Sono sempre stato un musulmano devoto. Non abbiamo fatto nulla di speciale; tutti gli ebrei sono nostri fratelli e sorelle. A Parlare così è Beqir Qoqja sarto di Tirana, che ha salvato un ebreo ai tempi della Shoah che ha ricevuto l’onorificenza di “ Giusto tra le nazioni”.
Nel libretto “ Giusti dell’Islam” di Giorgio Bernardelli si parla di “Storie di musulmani che salvarono la vita ad alcuni ebrei nella persecuzione nazista”. In questa pubblicazione si vuole dimostrare che le religioni non sono motivo di divisione e che nel mondo islamico ci sono state tante persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvare alcuni ebrei durante la persecuzione nazista. Sono 63 gli islamici albanesi che hanno salvato numerosi ebrei, ospitandoli nelle loro case in Albania; nel 1943 furono le stesse autorità che non consegnarono le liste degli ebrei ai nazisti. “La grande maggioranza di coloro che ospitarono gli ebrei in Albania- spiega Mordecai Paldiel- lo fece con la convinzione, che per un buon musulmano fosse un dovere assistere e salvare coloro che avevano cercato rifugio nel loro Paese, perché ingiustamente perseguitati”. Anche in Bosnia ci furono islamici che salvarono la vita di ebrei, come Zejneba Hardaga insieme al marito Mustafa, a Sarajevo, che abitando proprio di fronte al quartier generale della Gestapo avvisavano gli ebrei ogni volta uscivano le camionette per una retata. Gli Hardaga fecero di più, infatti aprirono anche le porte di casa all’ebreo Yossef Kabilio. Dicendogli: “ Voi siete nostri fratelli. Questa è casa vostra”. Molto toccante la storia del Console turco a Rodi, Selahattin Ulkumen, che nel 1944 grazie a uno stratagemma riuscì a salvare 42 famiglie ebree. Il Console pagò a caro prezzo il suo atto di coraggio: i tedeschi, accortisi di essere stati presi in giro, bombardarono la sua casa, ferendo gravemente la moglie, la quale in seguito alle ferite morì.
Ci sono stati islamici di altri Paesi che hanno aiutato ebrei per evitare la deportazione, come il Console iraniano a Parigi Abdol Hossain Sardari e per altri islamici che hanno salvato ebrei c’è tuttora una ricerca in corso. Nel libretto vengono raccontati anche alcuni eventi tragici di Hebron, nel 1929 furono sgozzati da islamici ben 67 ebrei, ma non è altrettanto noto che ci furono nello stesso momento ben 28 famiglie musulmane che aprirono le porte delle loro case a 435 ebrei, salvando loro la vita. C’è molta stampa e anche una parte del mondo ebreo e del mondo islamico che guardano con più attenzione ai fatti negativi, che non fanno altro che fomentare l’odio. Il libretto i “Giusti dell’Islam” è un’iniziativa del Pime di Milano che mira a far conoscere i gesti, le scritture sacre, che uniscono ebrei e musulmani. Ogni credente di qualsiasi religione può seminare unione tra i popoli, salvare vite, com’è successo durante il periodo dello sterminio nazista; perché chi salva una vita salva il mondo intero!
Giorgio Bernardelli, Giusti dell’Islam, editore Pimedit, 3 euro