Dolci colline, boschi selvaggi, campagne solitarie. Lunghe forre e gole solcano tutto il territorio dei monti della Tolfa e della bassa Tuscia; un territorio vasto e boscoso, segnato dal lento scorrere delle acque fra le rocce.

Siamo vicini a Roma,e qui si apre un’area estremamente interessante dal punto di vista naturalistico ed escursionistico, sebbene non adeguatamente valorizzata e promossa.

 

Dal crudo complesso sabatino-vicano, di formazione più recente, si arriva in breve agli spazi aperti e ariosi dei monti della Tolfa, estesa zona collinare che va da Manziana fino a Civitavecchia. Baricentro è il comune da cui prende nome, che domina maestoso le valli sottostanti, arroccato su una scenica rupe.

 

Tutta la zona è popolata da una grande varietà di specie animali: muovendosi in prossimità di alba e tramonto non è raro imbattersi in grandi rapaci, volpi, cinghiali, istrici e piccoli mammiferi che si aggirano furtivi fra i cespugli.

L’emozione regalata da un nibbio che plana quieto e veloce a pochi metri da noi, ripaga ampiamente qualsiasi fatica e disavventura.

Modo ideale per avvicinarsi a queste zone, iniziando a comprenderle e apprezzarle, è sicuramente l’escursionismo in Mountain Bike. Tutta l’area si presta, infatti, a essere esplorata su due ruote, grazie alla fitta rete di tracce di sentieri e di strade sterrate, caratterizzate da dislivelli mai eccessivi.

Nei mesi più freschi poi, tali itinerari si fanno estremamente godibili e divertenti; la bassa quota fa sì che le temperature siano sempre abbastanza alte, senza che i sentieri risultino polverosi.

Grande attenzione va posta sul versante dell’orientamento: non esiste una vera e propria rete sentieristica segnalata e così è molto facile perdere dagli itinerari senza accorgersene. Per questo motivo è fondamentale avere sempre con sé una carta escursionista (consigliata Ed. Il Lupo – Monti della Tolfa) o un dispositivo GPS da trekking. È vivamente consigliato avventurarsi su tali percorsi solo se si ha praticità del mezzo e comunque partendo sempre equipaggiati di ricambi, acqua e cibo, vista la distanza dai centri abitati che si raggiunge generalmente a metà itinerario.

La Riserva di Monterano

Tempo di Percorrenza: 2h30

Difficoltà: Media

Punto di Partenza/Arrivo: Canale Monterano (RM)

Una riserva naturale ricca di punti d’interesse ed estesa per 1100 ettari. Istituita nel 1988, la Riserva di Monterano è sicuramente uno dei luoghi più incontaminati della provincia di Roma. Qui trovano casa numerose specie di mammiferi, di uccelli e di rettili, oltre a intere popolazioni di anfibi e pesci, intorno alle forre del Fiume Mignone e del Fiume Bicione.

L’itinerario parte dalla piazza di Canale Monterano. Da qui si scende a sinistra della chiesa verso la Riserva, percorrendo circa 500 metri e giungendo a un incrocio, dove si gira a sinistra percorrendo per alcune decine di metri una strada ancora asfaltata, dopo i quali si volta a destra per una discesa, seguendo le indicazioni per la Riserva.

Si prosegue sempre dritti e si arriva all’interno dell’area protetta. Dopo il cancello d’ingresso è possibile effettuare una breve deviazione (lasciando le bici) per le cascate della Diosilla del fosso Bicione. Oltrepassate le cascate e giunti in un largo pianoro si sale sulla destra, seguendo le indicazioni per le rovine. Per un breve tratto le MTB vanno condotte a mano lungo delle scalette. Superata la scalinata nel bosco, si devia sulla sinistra, si oltrepassa un fontanile e si arriva alla vecchia Monterano, antico insediamento abitato sin dall’età del bronzo, poi ricco centro in età medievale.

La Fortezza e la famosa Fontana del Leone (ora sostituita con una copia), sono opera di Gian Lorenzo Bernini, che si occupò della cittadella nel 1679, per volere del principe Altieri.

Terminata la visita si torna indietro fino alla base delle rovine, si oltrepassa il fontanile e si continua dritti lungo la strada precedentemente percorsa in parte. Si procede sempre dritti fino ad arrivare a un incrocio, dove si svolta a destra, giungendo così su Via dei Casalini, che si segue fino ad arrivare a un incrocio in prossimità della frazione di Montevirginio. Qui si procede a destra su asfalto, arrivando brevemente al punto di partenza.

Il Bosco di Manziana

Tempo di Percorrenza: 1h00

Difficoltà: Bassa

Punto di Partenza/Arrivo: Manziana (RM)

Uno dei più importanti polmoni del Lazio. I suoi cerri coprono un territorio di 580 ettari; niente in confronto a ciò che era un tempo, l’antica Silva Mantiana, da cui il paese prende nome. Giace purtroppo in uno stato di semi-abbandono e, dopo la recente chiusura del Parco Avventura che vi era stato installato, non sono state portate avanti serie operazioni di promozione turistica, che potrebbero rendere giustizia a questo luogo stupendo.

L’itinerario parte dal parcheggio all’ingresso del bosco, lungo la SS Braccianese Claudia. Si segue Via di Macchia Grande, che lo attraversa integralmente. I tre chilometri procedono in leggerissima discesa fino a un cancello verde. Qui si può decidere se concludere il giro o deviare per una visita alla Caldara di Manziana, Monumento Naturale intorno al particolare fenomeno di vulcanesimo secondario sabatino: un ambiente quasi lunare, popolato da betulle e famoso per la caratteristica “polla” centrale, da cui sgorgano con forza acque termali a circa 20°C. La deviazione in questo caso, ci porta a superare il cancello, proseguire dritti all’incrocio successivo e poi a sinistra, fino ad arrivare su via Lazio, che si segue a destra fino all’entrata della Caldara.

