Originario dell’Asia Minore, l’albero del noce appartiene alla famiglia delle Juglandacee, dal termine latino “Iovis glans”, “ghianda di Giove”, a testimonianza della sacralità e del legame con la divinità, probabilmente grazie alla sua maestosità e alla peculiarità di crescere in luoghi isolati, lontani da altre specie arboree.
Secondo la teoria delle segnature di Paracelso, le noci fanno bene al cervello. Questa proprietà sarebbe sottolineata dall’aspetto del gheriglio della noce che evoca la struttura della corteccia cerebrale. Il noce è sempre stato, nell’immaginario popolare, un albero legato alle streghe e agli spiriti maligni. Durante il Medioevo si credeva, infatti, che i sabba (gli incontri notturni tra le streghe e il Demonio) avvenissero proprio sotto un albero di noce, per questo motivo questa pianta è rimasta indissolubilmente legata nel tempo a scaramanzie e storie fantastiche. Famosissimo da noi è il noce di Benevento dove, si diceva, si radunassero le streghe. Testimoniata anche dal termine “nocivo”, la noce ha assunto spesso una valenza negativa: nella Bibbia, per esempio, viene esclusa dal Paradiso Terrestre creato da Dio per ospitarvi i primi uomini. Allo stesso modo, nel Vangelo si dice che la croce sulla quale morì Gesù era fatta di legno di noce. Tuttavia, nella tradizione slava, alle noci è associata, invece, una valenza positiva. Una variante del racconto sul Diluvio Universale, infatti, narra di come gli uomini giusti, destinati a sopravvivere alla furia delle acque per dare vita ad una nuova società più giusta, si salvarono grazie ai gusci di noce. Questi riti pagani, si tramandarono, nell’immaginario collettivo, come superstizione popolare tanto che, era uso nelle aree mediterranee di appendere in casa dei rami di noce per proteggersi dai malefici e dal malocchio; si sconsigliava vivamente a chiunque di riposare o addirittura addormentarsi sotto un noce per non risvegliarsi con il mal di testa se non addirittura con la febbre alta, evitando poi di piantarlo troppo vicino ai ricoveri di bestiame per scongiurarne il deperimento.
Il noce è, però, anche il rimedio della trasformazione, del rinnovamento, per questo motivo, nella mitologia giudaica al noce è associato il numero nove, che è il numero della completezza (nove mesi di gravidanza).
Da un punto di vista fitoterapico le nocisono frutti molto energetici, contenendo un aminoacido essenziale chiamato arginina, per 100 gr di prodotto forniscono infatti all’organismo circa 600 calorie, adatti a chi svolge attività fisiche e intellettuali molto intense Come tutti i semi oleosi sono ricche di acidi grassi polinsaturi e sali minerali, come zinco, calcio, potassio, rame e ferro. In particolare, sono ricche di magnesio, ma anche di vitamina E e acido folico utilissimi come antiossidanti. Gli acidi omega 3 contenuti nelle noci contribuiscono a tenere sotto controllo il livello di colesterolo “cattivo” aumentando quello “buono” nel sangue quindi a prevenire l’arteriosclerosi e le malattie cardiovascolari contribuendo a fluidificare il sangue arterioso. Grazie alla presenza di acido alfa-linoleico, le noci hanno anche proprietà digestive e diuretiche oltre a migliorare la resistenza allo stress.