Che cosa c’è di peggio di un prete? Facile, un prete ortodosso e nazionalista. Padre Alexander Shumsky ha un armadio che sembra una necropoli e tra i vari scheletri più o meno decomposti c’è anche un demone. Il demone del calcio che trasforma la gente in schiavi di Satana.
Il reverendo è riuscito a nascondere la sua insana passione fino a poco tempo fa, ma visti i fatti recenti è venuto allo scoperto. Nonostante il tifo benedetto, gli esorcismi a bordo tv e il rutto libero, la Russia è stata eliminata dai mondiali e il prete ha rosicato con tutta la parrocchia. Il giorno dopo, in perfetto stile cristiano, ha cercato di dissimulare la sua fede calcistica con dichiarazioni accusatorie. L’evento è un “abominio omosessuale”, affermazione motivata con “indossare scarpini rosa o blu equivale a indossare mutandine o reggiseno”. Inoltre, dietro il campionato mondiale ci sarebbe un complotto imperialista che vuole opporre il calcio alla cristianità. Per chiudere, alla squadra nazionale riserva queste parole: “sono felice che i giocatori russi abbiano fallito e, grazie a Dio, non partecipino più a questo abominio”. Tra le tante virtù cristiane, a Shumsky manca la sportività.