La strage della redazione di Charlie Hebdo non è servita a un cazzo. Non è servita a far tacere i religiosi, i fanatici, i fedeli e gli stregoni dell’otto per mille.
Nessuno di loro si è lontanamente posto il problema della cazzate che spara da secoli o per lo meno dell’impatto che hanno sui deboli di mente. Anche di fronte ai morti, la chiesa ha sempre ragione e i governi di tutto il mondo ne sono asserviti. Solo così si spiega la polemica dell’Osservatore Romano, altrimenti noto come “la carta igienica dei poveri”, contro la copertina di Charlie Hebdo uscita a un anno dei tragici fatti.
La vignetta ritrae Gesù con un mitra e il titolo recita “l’assassino è ancora in giro”. Non Maometto, non Budda, non Babbo Natale, urge quindi l’intervento dei censori cattolici, subito pronti a predicare: «ancora una volta Charlie Hebdo dimentica quanto leader religiosi di ogni appartenenza stanno ripetendo da tempo per rifiutare la violenza in nome della religione: usare Dio per giustificare l’odio è un’autentica “bestemmia”, come ha più volte ribadito Papa Francesco». Non paghi, aggiungono la menzogna del rispetto per “la fede in Dio di ogni credente, qualunque credo professi”.
In un mondo civile un simile cumulo di ipocrita follia non meriterebbe risposta, ma un sonoro calcio in bocca. Purtroppo, essendo impossibile distinguere la faccia dal culo di un cattolico, possiamo solo limitarci a bestemmiare all’aria aperta, sperando che qualcuno si senta indignato e corra a pregare il suo idolo preferito.