Coltivare il sogno di poter acquistare la casa che si desidera da sempre è assolutamente condivisibile: chiunque ha il diritto di crearsi una famiglia e di poterlo fare in un’abitazione di proprietà all’interno della quale vivere dei momenti che andranno a costruire dei meravigliosi ricordi. Per perseguire questo obiettivo, molte persone fanno dei sacrifici nel tempo, risparmiando e compiendo rinunce, ma non sempre l’impegno personale è sufficiente. Un buon modo di procedere perciò è quello di confrontare i mutui più vantaggiosi sul mercato, anche avvalendosi di comparatori online, per trovare il giusto compromesso per poter ottenere il denaro necessario alle condizioni ideali per il richiedente, in modo da poter guardare più concretamente alla casa tanto ambita.
Bisogna sempre essere accorti, perché dietro una promessa accattivante potrebbero esserci degli esiti negativi: Confconsumatori ha infatti avviato le prime richieste di accertamento nei confronti di banche e istituti di credito che hanno erogato mutui con tassi d’interesse troppo elevati. Non è la prima volta che avviene, nel campo del credito al consumo e dei finanziamenti ipotecari, una mobilitazione da parte di consumatori e associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei cittadini.
Come ha dichiarato Emilio Graziuso, avvocato e membro del direttivo nazionale della Confconsumatori, “La battaglia nei confronti dei tassi di interesse usurari nei mutui online e tradizionali, nei finanziamenti, nei leasing e nelle carte revolving, non è nuova all’Associazione”. Adesso, però, a cambiare le carte in tavola c’è la sentenza della Corte di Cassazione promulgata a gennaio.
Secondo la Cassazione, le banche e gli enti erogatori di mutui che hanno richiesto ai contraenti tassi d’interesse troppo elevati, non solo sono tenute a modificare la clausola contrattuale che riporta il tasso – se accertato il suo avvicinamento ai limiti usurari – ma non possono nemmeno richiedere nessun pagamento di interessi per tutta la durata temporale del mutuo.
Inutile dire come la sentenza abbia portato a un’attivazione immediata da parte dei consumatori e delle associazioni. Lo si capisce chiaramente dalle parole di Graziuso, che ha aggiunto anche “Come Associazione, abbiamo, quindi, già all’indomani della pubblicazione della sentenza, cominciato a raccogliere le segnalazioni dei cittadini, ad analizzare i contratti dei nostri associati e, dove ne ricorrano gli estremi, a predisporre le diffide nei confronti delle Banche e degli altri enti creditizi”.