno di questi è il Piedirosso, che prende nome dall’omonimo vitigno a bacca rossa, autoctono della Campania.
Il suo nome, compreso il dialettale Pèr ‘è Palumm, deriva dalla particolarità morfologica del rachide, che ricorda la zampa rossa dei colombi. Non si conoscono con certezza le origini del Piedirosso, né eventuali affinità o parentele con altri vitigni; ma quel che è certo è che in Campania è coltivato e apprezzato già al tempo dei Romani e che ne parla Plinio nella sua Naturalis Historia, chiamandolo Colombina.
Grazie alla particolare conformità del terreno, che ha frenato la devastazione della fillossera –che ha colpito Italia ed Europa a fine Ottocento– molte delle vigne di Piedirosso sono a piede franco e alcune vantano anche più di un secolo di vita, caratteristiche capaci di donare al vino prodotto una qualità particolarmente elevata.
I grappoli sono medio-grandi, spargoli e di forma piramidale, con acini di media grandezza, sferici e di colore rosso-violaceo.
Riscoperto tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, il Piedirosso è croce e delizia dei viticoltori: se, infatti, può dare risultati eccellenti, è difficile da coltivare, poco prolifico, matura piuttosto tardi e, anche in cantina, richiede parecchie attenzioni, motivi per i quali difficilmente si trova vinificato in purezza.
Coltivato soprattutto nella zona dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, si trova anche a Ischia, sulla Costiera Amalfitana, nel Sannio e, meno frequentemente, nell’alto Casertano.
Il Piedirosso ha colore rosso rubino, con riflessi violacei; al naso spiccano sentori di piccoli frutti rossi, geranio e note affumicate tipiche del vitigno; all’assaggio è un vino ampio, piacevole, fresco e persistente, con tannini dolci e morbidi, da bere giovane.
Come anticipato, il Piedirosso si sposa molto bene a una grande varietà di piatti casalinghi e, servito fresco, anche a portate a base di pesce; tra i tanti abbinamenti possibili vi suggeriamo di provarlo con pasta al pomodoro, parmigiana di melanzane, pizza, pasta al tonno, risotto ai funghi porcini, minestrone di legumi e verdure, zuppa di pesce, pollo al forno con patate, agnello al forno, salsicce e carne di maiale alla griglia, fettine di carne alla pizzaiola e formaggi di media stagionatura.
I produttori consigliati
Azienda Agricola Agnanum
Piedirosso Campi Flegrei Doc, 100% Piedirosso, venduto in loco a circa 10 euro.
Pèr ‘è Palumm Vigna delle Volpi Campi Flegrei Doc, 100% Piedirosso, venduto in loco a circa 15 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Vicinale abbandonata agli Astroni 3, Napoli, tel. 081.2303507, cell. 338.5315272, www.agnanum.it
Grotta del Sole
Piedirosso Campi Flegrei Doc, 100% Piedirosso, venduto in loco a 7 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Spinelli, Quarto, Napoli, tel. 081.8762566, www.grottadelsole.it
Viticoltore Giuseppe Apicella
Piedirosso Igt Colli di Salerno, 85% Piedirosso, 15% altre uve, venduto in loco a circa 6,50 euro.
Tramonti rosso Costa d’Amalfi Doc, 60% Tintore, 40% Piedirosso, venduto in loco a circa 9 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Castello Santa Maria 1, fraz. Capitignano, Tramonti (SA), tel. 089.856209, www.giuseppeapicella.it