È dura la vita del neonazista, sempre a dover dimostrare di essere meglio di te. Anche Hitler ha cominciato così, a vantarsi con gli amici nelle birrerie di Monaco: so fare la svastica al contrario, ho i baffi più fighi di tutti, faccio il passo dell’oca a occhi chiusi e dopo tre pinte sappiamo come è andata a finire.

Il nazi moderno sente la pesante eredità dell’inarrivabile führer e ogni giorno è pregno di sfide per esibire il proprio valore, a cominciare dall’esprimersi col buco giusto. Si esercita la mira cercando di non pisciare fuori dalla tazza, stronca la calvizie a rasoiate e combatte la cultura manganellando il vocabolario ogni volta che parla. Questa è la faticosa esistenza dei militanti di estrema destra, sempre pronti a smentire Darwin inneggiando alla superiorità della specie più involuta.

Sì è vero, gli skinhead hanno il pollice opponibile e in alcuni casi sono perfino bipedi, tuttavia non sono autosufficienti, anzi si muovono in gruppo per riuscire a compiere imprese altrimenti destinate al fallimento, tipo prendere un treno. Proprio qualche giorno fa il partito “Nazionaldemocratico” Tedesco ha indetto una manifestazione a Friburgo senza prevedere le capacità di spostamento dei suoi adepti. Costoro, totalmente disorientati da una fermata improvvisa, anziché prendere la coincidenza sono saliti sul primo treno che hanno incocciato. Arrivati a 200Km dal meeting, ormai annullato, la brigata “the walking nazis” ha fieramente commentato: “anche stavolta siamo arrivati in orario”.

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