Un peso due misure. Concorre per un posto di primario di anatomia patologica a Mantova e a Chiavari, ma la valutazione del suo curriculum varia sostanzialmente, al punto da non consentirgli di vincere il concorso nella struttura sanitaria lombarda, l’ospedale Carlo Poma. Ed è per questo che il dottor L.C. ha deciso di presentare un esposto al Tribunale di Mantova. Sedici pagine dettagliate in cui si mettono in discussione le scelte e i criteri adottati dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale locale.
La selezione viene indetta un anno fa e nello stesso periodo anche la Regione Liguria pubblica un bando per assegnare un posto da primario di anatomia patologia all’azienda sanitaria locale n. 4 Chiavarese. Cambiano le Regioni, ma le modalità di selezione sono identiche e si basano sui curricula e su un colloquio orale. Identici sono anche i criteri adottati per la valutazione dei curricula. I due concorsi hanno in comune anche un altro elemento: uno dei selezionatori è commissario a Chiavari e presidente di commissione a Mantova. Insomma, sembra chiaro che stiano procedendo in parallelo. Un’ulteriore conferma arriva anche da un altro concorrente, il dottor A.C. che ha deciso – così come ha fatto il medico che si è rivolto al Tribunale – di prendere parte a entrambi gli esami. Il risultato? Per A.C. il quoziente di valutazione dei titoli è 0,48 a Chiavari e 0,45 a Mantova, sostanzialmente uguale se si considera che la differenza è di 3 centesimi. La sorpresa arriva invece per il dottor L.C. quando scopre che il suo lavoro a Chiavari è stato valutato con un quoziente di 0,52 mentre a Mantova di 0,36. Una sproporzione evidente che finisce con l’incidere pesantemente sul risultato finale. L.C. ottiene l’idoneità in entrambi i concorsi, ma a Mantova giunge terzo. Eppure se la valutazione “non fosse stata parziale ma omogenea e coerente”, riporta l’esposto, L.C. sarebbe arrivato primo. Al primo in graduatoria il direttore generale ha assegnato il posto e il nuovo primario ha preso servizio pochi giorni fa.
Il ricorso non si ferma qui. La magistratura dovrà prendere in esame anche la documentazione presentata dal vincitore del concorso, la dottoressa R.R. Secondo l’esposto si tratterebbe di una “domanda non conforme a quanto indicato nel bando”. Nel curriculum allegato alla domanda doveva essere indicata la “tipologia qualitativa delle prestazioni effettuate dal candidato”. Questo significa allegare, di volta in volta, come effettuato da tutti gli altri candidati, i singoli casi trattati specificando il tipo di procedura effettuata e su quale tessuto. In anatomia patologica le tecniche adottate sono diverse come differenti sono i tessuti degli organi analizzati. La richiesta “qualitativa e quantitativa” del bando è importante per conoscere l’effettiva esperienza dei concorrenti e consentire così alla commissione di valutarla in relazione anche alle necessità di far fronte alle malattie più presenti sul territorio di cui la struttura sanitaria si fa carico. La dottoressa R.R. “ha presentato invece una certificazione ‘cumulativa’ delle proprie prestazioni nella quale, se è possibile evincere quanti interventi siano stati effettuati e di che tipo, non è viceversa possibile capire che cosa essi abbiano riguardato”. Inoltre, fa notare l’esposto che il bando richiedeva un curriculum relativo a dieci anni di servizio mentre “deve comunque segnalarsi che la dottoressa R.R. non ha nemmeno rispettato tale prescrizione, dal momento che la casistica da lei allegata è certificata a partire dal 2001 e, quindi, ben oltre il limite posto dalla Commissione”.
I sette partecipanti al bando di Mantova hanno inoltre scoperto – ma soltanto a esame effettuato – che la commissione ha ritenuto di “non valutare le esperienze lavorative maturate prima del 28 marzo del 2007”; vale a dire solo 10 anni di attività e quindi che l’anzianità di servizio è stata considerata un optional. “La limitazione imposta del decennio di carriera, quindi – riporta il ricorso -, è del tutto illegittima, appiattendo i profili dei candidati a totale discapito di quelli più anziani”. Per la cronaca va detto che sei candidati sono stati assunti nelle strutture pubbliche negli anni Novanta, soltanto uno – il vincitore – agli inizi del Duemila.
Il nuovo primario di anatomia patologica dell’ospedale Carlo Poma di Mantova ha appena preso servizio, mercoledì si terrà la prima udienza in tribunale. Il giudice dovrà esprimersi anche sulla possibilità di sospenderla dall’incarico in attesa della sentenza finale.