Città che vai concorso pubblico che trovi. Tra Chiavari, alle porte di Genova, e Mantova non esiste solo una distanza chilometrica, anche le valutazioni che si fanno nei concorsi per primari ospedalieri possono differire. Non importa se il bando ha le stesse regole, se il posto in palio è lo stesso (primario di anatomia patologica), se i criteri si basano su punteggi assegnati in base ai curricula che vanno ad assommarsi a quelli della prova orale.
E’ accaduto a un medico, il dottor L.C., che partecipando a entrambi i concorsi, tenuti fra l’altro nello stesso periodo, è risultato ovunque idoneo, ma i punti ottenuti con il curriculum dalla commissione esaminatrice della Asl di Chiavari sono stati di gran lunga superiore a quelli della omologa che ha operato a Mantova, al punto da non consentirgli di vincere il concorso nella struttura sanitaria lombarda, l’ospedale Carlo Poma. Ed è per questo che il dottor L.C. ha presentato un esposto al Tribunale di Mantova. Sedici pagine dettagliate in cui si mettono in discussione le scelte e i criteri adottati dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale locale. Il giudice Simona Gerola è già al lavoro. Intanto, il direttore generale dell’azienda mantovana, Luca Filippo Maria Stucchi – profondamente convinto del proprio operato – il primo dicembre scorso ha conferito l’incarico alla dottoressa R.R., giunta prima classificata, nonostante i numerosi punti “controversi” evidenziati nel ricorso del dottor L.C. (vedi articolo del 3 dicembre 2017).
D’altronde non è la prima volta che le scelte del direttore generale dell’Asst del capoluogo lombardo vengono messe in discussione.
Quando, nel marzo del 2013 fu approvato dal consiglio regionale il piano di organizzazione aziendale dell’azienda ospedaliera “Carlo Poma” di Mantova, Luca Filippo Maria Stucchi procede anche all’assetto degli incarichi dirigenziali sia di natura professionale che di posizione organizzativa e decide di ricondurre in capo alla Direzione sanitaria il livello di responsabilità della Struttura semplice di medicina mortuaria e tanatologica. E il dottor Luigi Gaetti che si trova in aspettativa per incarico pubblico, viene sostituito a capo della Struttura con un contratto ad interim dalla dottoressa Daniela Rastelli. Tutto regolare? Non proprio. Gaetti è diventato senatore e in un’interrogazione presentata assieme alla collega Paola Taverna “si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano attivarsi presso le sedi di competenza affinché: venga reso noto l’elenco dei dirigenti medici presenti all’interno dell’ASST di Mantova che, alla data del 19 marzo 2013, avevano conseguito tutti i requisiti, compresi i 5 anni di anzianità maturati all’interno di strutture e enti del SSN, necessari per sostituire il primo firmatario del presente atto; sia verificato se la dottoressa Rastelli abbia avuto tutti i requisiti necessari richiesti dalla legge per sostituire il primo firmatario del presente atto come responsabile della struttura semplice di medicina mortuaria e tanatologia e, in caso contrario, quale siano le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione dell’azienda ospedaliera “Carlo Poma” ad assegnare l’incarico a un professionista sprovvisto dei titoli necessari; sia appurato se l’iter di sostituzione con l’assegnazione ad interim, una volta scartata la possibilità di indire un bando di mobilità volontaria da altra azienda, dell’incarico di responsabile della struttura semplice, sia stato rispettato, ed in particolare quale sia stata la proposta del responsabile della struttura di afferenza; se siano stati valutati altri curricula, visto che all’interno della struttura sembrerebbe che ci fossero altri dirigenti in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge”.
La ministra Beatrice Lorenzin, ora dimissionaria, non ha mai risposto all’interrogazione. Le questioni restano però tutte ancora aperte. Se non si sa ancora quando si insedierà il prossimo governo, almeno si sa che il 15 marzo si terrà la prossima udienza per il giudizio richiesto dal dottor L.C.
