Innanzitutto impostare tutto su base meritocratica, evitare conflitti di interesse, subordinare l’eventuale riconferma ad una valutazione del ruolo e dei risultati; sono questi alcuni dei criteri votati dalla commissione Industria del Senato nella risoluzione riguardante i rinnovi dei vertici delle società partecipate.
E’ la carica dei 600, numero più numero in meno, tanti sono i vertici delle società partecipate che dovranno essere rinnovati o confermati; si parte con i pezzi grossi: entro la fine della settimana il Governo dovrà indicare i vertici di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste e Terna.
Mentre si discute su chi e perché, la commissione Industria del Senato, presieduta da Massimo Mucchetti ha approvato una relazione sullo stato delle società e quindi una risoluzione che indica all’esecutivo i criteri da tenere in considerazione per le stesse nomine (i documenti sono leggibili in allegato).
Sulla base della mozione riguardante i criteri di nomina degli amministratori delle società quotate e non quotate controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, approvata dal Senato il 19 giugno 2013 e fatta propria dal Governo con una direttiva del ministero dell’Economia, il Parlamento ha deciso di esercitare il proprio ruolo di indirizzo generale e di controllo specifico su come lo Stato esercita il suo ruolo di azionista.
La risoluzione approvata dalla commissione Industria inizia in questo modo, specificando che il Parlamento darà le sue indicazioni come da normativa approvata con la speranza, quindi, che l’esecutivo vorrà tenerne conto per correttezza istituzionale.
I criteri principali sono la meritocrazia, l’eliminazione di qualsiasi situazione di conflitto di interesse e comunque considerare al massimo tre mandati.
Sarabbe inoltre opportuno che i vertici delle società inviassero al Parlamento ogni anno una relazione sull’andamento delle società, ma soprattutto si dovrebbero ridurre le retribuzioni lorde dei presidenti e degli amministratori delegati, legando gli aumenti al miglioramento proporzionale dei salari.
Il documento, infine chiede di rispettare i requisiti di onorabilità, oltre quelli di professionalità.
Hanno votato a favore del documento Pd, Scelta civica, Popolari per l’Italia, Sel e addirittura Movimento 5 Stelle; contraria Forza italia, astenuto Nuovo Centro destra contrariato dal fatto che il voto poteva essere rinviato ad oggi.
Il governo, tramite il viceministro all’Economia Enrico Morando ha dato parere favorevole.
Senato della Repubblica – relazione commissione Industria 08.04.14
Senato della Repubblica – risoluzione commissione Industria – 08.04.14