Questo cortometraggio prende spunto da un’inchiesta giornalistica di Goffredo De Pascale e di Giantomaso De Matteis per “Diario” sui Giuliano, la famiglia malavitosa che negli anni Ottanta ha fronteggiato la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, una guerra che ha provocato centinaia di morti. Sul finire degli anni Novanta il clan è stato debellato grazie all’impegno della magistratura, che ha arrestato il boss Luigi Giuliano detto “’O Rre” e i suoi fratelli; le istituzioni, però, non si sono del tutto riappropriate del territorio.
Forcella non è che una piccola strada che si biforca a lingua di serpente in una delle zone più antiche di Napoli, a cento metri dal vecchio palazzo di giustizia, a un passo dal duomo dove è custodito il sangue di san Gennaro, e poco distante dalla questura e dal municipio.
Sono stata in quei vicoli a girare “Forcella” in un momento di passaggio, poco prima di cruente faide per il potere riesplose tra i clan. Determinante è stata la scelta di utilizzare la miniDV per le riprese. Seppur lontana dalla nitidezza degli standard dei digitali più evoluti, il suo utilizzo ha reso possibile, in una zona dove l’estraneo è percepito perlopiù come un antagonista, avvicinarsi alla gente senza allarmarla; la manovrabilità del mezzo ci ha dato la possibilità di mimetizzarci, permettendoci di catturare con prontezza momenti di vita, istantanee, e talvolta l’azione di persone coinvolte in attività illecite. In fase di montaggio ho rinunciato alle interviste giacché il parlato portava il lavoro in una direzione decisamente documentaristica, ciò che mi interessava maggiormente, invece, era restituire il particolare humus di questo quartiere, bivio anche metaforico tra legge dello Stato e quella della camorra, cogliere la vitalità, seppur deviata, dei forcellani.
Tutto si concentra, così, in poche decine di metri dove le botteghe si chiamano “’E guagliune” oppure “’E Figliuole”. Sbuca da un palazzo una bionda, le bambine tornano da scuola, giovani sfaccendati al circolo del calcio, anziane sentinelle all’ingresso del vicolo sedute davanti a un “basso”. In via Duomo, al termine della messa, c’è chi si tiene fuori dal “recinto” di Forcella, una guida e i turisti pure a ridosso del vicolo brulicante, alcuni ragazzini ballano in strada mentre si preparano le luminarie della festa di san Gennaro. In un angolo c’è anche chi improvvisa una friggitoria, e nel tardo pomeriggio si effettuano le estrazioni del lotto sulla ruota di Napoli. La città della cartolina è distante. Brillano nella notte lo sguardo e l’orecchino di una donna che impartisce ordini ai maschi. Il cortometraggio termina con lo “struscio” in motocicletta, tutti senza casco, nel sole della domenica mattina; al varco di Forcella uno dei “muschilli” scaglia una pietra contro il tribunale, e il cardinale Michele Giordano – inquisito e poi assolto per usura – benedice. In un ralenti effettato, il finale evoca quanto a Forcella sia tutt’oggi a rischio la vita di ognuno.
“ Napoli 24 aprile 2005 FORCELLA ”
produzione Deep
ideazione e regia: Maria Pia Daniele
consulenza giornalistica: Goffredo De Pascale e Giantomaso De Matteis
suono: Franco Visioli
montaggio: Maria Pia Daniele
assistente al montaggio: Antonio Petrianni
durata: 23’
Premio Franco Santaniello 2012