C’è sempre una commistione, una osmosi tra la Grande Storia e le piccole storie. Io dico, soprattutto ai giovani, se griderete “Spezzeremo le reni alla Grecia!” come si legge nel mio libro, provocherete morti e miserie; se invece griderete “Aiutiamo la Grecia!” creerete felicità e benessere per coloro che vi circondano.
Se sarete leali, avrete una visione d’insieme, avrete amore e compassione verso coloro che vi sono vicini, aiuterete l’Italia, l’Europa, la sopravvivenza del Pianeta nell’Universo. Se odierete, ucciderete, sarete indifferenti e ostili, otterrete un mondo di macerie, un mondo deserto e senza speranza. Cerco col mio libro di dare un piccolo contributo a trovare la strada, i giusti percorsi per fare in modo che si intreccino il bene e l’amore, quanto più è possibile, nella Grande Storia e nelle piccole storie.
Soprattutto ai giovani dico: fate volare l’immaginazione, date spazio alla fantasia, pensate di essere in un mare, il grande mare della vita, il grande mare dell’Universo, dove il nostro Pianeta è immerso. A Pescara, a Giulianova, c’è il mare; ma dove non c’è il mare, proprio per questo potete immaginarlo con maggior trasporto, e volare su di esso come gabbiani, o sul mare verde dei boschi, potete volare come aquile; ma volate alto, non abbiate soggezione né timore di volare alto per vedere più orizzonte, e sfuggire a qualche stupido o infame cacciatore che vuole impallinarvi. Poi, ogni tanto tuffatevi, senza esitazioni, per prendere cibo, in questo caso cibo per l’anima e per la mente, nella conoscenza, nelle arti, nella spiritualità, nei sentimenti.
Guardate bene tra le righe e, nel mio libro, troverete questo.
Nel grande mare che noi immaginiamo, non siamo “tutti nella stessa barca”, come dice qualcuno.
Questo è un messaggio sbagliato.
Siamo in diverse barche: ci sono i barconi della disperazione degli extracomunitari che fuggono da situazioni impossibili, ci sono i megayacht di magnati e nababbi arabi, le navi dove si lavora, si pesca, che trasportano merci e passeggeri, persino le navi che si buttano sugli scogli, come quelle degli Schettino, ecc.. Però siamo tutti nello stesso mare, questo sì, nel mare magnum della vita e dell’Universo, e qui andiamo alla ricerca dei grandi maestri; e io col mio libro “Nola, cronaca dall’eccidio”, il mio piccolo gozzo, mi affianco ad essi, qui a due grandi maestri, due grandi bastimenti, sperando proprio di non trovarvi sopra due fucilieri dei marines pronti a spararmi, scambiandomi per un pirata: il vascello di Alessandro Manzoni, e quello di Papa Francesco.
E insieme a loro indico una rotta, nel mio piccolo: quella della ricerca della osmosi, del connubio tra la Grande Storia e le piccole storie, o meglio indico loro come Maestri di questa commistione.
Alessandro Manzoni cala la piccola storia di Renzo e Lucia, nella Grande Storia del Cardinal Borromeo, i Lanzichenecchi, la peste a Milano. C’è un lieto fine lì, nonostante il male della Grande Storia; nel mio libro, la piccola storia di Alberto e Nina non finisce con la loro salvezza, ma anche qui c’è un lieto fine. Essi generano la vita. Io sono il figlio di Alberto e Nina, e poi ci sono altri intrecci, altra vita, mia moglie, le mie adorate figlie, i miei nipoti nel cuore, nell’anima.
E così Papa Francesco, si occupa della Grande Storia: prega perché la Nazione Italia trovi la sua strada e, in essa, trova il tempo della misericordia verso ogni singola vita perduta nel disastro di Lampedusa.
Io che sono piccolo, nei confronti di questi giganti, ve li indico, indico i Grandi Maestri e la via da seguire: anche dal male può nascere il bene, aiutate la Nazione Italia ed insieme, non perdete di vista ogni singola anima di Dio.
LA COPERTINA è la SINTESI di questo LIBRO
Il matrimonio di Alberto e Nina, un momento di gioia nel contesto del loro drammatico destino. Un momento di gioia che ha ragione della morte.
In uno degli incontri per la presentazione del libro “Nola, cronaca dell’eccidio”, in Campania, si è detto che questo libro ha svolto anche una funzione psicanalitica; ed è vero, in senso generale naturalmente.
Se ciascun lettore ritrova in esso le sue paure, i suoi tabù, i suoi sensi di colpa, e così, riconoscendoli, li supera, se avrà ritrovato in esso le sue gioie, i suoi affetti e le sue speranze e ne avrà tratto un senso di benessere e di fratellanza, questo libro avrà raggiunto il suo scopo.