Integralisti cattolici sono in azione in Francia. Episodi drammaticamente speculari a quelli che hanno fatto parlare di Charlie Hebdo, non hanno avuto però la stessa eco.
Le vignette (furbette) del settimanale satirico francese che sembrerebbero inserirsi nel solco della secolare questione sulla libertà di espressione e sentimento religioso e poi ancora sulla laicità, in realtà sono andate a nutrire lo stereotipo dell’arabo intollerante e cattivo.
Rimbalzato senza alcuna riflessione in Italia, e nel mondo intero, questo tema delicato e complesso, ha ripreso le solite pericolose scorciatoie. In tutto l’ Occidente, se già lo stato di Israele e le sue innumerevoli censure alla libertà di opinione non vengono mai menzionati e se mai venisse fatto sarebbero considerate riprovevole forma di antisemitismo e perciò condannate, si stanno delineando inquietanti episodi di “integralismo cattolico” di cui in Italia non si parla (a meno che non si tratti dei soliti poster della Benetton).
Cosicché, se prima era il comunista ora il musulmano si accredita come il pericolo delle libertà.
In realtà il dibattito sulla laicità e la tolleranza e il suo manicheismo veicolato dalla politica sta diventando progressivamente uno dei temi fondamentali da proporre alle masse in un momento di crisi economica che la politica non sa più gestire.
Segnaliamo qui almeno tre episodi di “ integralismo cattolico ” e dell’atmosfera medievale che si è sollevata.
In questi giorni a Tolosa è in scena al Theatre Garonne “Golgotha pic-nic” . Una pièce teatrale di Rodrigo Garcia. I blog di militanti cattolici fanno le liste dei passaggi blasfemi dello spettacolo per chiamare alla manifestazione in preghiera. Così elenca il blog “la Charte de Montevrault”:
– Un attore ingurgita degli hamburger che dovrebbero rappresentare l’eucarestia o la moltiplicazione dei pani prima di rigurgitarli e vomitare
– un personaggio ricopre un altro di tinta rossa, poi lo avvolge in un lenzuolo sui cui resta impressa l’immagine di quest’ultimo per prendere in giro la Sindone.
– si crocifigge una donna con delle false stimmate e una corona di spine…
(E’ peraltro interessante che questo passaggio in particolare desti scandalo…)
A Tolosa hanno anche sfilato i membri dell’Institut Civitas (un’associazione di miltanti cattolici “ il cui scopo è quello di restaurare la supremazia del regno di Nostro Signore Gesù Cristo”) accusando lo spettacolo di «ignobile confusione di blasfemia e perversione con delle scene al limite della pornografia ».
Alcuni di questi sono riusciti a infiltrarsi e pregavano in ginocchio davanti ai cancelli del teatro. Altri contro-manifestanti però li hanno circondati cantando l’Internazionale o slogan come “ Ah se Maria avesse conosciuto l’aborto non avremmo avuto tutte queste rotture di palle”-.
Prima dell’inizio dello spettacolo sullo schermo su cui sono proiettati i sottotitoli Rodrigo Garcia sottolinea: « mi vergogno di presentare un’opera d’arte protetta da misure di sicurezza »
Alla fine di ottobre è stata la volta dello spettacolo di Romeo Castellucci “Sul concetto del volto del figlio di Dio” andato in scena a Parigi al Theatre de la Ville con i cordoni di polizia fuori e dentro la sala.
La scena della pièce prevedeva un’immensa immagine del volto di Cristo di Antonello da Messina che viene poi, alla fine, fatto bersaglio di oggetti e di “escrementi”.
Quella dell’uso degli escrementi è stata notizia smentita dal regista: “ non ci sono escrementi e trovo l’idea orrenda. Si tratta di una colata finale di inchiostro nero..”
L’opera mette in scena un confronto tra l’indigenza umana e quella del suo Salvatore, e si interroga sui limiti possibili della pietà , della misericordia e della benevolenza.
Più di una volta lo spettacolo era stato interrotto dalle grida dei militanti, questa volta di Movimento della Gioventù Cattolica di Francia (MJCF), legato alle frange di estrema destra.
Questi non solo hanno interrotto lo spettacolo ma si sono piazzati davanti all’ ingresso del teatro per impedire agli spettatori di entrare tirandogli inchiostro e olio delle macchine al grido di “no alla blasfemia, no alla cristianofobia”.
Anche i militanti dell’Istituto Civitas avevano considerevolmente perturbato la rappresentazione.
Una breve considerazione della loro rivista Civitas rende meglio la mentalità davvero simile nella sua assurdità a quella dell’integralista musulmano cui si vuole invece contrapporre.
«Lo Stato cattolico non ammette la propaganda immorale e anti cattolica, si oppone alla propagazione e alla proclamazione pubblica dell’errore, e anche dell’eresia e dell’infedeltà. Le false religioni e le false filosofie sono i nemici pubblici, i nemici della Chiesa come dello Stato. L’errore non ha alcun diritto , le false religioni neppure. Non c’ è diritto naturale alla libertà religiosa per tutte le religioni indistintamente: solo la chiesa cattolica possiede da sé questo diritto alla libertà religiosa. Un gran numero di documenti della Tradizione e del magistero vanno in questa direzione”.
Per ultimo va segnalata l’opera esposta lo scorso aprile al museo d’arte contemporanea di Avignone della collezione di Yvon Lembert. Si tratta di «Piss Christ» una fotografia dell’artista newyorchese afro cubano Andres Serrano che rappresenta un crocifisso immerso in un bicchiere di urina. L’opera, del 1987, ha regolarmente sollevato polemiche in particolare da parte degli evangelisti americani.
Tuttavia, è interessante rilevare che era stata già esposta un paio di anni fa al Centro Pompidou senza suscitare reazioni.
Segno che la cultura politica della destra francese (da Le Pen a Sarkozy) che ha insistito enormemente sulla questione identitaria, chiamandola subdolamente lotta per la “laicità”, fino ad aver concepito un ministero dell’Identità Nazionale, ha fatto molta strada.
Così organizzati dall’Inistitut Civitas i militanti hanno sfilato a Avignone con questi cartelli: “non accettiamo l’inaccettabile” chiedendo che l’opera venisse ritirata dal museo.
Alcuni invece (era la domenica delle Palme) sono entrati e hanno preso a martellate delle opere d’arte all’interno del museo. Totale : il museo è stato chiuso. L’Abbé di Cacqueray, della Fraternité Sacerdotale Saint-Pie X ha sintetizzato, con la riflessione a proposito del Piss Christ, il muro contro muro che si sta delineando in Occidente e il livello pericoloso di confusione : l’ « anticristianesimo si è sviluppato in Francia nel corso degli ultimi decenni con la complicità dei poteri pubblici». Secondo l’abbé : “La laicità si fa contro il Cristo mentre consente di installare l’islam in Francia. Si farebbe meglio a chiamare la laicità “islamicità”.