Mariangela Melato se n’è andata dopo avere ”combattuto con la stessa intelligenza, determinazione e coraggio che hanno sempre caratterizzato la sua vita e il suo impegno artistico e che lascia a tutti noi come esempio di amore per la vita, per l’arte e per il lavoro”. Sono le prime parole di Renzo Arbore, distrutto dal dolore, consegnate all’Ansa. ”Questa mattina alle 5 – scrive Arbore a nome della famiglia – si è spenta Mariangela Melato. Straziati dal dolore, la sorella Anna e i nipoti, insieme a Renzo, Annabella, Giovanni, Giovanna, Bruna e Claudio, le sono stati vicini fino all’ultimo nella lunga e sofferta malattia”. La famiglia, aggiunge, ”ringrazia tutti i medici ed il personale che hanno assistito Mariangela in questa lunga e sofferta battaglia. Il funerale si terrà a Roma sabato 12 gennaio alle ore 15.00 presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo”.
Al Centro Antea-rete di cure palliative di Roma è stata già aperta la camera ardente, strettamente privata per amici e parenti. ”Mariangela è stata con noi una ventina di giorni, un principio dell’Antea è, oltre ad offrire tutte le cure palliative che potevamo, rispettare la volontà di amici e famiglia di condividere questo periodo con lei”. Lo ha detto, parlando ai giornalisti, la dottoressa Claudia Monti, presidente dell’Antea.

Mariangela Melato aveva 71 anni, era nata a Milano. Vincitrice di diversi David di Donatello. Ha recitato con Pupi Avati e Bertolucci, Monicelli e Cristina Comencini. Tra i suoi film più celebri Travolti da insolito destino, La poliziotta, Caro Michele, Aiutami a sognare. Era considerata da molti la signora del teatro italiano. Il mondo dello spettacolo piange una delle sue creature più brillanti. Ironia e intensità hanno contraddistinto la sua carriera sin dagli esordi.

La tournée annullata
Avrebbe dovuto essere in palcoscenico in questi ultimi giorni. Per lei in cartellone c’era uno spettacolo duro e difficile come Il dolore dal romanzo della scrittrice francese Marguerite Duras (1914-1996). Prodotto dallo Stabile di Genova insieme al Maggio Musicale Fiorentino che ne aveva ospitato nel 2008 il debutto (accolto da un commosso successo), il testo, un lungo monologo interrotto solo da una breve apparizione di Cristiano Dess e diretto da Massimo Luconi, tutto incentrato sulla sofferenza di una donna, ripercorrendo i lunghi mesi in cui la Duras, entrata nella Resistenza antinazista nel 1943, attese il ritorno del marito, deportato a Dachau. Più volte Mariangela Melato lo ha riportato in scena, a partire dall’aprile del 2010 proprio a Genova, intervallandolo con l’applauditissimo Nora alla prova di Luca Ronconi. Più volte, per entrambi, ha pianificato tournee che per la malattia ha costretto a interrompere e cancellare. L’ultima doveva partire lo scorso ottobre riprendendo proprio Il dolore che avrebbe dovuto essere due settimane fa, tra Natale e Capodanno 2012, in scena all’Argentina di Roma. Poi un nuovo doloroso annuncio, questa volta firmato dal direttore dello stabile della capitale Gabriele Lavia sul sito del teatro. Cari amici – scriveva – purtroppo Mariangela Melato costretta a cancellare tutta la tournee de Il dolore. È un vero peccato. Abbiamo sperato con Mariangela, quest’anno, di non mancare all’appuntamento con il pubblico del Teatro di Roma ma non siamo stati fortunati”.

La carriera, tra cinema, teatro, televisione e danza
Mariangela Melato è stata tra le attrici più versatili del teatro e del cinema italiano, capace di affrontare ruoli comici o drammatici, di trasformarsi in personaggi molto lontani tra loro ma sempre con grandissima intensità . Ha lasciato cos nella memoria della vasta platea italiana che l’ha sempre amata ed apprezzata, personaggi indimenticabili, da quelli sul grande schermo come Fiore, amante milanese di Mimì Metallurgico con la regia di Lina Wertmuller, a quelli sul palcoscenico del teatro come nell’Orestea di Eschilo diretta da Luca Ronconi.
Nata a Milano il 19 settembre 1941, Mariangela Melato da giovanissima studia pittura all’Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Non ancora ventenne entra a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli con il quale esordisce in Binario cieco di Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. In seguito matura la sua formazione artistica sotto la guida di registi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Nel 1969 debutta nel cinema con un film di Pupi Avati, Thomas e gli indemoniati, e, due anni dopo, recita in Per grazia ricevuta di Nino Manfredi. Nel 1972 ottiene un grande successo popolare con la sua interpretazione di Fiore, l’amante milanese di Giannini, in Mimì metallurgico ferito nell’ onore di Lina Wertmuller. Contemporaneamente dimostra di saper affrontare (anche sul grande schermo) ruoli non solo comici e grotteschi ma anche drammatici, come quelli che interpreta accanto a Gian Maria Volontè in La classe operaia va in paradiso (1971) e Todo modo (1976), entrambi di Elio Petri, o quello di Mara in Caro Michele di Mario Monicelli.
Attrice versatile dagli infiniti talenti, anche un’eccellente ballerina, come dimostra sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore di Alleluja, brava gente. Oppure, al cinema, in Aiutami a sognare, ancora diretta da Pupi Avati, o in Domani si balla di Maurizio Nichetti. Se sul palcoscenico recita nell’Orlando Furioso, nell’indimenticabile Orestea di Eschilo e in Quel che sapeva Maisie da Henry James, spettacoli tutti diretti da Luca Ronconi, dopo essere stata sulla scena ora Fedra ora Medea ora Madre Coraggio, sul grande schermo si ritrova con Ugo Tognazzi, tra i fasti della Belle epoque, ne Il petomane (di Pasquale Festa Campanile, 1983) per essere poi trasportata tra le anime burlone di un cimitero in Mortacci di Sergio Citti. Negli anni Novanta si dedica soprattutto al teatro ma nel 1999 non rinuncia a comparire nell’affollato cast di I panni sporchi di Mario Monicelli. Molto attiva anche sul piccolo schermo, dopo il successo dei primi due episodi del film televisivo Una vita in gioco, rispettivamente diretti da Franco Giraldi (1991) e Giuseppe Bertolucci (1992), compare in Due volte vent’anni (di Livia Giampalmo). Torna al cinema per interpretare la sorella di Enzo Tortora in Un uomo per bene (di Maurizio Zaccaro, 1999) e L’amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci (2001). Nel 2007 si era presa una pausa dal teatro impegnato portando in scena Sola me ne vò dove ballava e cantava come una vera show girl. Anzi come Madonna, la cantante rock che l’aveva sfidata sul suo terreno nel remake di Travolti da un insolito destino. Ora tocca a me – disse in quell’occasione la Melato – renderle la pariglia. In tv si è vista negli ultimi anni in Rebecca, la prima moglie regia di Riccardo Milani (2008) e in una splendida Filumena Marturano (2010), con Massimo Ranieri andata anche in replica su Rai1 nel giorno di capodanno.

 

Di Golem

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