Altrimenti l’itinerario procede sulla sinistra, seguendo l’evidente sentiero e facendo attenzione a tenersi sempre abbastanza accostati lungo la recinzione che s’incontra dopo pochi chilometri.

Terminata tale recinzione, ci si mantiene ancora sulla sinistra, fino a tornare su Via di Macchia Grande e al parcheggio da cui si è partiti.

La Stupenda Valle Cardosa

Tempo di Percorrenza: 3h30

Difficoltà: Impegnativo

Punto di Partenza/Arrivo: Manziana (RM)

Questo è probabilmente l’itinerario più completo e di soddisfazione di tutta la raccolta. Abbastanza impegnativo, sia dal punto di vista fisico che tecnico: 40km che comprendono asfalto veloce, ripide salite su sassi e fango e adrenaliniche discese su ciottoli e prati, senza far mancare qualche breve facile guado.

La partenza è a Manziana; dal semaforo sulla SS Braccianese Claudia,si prosegue verso Tolfa, percorrendo 17km in leggera discesa, fino ad arrivare a un capannone giallo, subito dopo il quale si prende una strada sterrata sulla sinistra.

Si mantiene la destra per i primi chilometri, si segue la strada, abbastanza evidente, fino a incrociare una strada asfaltata in disuso. Qui si gira a sinistra e si prosegue per poco più di 2km, girando poi a sinistra lungo una strada sterrata.

Si procede a mezza costa sopradi una delle più belle vallate della zona (Valle Cardosa). Tenendosi leggermente a sinistra della strada è possibile godere la vista dalla cresta; a destra la valle selvaggia, popolata di animali da pascolo e selvatici e, a sinistra, una stupenda panoramica su tutti i Monti della Tolfa.

Abbandonata la cresta, si scende velocemente, fino a oltrepassare un cancello. Poco dopo il sentiero scende a destra in mezzo a dei prati e punta dritto verso il fosso Magnaferro, che si guada, giungendo sulla strada che in pochi chilometri porta nei pressi di Via Casale delle Pietrische e quindi, voltando a destra, su Via Lazio, che seguita sulla sinistra porta a Manziana.

Il percorso è ad opera di Paola e Gino, che offrono anche una descrizione dettagliata con foto e la traccia GPS completa del percorso.

Gole del Biedano

Tempo di Percorrenza: 1h30

Difficoltà: Media/Impegnativa

Punto di Partenza/Arrivo: Barbarano Romano (VT)

Il fosso del Biedano unisce i centri abitati di Barbarano Romano e Blera, rocche di tufo ai capi di queste scenografiche gole, alte fino a 100 metri. L’itinerario è da percorrersi preferibilmente in periodi asciutti, lontano dalle ultime piogge e può essere godibile anche a piedi, soprattutto in presenza di fango che renderebbe difficoltoso avanzare su due ruote, per chi è meno esperto.

Si parte da Barbarano Romano, si supera la porta d’ingresso del paese e lo si attraversa fino ad arrivare alla scalinata che porta alla sua base. Da qui si seguono le indicazioni del parco regionale Marturanum per il sentiero “Valloni”, addentrandosi nelle gole a destra.

Si prosegue lungo le gole fino al loro termine, attraversando una vegetazione lussureggiante e lambendo enormi grotte e curiose dighe lungo il torrente. Giunti in fondo si risale fino all’abitato di Blera e, attraversato il ponte sulle gole appena percorse, si arrivasul tracciato di quella che era la vecchia ferrovia Civitavecchia-Capranica, che si segue sulla sinistra fino a Barbarano Romano.

Ciclovia dei Boschi – Da Oriolo a Trevignano Romano

Tempo di Percorrenza: 2h00

Difficoltà: Media

Punto di Partenza: Oriolo Romano (VT)

Punto di Arrivo: Trevignano Romano (RM)

17.500km all’interno di una delle faggete più suggestive e caratteristiche dell’intera provincia di Viterbo. La Ciclovia dei Boschi è uno dei pochi itinerari totalmente segnalati dell’intera zona, grazie al Parco Regionale di Bracciano-Martignano. Uno sterrato facilmente pedalabile, che attraversa luoghi magici, in un ambiente mai monotono.

Si parte dalla piazza di Oriolo Romano e ci si addentra lungo la strada più a sinistra, all’interno della piazza, dando le spalle alla scalinata che porta alla fontana e al Palazzo del Comune. Si prosegue fino a costeggiare il cimitero e si seguono le indicazioni per la Ciclovia, sempre su paletti in legno, con indicazioni precise e chilometraggi parziali. Sempre seguendo le indicazioni è possibile deviare per Bassano Romano (con ritorno a Oriolo sulla strada provinciale) o per alcune aree picnic più nascoste e panoramiche.

Si prosegue fino ad arrivare al punto più alto (c.ca 200 metri di dislivello dalla partenza) e poi all’ultima parte, asfaltata, che porta sulla strada Sutri-Trevignano e quindi a Trevignano, con una spettacolare discesa con vista sul Lago di Bracciano, che nelle ore serali si terge di colori inaspettati e confortanti.

Da Trevignano è possibile arrivare a Bracciano lungo la strada e da lì prendere il treno fino a Oriolo Romano; per i più allenati invece il giro può essere concluso fino a Oriolo, su strada, o tornando direttamente dal percorso già fatto.

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