Ai suoi tempi, nonno Benito, di cui va tanto fiera la nipote Alessandra, era un instancabile donnaiolo. Oltre alle due mogli e alle amanti ufficiali, era uso intrattenersi con femmine di vario genere, talvolta più che minorenni.
“Prima di lei aveva destato le attenzioni del duce un’altra ragazzina: la 17enne Bianca Ceccato, segretaria del giornale Popolo d’Italia. Il direttore, Mussolini, quando incontrò Bianca era già un uomo che aveva superato i 30 anni e le si propose come un buon padre. Alla scoperta però di un interesse della giovane per un coetaneo bersagliere, la licenziò, lasciandola senza lavoro e sostentamento. Quindi la convocò in un albergo . Le fece bere spumante e la violentò in una squallida camera, costringendola addirittura ad abortire una prima volta e, quando gli darà un figlio, rifiutandosi di vederlo. Sarà poi la volta di un’altra minorenne, questa volta figlia di una sua amante, la 14enne Fiammetta figlia dell’ebrea Margherita Sarfatti. La Sarfatti, che sarà costretta dalle leggi razziali a fuggire a Montevideo, supplicò in una lettera il quarantenne statista di non ‘farle richieste indegne’. Richiesta che sarà però, nemmeno a dirlo, inascoltata così che il duce non rinunciò al rapporto a tre che durerà, tra scenate e rivalità tra madre e figlia, almeno una decina di anni.” Questo almeno quanto si legge in un articolo di Alessandro Camilli che su “Blitz quotidiano” commenta il saggio di Mimmo Franzinelli dal titolo “Il Duce e le donne”.
Ma anche Bruno Vespa si è occupato dell’argomento ne “Le donne e il potere”. Il Duce aveva un’amante al giorno, ogni pomeriggio, posseduta nella Sala del Mappamondo, scrive l’insetto televisivo, aggiungendo: “Alle assidue riservava il vasto tappeto che usciva da sotto la scrivania, alle nuove, il sedile di pietra. …” Insomma un vero uomo, Nonno Benito! E altrettanto uomo vero è il marito di Alessandra, l’ex capitano della Guardia di Finanza, Mauro Floriani, attualmente dirigente delle Ferrovie per grazia ricevuta e coinvolto nell’inchiesta sulle 15enni prostitute romane. La Mussolini, però, l’ha ugualmente cacciato di casa, anche se, stando a una recente intervista del settimanale “Chi” sembra averlo prontamente riaccolto. Perché? Semplice. Ai PM il Floriani ha dichiarato che credeva la micro mignotta una 19enne! E questo un buon fascista non lo fa! Il Duce amava la definizione che delle donne dava Giovanni Papini: orinatoi di carne! E un orinatoio non ha età. Ci pisci quando ne hai voglia. Anche se ha la stessa età della tua figlia più piccola. Anche se credi che abbia solo un anno in più della tua figlia maggiore. Questo deve aver pensato la nipote del Duce, cacciandolo. Ma poi si è guardata allo specchio e si è vista con gli occhi del nonno: un orinatoio di carne. E ha riaccolto quel marito, così debole di reni!