Dopo il papa buono, il papa viaggiatore e papa nazingher, l’ufficio stampa della Vaticano Spa ha optato per un’immagine più al passo coi tempi.
Nemmeno i papa-boys del 2015 sono più gli innocenti chierichetti sodomiti di una volta. Oggi hanno alzato l’asticella della trasgressione indossando scarpe da ginnastica durante la messa e facendosi crescere le basette. Per riconquistare i fan allo sbando, il sorridente Francesco ha fatto di tutto: un finto smantellamento dello IOR, scherzi telefonici alle suore e ostie al rhum per i poveri di spirito. Il settore gadget ha visto un’incredibile impennata con l’uscita dell’album di figurine sulle avventure del papa nel mondo delle meraviglie. Il raccoglitore di santini adesivi è andato a ruba tra i collezionisti, consacrando Bergoglione a icona pop del millennio.
Ma il pontefice non si accontenta di scalare la classifica, vuole diventare una rockstar e ha i poteri per farlo. Prima comincia a dire parolacce in mondovisione, poi compare sulla copertina della bibbia rock “Rolling Stone”, infine il colpo da maestro: il tour in America latina. Ad attenderlo, insieme ai suoi hooligan, il presidente della Bolivia Evo Morales, che per simpatia gli regala un contenitore pieno di foglie di coca. Il navigato erede di San Pietro sorseggia un tè fatto con le preziose foglioline durante il viaggio sulla papa mobile cabriolet. Al suo ritorno, il presidente Morales ha la fantastica idea di omaggiare sua santità con un crocifisso su falce e martello, un’inedita fusione catto-marxista che da quelle parti va forte. Francesco, ancora obnubilato dagli effetti del tè, non capisce bene ma ringrazia sentitamente, adesso è davvero l’oppio dei popoli.