I parlamentari scendono da 945 a 750, l’iter legislativo viene snellito, le funzioni di Camera e Senato vengono distinte: il disegno di legge di riforma della Costituzione è stato approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato e la prossima settimana arriverà in Aula.
Secondo il testo approvato dalla commissione, il capo del Governo avrà più poteri di nomina e revoca dei ministri con la possibilità di chiedere una corsia prioritaria per i propri provvedimenti con data prefissata per la votazione finale.
Prevista la sfiducia costruttiva: se una delle due Camere nega la fiducia, il premier può chiedere al capo dello Stato lo scioglimento, che possono essere sciolte solo se il Parlamento in seduta comune entro venti giorni dalla richiesta di scioglimento indica un nuovo premier (il testo approvato dalla commissione è leggibile in allegato).
Sulla discussione in Aula, pesa adesso la posizione del Pdl che chiede un presidenzialismo alla francese.
Palazzo Madama ha pubblicato nel frattempo un dossier sulla riforma costituzionale con un parallelo con le altre esperienze europee, leggibile in allegato.
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ddl Riforma Costituzionale