Testo integrale dell’interrogazione parlamentare
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03519
Atto n. 3-03519 (in Commissione)
Pubblicato il 23 febbraio 2017, nella seduta n. 769
Trasformato
GAETTI , TAVERNA – Ai Ministri della salute e per la semplificazione e la pubblica amministrazione. –
Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
a seguito dell’approvazione da parte della Giunta della Regione Lombardia del piano di organizzazione aziendale dell’azienda ospedaliera “Carlo Poma” di Mantova, con la delibera n. 293 del 19 marzo 2013 del direttore generale dottor Luca Filippo Maria Stucchi, si è proceduto alla revisione dell’assetto organizzativo della direzione sanitaria e alla determinazione dell’assetto degli incarichi dirigenziali sia di natura professionale che di posizione organizzativa. Nella stessa delibera si prende atto “che il Dirigente della Struttura Semplice di Medicina Mortuaria e Tanatologia dottor dr. Luigi Gaetti è attualmente in aspettativa per copertura incarico pubblico” e si è “valutato di ricondurre in capo alla Direzione sanitaria il livello gerarchico di responsabilità connesse alle funzioni della Struttura Semplice di Medicina Mortuaria e Tanatologia, attribuendone, ai sensi dell’art 18 del CCNL 2000, Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, la titolarità ad interim alla dottoressa Daniela Rastelli”;
il conferimento degli incarichi di struttura semplice è demandato alla predeterminazione di criteri generali da parte delle aziende che, nel rispetto dei principi stabiliti dalla normativa nazionale e contrattuale, sono oggetto di concertazione sindacale. In particolare, il comma 7-quater dell’articolo 15 del decreto legislativo n. 502 del 1992, modificato ed integrato dall’articolo 4, comma 1, lett. d), del decreto-legge n. 158 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012, dispone che “L’incarico di responsabile di struttura semplice, intesa come articolazione interna di una struttura complessa, è attribuito dal direttore generale, su proposta del direttore della struttura complessa di afferenza, a un dirigente con un’anzianità di servizio di almeno cinque anni nella disciplina oggetto dell’incarico. L’incarico di responsabile di struttura semplice, intesa come articolazione interna di un dipartimento, è attribuito dal direttore generale, sentiti i direttori delle strutture complesse di afferenza al dipartimento, su proposta del direttore di dipartimento, a un dirigente con un’anzianità di servizio di almeno cinque anni nella disciplina oggetto dell’incarico. Gli incarichi hanno durata non inferiore a tre anni e non superiore a cinque anni, con possibilità di rinnovo. L’oggetto, gli obiettivi da conseguire, la durata, salvo i casi di revoca, nonché il corrispondente trattamento economico degli incarichi sono definiti dalla contrattazione collettiva nazionale”;
inoltre, l’art. 28 del contratto collettivo nazionale di lavoro del 8 giugno 2000 ribadisce che sono conferibili, su proposta del responsabile della struttura di afferenza, gli incarichi di direzione di struttura semplice solo ai dirigenti che hanno maturato 5 anni di attività nella disciplina oggetto dell’incarico e che hanno riportato una valutazione positiva da parte del competente collegio tecnico;
il contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto il 17 ottobre 2008, integrato il 6 maggio 2010, all’art. 15, comma 1, e all’art. 10, comma 1, stabilisce che, nel computo dei 5 anni di attività ai fini del conferimento dell’incarico di direzione di struttura semplice ovvero di natura professionale anche di alta specializzazione, di consulenza, di studio e ricerca, ispettivi di verifica e di controllo indicati nell’art. 27, comma 1, lettere b) e c), del contratto dell’8 giugno 2000, rientrano i periodi svolti con incarico dirigenziale a tempo determinato, senza soluzione di continuità, nonché i periodi relativi ad attività sanitarie e professionali effettuate con incarico dirigenziale o equivalente alle funzioni dirigenziali in ospedali o strutture pubbliche dei Paesi dell’Unione europea. Tale disposizione ha riconosciuto alle aziende la possibilità di conferire incarichi professionali o di struttura semplice non solo ai dirigenti con incarico a tempo indeterminato, ma anche a quelli a tempo determinato, purché abbiano svolto tali periodi di servizio in enti o strutture anche diversi tra loro, ma sempre nell’ambito del sistema sanitario nazionale;
