Per i più fortunati è già tempo di vacanze. Per tutti gli altri è per lo meno arrivato il momento di pensarci. E il vino italiano che rappresenta meglio il concetto di ferie e di festa è senza dubbio il Passito di Pantelleria.
Intanto perché è prodotto in una delle isole più belle del Mediterraneo, dove vale la pena trascorrere qualche giorno di relax alla scoperta dello stupefacente paesaggio vulcanico, poi perché è un vino dolce, ottimo se abbinato ai dessert locali e indimenticabile se bevuto freddo davanti a un tramonto.
Il Passito di Pantelleria, tutelato con la Doc dal 1971, è prodotto con uva Zibibbo, conosciuta anche come Moscato di Pantelleria o Moscato di Alessandria; il vitigno, originario dell’Egitto, fu introdotto sull’isola dagli arabi e serviva per la produzione di uva passa: infatti il nome Zibibbo deriva dall’arabo zabib, che significa uvetta o uva appassita.
Il tipico allevamento locale è ad alberello, cioè le viti non beneficiano di alcun sostegno, ma sono piantate in piccole buche scavate nel terreno, dove i grappoli crescono protetti dal caldo eccessivo.
Il vitigno Zibibbo ha foglia media e trilobata, con grappoli importanti, di forma oblunga e acini grossi, ovoidali con buccia spessa di colore verde giallognolo.
Una volta raccolta l’uva, si procede all’appassimento degli acini al sole per circa 20 giorni, un mese, procedimento naturale che permette di concentrare zuccheri, sali minerali e aromi; quindi si unisce l’uva appassita al mosto di uva della stessa tipologia ma fatta fermentare appena raccolta. Una volta terminata la fermentazione alcolica, il vino affina alcuni mesi in acciaio e poi un anno in bottiglia prima di essere messo in commercio.
Di un elegante colore dorato tendente all’ambra, il Passito di Pantelleria al naso è molto piacevole, ricco e complesso con note di pesche e albicocche, frutta candita, fichi secchi, erbe mediterranee, datteri. All’assaggio oltre agli aromi emersi al naso, si distingue per i sentori di uva passa, la mineralità e la vena acida che bilanciano ottimamente la dolcezza; la persistenza è infinita. A tavola il Passito di Pantelleria si serve fresco a fine pasto, in abbinamento ai dolci della tradizione isolana; si sposa bene in particolar modo con pasticceria secca, pasta di mandorle o con crostate di marmellata a base di frutta acidula, come le visciole o i frutti di bosco; si può anche abbinare a formaggi erborinati, ma lo nostra scelta preferita resta quella di berlo come vino da meditazione, ben freddo, davanti a un tramonto infuocato.

I produttori consigliati
Ferrandes
Passito di Pantelleria, venduto in enoteca a circa 20 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite guidate e degustazioni in cantina.
Via del Fante 8, contrada Tracino Kamma, Pantelleria (TP), tel. 0923.915475, www.passitodipantelleriaferrandes.com

Donnafugata
Passito di Pantelleria Ben Ryé, venduto in enoteca a circa 40 euro
Via Sebastiano Lipari 18, Marsala (TP), tel. 0923724200, www.donnafugata.it

Solidea
Passito di Pantelleria, venduto in enoteca a circa 20 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite guidate e degustazioni in cantina.
Contrada Kadiuggia, Pantelleria (TP), tel. 0923.913016, www.solideavini.it

Basile
Passito di Pantelleria Shamira, venduto in enoteca a circa 20 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite guidate e degustazioni in cantina.
Contrada Bukkuram San Michele 65A, Pantelleria (TP), tel. 0923.917205

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