Tante sono le persone che si “arruolano” nella criminalità organizzata, chi per fare soldi facili, chi affascinato da un mondo che appare dorato. La mafia attecchisce dove lo Stato sembra non esistere, dove il lavoro onesto è rarissimo.
Il meridione è terreno fertile per l’arruolamento dei soldati della mafia: chi fa il lavoro sporco, gli esecutori di traffici di droga, di omicidi ed estorsioni. La Sicilia è la regione dove le famiglie dettano le regole e arruolano tanti giovani. Milano, invece, è crocevia di grossi traffici di droga. I “poteri forti” da Roma coprono e aiutano la mafia. Vincenzo Calcara ci racconta che significa fare parte della mafia, i modi di pensare, i traffici, gli omicidi.
Il libro “Pentito – Una storia di mafia”, scritto da Marco Bettini, racconta la sua storia che culmina con un cambiamento radicale poiché diventa un pentito. Vincenzo ci fa conoscere il pensiero mafioso che autorizza ogni prevaricazione. Leggiamo nel libro: “Perché la vita è fatta che il più grosso mangia il piccolo e l’uomo deve seguire la sua natura, non può andarci contro. Tu, io, siamo fatti per stare meglio degli altri, perché il leone è fatto per mangiarsi il cervo. Non ci abbiamo colpa se nasciamo leoni e dobbiamo mangiarci il cervo”. A Vincenzo è insegnata l’obbedienza cieca, ciò che dice il padrino è legge. Una vita fatta d’inganni, violenze, dove non puoi fidarti di nessuno, neanche del tuo migliore “ amico”. Vincenzo però nel suo cuore ha dei dubbi e la vita del mafioso diventa ogni giorno più pesante. Fino a quando gli ordinano di uccidere Paolo Borsellino in un agguato e poi rifugiarsi in Australia. Vincenzo capisce che anche lui è condannato a morte. Prima di mettere in atto qualsiasi pensiero, Vincenzo è arrestato dai Carabinieri e in carcere decide di collaborare proprio con il giudice Paolo Borsellino. Nasce un bel rapporto tra Vincenzo e Paolo Borsellino che va ben oltre il rapporto tra giudice e pentito, diventa una sincera a profonda amicizia. Paolo Borsellino, infatti, vedendo Vincenzo triste e dubbioso gli dice: “ Non devi sentirti un infame. Infami sono loro, che ti hanno convinto con false promesse e poi le hanno tradite. Siamo noi i veri uomini d’onore non loro”.
Calcara racconta della sua militanza nella mafia e di uomini che ancora oggi sono potenti e tramano nell’ombra, come Messina Denaro (ancor oggi latitante) e “u prufessuri”. Vincenzo vive la sua esperienza di pentito nei momenti più duri della lotta alla mafia: prima è ucciso Giovanni Falcone e in seguito anche Paolo Borsellino. Vincenzo però non perde la speranza, l’incontro con Paolo l’ha trasformato, l’ha fatto diventare un uomo nuovo e ora il suo unico pensiero è sconfiggere la mafia. Vincenzo oggi è molto legato alla famiglia Borsellino, in particolare a Manfredi e Salvatore. Uscire dalla mafia, dalla mentalità mafiosa si può è questo il grande messaggio di Vincenzo Calcara, l’uomo che è cambiato grazie all’opera di Paolo Borsellino. Ora l’impegno di Vincenzo contro la mafia continua con la figlia Lucia che lo affianca nelle testimonianze con i giovani. Questa missione continua anche su facebook dove Vincenzo, coadiuvato dalle figlie, ha dei gruppi che fanno conoscere la vera natura della mafia.
Marco Bettini, Pentito – Una storia di mafia, editore: Bollati Boringhieri
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