l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), in diverse note di chiarimento, AIV 56 orientamenti applicativi, AIV 57, AIV 58 e AIV 59, ha più volte ribadito il concetto che “gli incarichi di alta professionalità o di struttura semplice, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 28 del CCNL 8 giugno 2000, possono essere conferiti solo ai dirigenti medici con cinque anni di anzianità. Tale disposizione ha superato la pregressa disciplina di cui al CCNL 5 dicembre 1996, in base al quale l’attribuzione di tali incarichi era possibile anche con una esperienza professionale inferiore ai cinque anni”;
la dottoressa Daniela Rastelli è stata assunta a tempo indeterminato dall’azienda ospedaliera “Carlo Poma” con deliberazione n. 1067 del 16 dicembre 2014, a seguito del concorso bandito in esecuzione all’atto n. 579 del 30 luglio 2014 per la copertura di un posto come dirigente medico nella disciplina di medicina legale, mentre precedentemente, sicuramente a partire dal 16 aprile 2012, come è possibile verificare sul sito dell’azienda socio-sanitaria territoriale di Mantova (ASST), godeva di incarichi a tempo determinato nello stesso ruolo. Il curriculum della dottoressa Rastelli pubblicato sul citato sito non permette una ricostruzione temporale della carriera molto accurata, ma si evince che ha ricoperto per la prima volta l’incarico di dirigente medico-legale presso l’Inail prima di esercitare tale ruolo per il sistema sanitario nazionale;
considerato che, secondo quanto risulta agli interroganti:
la sostituzione del primo firmatario del presente atto, in aspettativa dal 10 marzo 2013 per mandato elettorale ai sensi dell’art. 71 del decreto legislativo n. 29 del 1993, responsabile della struttura semplice di medicina mortuaria e tanatologia, con la dottoressa Rastelli, secondo le informazioni in possesso degli interroganti, sarebbe viziata dalla mancanza di tutti i requisiti necessari per ricoprire tale incarico da parte di quest’ultima ed in particolare le verrebbe contestato il fatto di non aver maturato l’anzianità di servizio, 5 anni come dirigente medico, all’interno di enti o strutture, anche diversi tra loro, ma sempre nell’ambito del SSN così come previsto dalla normativa vigente;
inoltre, in detta delibera si sposta la struttura semplice di medicina mortuaria e tanatologia dalla direzione del servizio di anatomia patologica, ove sembrerebbe che diversi medici, tutti di ruolo, avessero titoli e competenze per sostituire il primo firmatario del presente atto alla direzione sanitaria. Spostamento ribadito anche della delibera n. 589 del 25 giugno 2013;
ai sensi dell’art. 11, comma 8, lettera f), del decreto legislativo n. 150 del 2009 ogni amministrazione ha l’obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale, in apposita sezione di facile accesso e consultazione denominata “trasparenza, valutazione e merito”, i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità al vigente modello europeo;
a parere degli interroganti, l’ASST di Mantova non dovrebbe pubblicare curricula incompleti e così poco aggiornati, si chiede di sapere se il Ministri in indirizzo intendano attivarsi presso le sedi di competenza affinché: venga reso noto l’elenco dei dirigenti medici presenti all’interno dell’ASST di Mantova che, alla data del 19 marzo 2013, avevano conseguito tutti i requisiti, compresi i 5 anni di anzianità maturati all’interno di strutture e enti del SSN, necessari per sostituire il primo firmatario del presente atto; sia verificato se la dottoressa Rastelli abbia avuto tutti i requisiti necessari richiesti dalla legge per sostituire il primo firmatario del presente atto come responsabile della struttura semplice di medicina mortuaria e tanatologia e, in caso contrario, quale siano le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione dell’azienda ospedaliera “Carlo Poma” ad assegnare l’incarico a un professionista sprovvisto dei titoli necessari; sia appurato se l’iter di sostituzione con l’assegnazione ad interim, una volta scartata la possibilità di indire un bando di mobilità volontaria da altra azienda, dell’incarico di responsabile della struttura semplice, sia stato rispettato, ed in particolare quale sia stata la proposta del responsabile della struttura di afferenza; se siano stati valutati altri curricula, visto che all’interno della struttura sembrerebbe che ci fossero altri dirigenti in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge.