In mezzo alla buia galassia , tra lo spazio infinito solcato dai corpi celesti, l’uomo si domanda da sempre: “ma possibile che siamo gli unici stronzi in tutto l’universo?”
Per rispondere al filosofico quesito ci siamo spinti al di fuori dell’atmosfera terrestre, fino a giocare a golf sulla Luna. Abbiamo spedito cani, scimmie, satelliti, sonde e cassoni di immondizia alla disperata ricerca di forme di vita intelligenti. Investimenti economici e scientifici che hanno certamente portato a una più approfondita conoscenza del sistema solare, ma che non hanno ancora soddisfatto l’eterno interrogativo. Almeno fino ad ora.
Una recente missione infatti, sembra aver dato dei risultati concreti dal pianeta rosso. È qui che il “robot” Curiosity è stato spedito da agosto per raccogliere campioni minerali e permetterci di studiare “da vicino” Marte. I sensori sono stati attivi per mesi interi, confermando quello che già sapevamo… stavolta, però, la risposta è arrivata, chiara, diretta, inequivocabile. Gli eminenti scienziati della NASA hanno assistito attoniti a una delle più grandi rivelazioni nella storia dell’umanità. Il messaggio si è concretizzato davanti ai loro occhi, nel momento in cui Curiosity ha disegnato un pisello su Marte. Proprio così, un enorme e puerile cazzo che vale più di mille spiegazioni.