E’ il 1983. Siamo a Los Angeles, esattamente sul palco del Rhithm Lounge. Uno sconosciuto gruppo musicale sta per esibirsi per il suo primo concerto dal vivo. Si chiamano Tony Flow and the Miraculously Majestic Masters of Mayhem. Un nome a caso per una band chiamata all’ultimo momento.
Il successo fu enorme e, quella sera stessa, la band cambiò il proprio nome in Red Hot Chili Peppers. Che si sia o meno fans di questo gruppo musicale è certo è che i peperoncini sono da sempre, non solo un eccellente condimento, ma anche un simbolo. Di vivacità, energia ed erotismo. Fu Cristoforo Colombo a scoprire questa celebre pianta. Cercava le Indie e scoprì l’America, cercava la via delle spezie e scoprì i luoghi del peperoncino. Per uno dei paradossi della storia, le spezie dell’Europa costituiranno, insieme alla triade mediterranea (olio,vite,grano) uno dei principali apporti alla cultura gastronomica del Nuovo Mondo, mentre il peperoncino, insieme a patata, pomodoro e mais, diventerà l’emblema di una nuova economia globale. Emblema, molto democratico, in grado di arricchire il piatto più povero rendendolo appetitoso.
Sull’origine del nome (Capsicum Annuum) ci sono due leggende, una secondo la quale il nome significa “scatola” perché contiene i semini che ne regalano la piccantezza, l’altra per la quale significa “mordere” perché è molto difficile addentarlo fresco. Conosciuto già dagli antichi Egizi, il peperoncino si è diffuso dall’America in tutto il mondo meritandosi, ad esempio in alcune regioni d’Italia, il soprannome di “diavoletto” in omaggio al famoso proverbio di James Joyce “Dio ha creato l’alimento, il diavolo il condimento”.
Da un punto di vista fitoterapico, il peperoncino, da non confondere col pepe, che è al contrario, poco salutare, possiede numerose virtù. Innanzitutto contiene un grande quantità di vitamina C che lo rende utile sia come antiossidante ma anche per prevenire le influenze. Secondo la medicina cinese e Ayurvedica, il peperoncino, grazie alla sua azione rigenerante sul sangue, è un valido rimedio contro inappetenza, cali metabolici e diminuizione della libido. Grazie alla sua capacità di stimolare la produzione di succhi gastrici è utile per favorire la digestione . La sua azione cardioprotettiva, invece, ne fa un ottimo alleato per migliorare la circolazione sanguigna, abbassare la pressione e proteggere le arterie. La vitamina E, inoltre, è responsabile dell’azione afrodisiaca, mentre la capsaicina, il principio attivo del peperoncino, svolge un’azione antistaminica in caso di asma e tosse.