E’ apparso recentemente su Facebook, un video Youtube, ad opera di Deborah Setola e Massimiliano Scacchetti, inserito indipendentemente l’uno dall’altra, ma con singolare contemporaneità: Deborah, una giovane, intelligente e motivata aspirante ad una brillante carriera politica che, per il momento, si prepara, si aggiorna, si fa le ossa, con determinazione, entusiasmo e senza spocchia.
Non le faccio nessun augurio perché porta sfiga, dico solo che di persone così ha bisogno il Paese, non importa se al Governo o all’Opposizione (del resto nella dinamica democratica, a volte il timone è nelle mani di una parte, altre volte dell’altra). Un grande concetto espresse un certo Craxi, prima di affondare nella palude di Tangentopoli: “Si governa anche con l’Opposizione”. Massimiliano un agguerrito, libero e disincantato conoscitore delle dinamiche che intrecciano l’area euro, col resto d’Europa e con il Mondo e, all’interno di questi cerchi concentrici, la situazione dell’Italia, nonché del “triangolo della morte”: impresa – fisco – banche (altro che le tre “i” di berlusconiana memoria).
Di giovani così c’è bisogno, dicevo, per la vita e per il futuro del Paese.
E il video che hanno messo su Facebook? La non vita, niente futuro, niente passato, solo un vago, insulso presente. Perché? Un monito, un richiamo; è come se ci avessero detto: “attenzione! Così sarà il nostro futuro, un contenitore pieno di niente, dove si sentiranno solo i ragli e i calci dei somari, e non ci sarà glorioso passato che tenga, se accetteremo e ci assuefaremo ad un presente così.”
Il video rappresenta parlamentari italiani di vari schieramenti, di destra e di sinistra (VERI, quelli che fanno le leggi e votano i governi, qua non c’è Maurizio Crozza), intervistati da Le Iene, alle prese con parole come SPREAD, DEFICIT, DEBITO PUBBLICO, RATING e c’è di tutto: la Senatrice che prende a borsettate l’intervistatrice, peraltro molto gentile e serena (anche se un po’ maliziosetta eh!); una del PD è fuggita via come una lepre; c’è il deputato che dice che lo spread è il “consumo delle famiglie”, quell’altro che ferma il debito pubblico a 150 miliardi di €, per quell’altro ancora, invece, è “incalcolabile”, un altro ha detto che sapeva cos’era il rating, ma non lo voleva dire, e così via.
Tutto questo fa pendant con le beghe, le inchieste (ogni volta che un’inchiesta giudiziaria riguarda un indagato eccellente, immancabilmente si allarga a macchia d’olio e si scopre una ragnatela di complicità e affarismi, come definirla… sconfinata?) il trasformismo del Premier che ora dice “bisogna fare presto”, sì proprio lui! E la canea a caccia di voti, vedi Lega, vedi Di Pietro.
Che dire? Tempo di buriana! E’ impressionante pensare che 5 anni fa, prima del conseguimento del potere consolidato, quello della maggioranza bulgara in Parlamento, per intenderci, da parte del nostro miglior Condottiero degli ultimi 1500 anni, il differenziale [lasciamo stare spread (letteralmente “estensione, distanza”), nella migliore delle versioni date, la differenza tra le entrate e le uscite] tra i titoli italiani e quelli tedeschi era di 24 punti; e che nel dicembre 2007 il nostro debito pubblico in assoluto ammontava a 1596 mld di € (mentre oggi, come quasi tutti sanno, ma molti onorevoli ignorano, ammonta a 1900 mld di €); poi ce ne siamo dimenticati, ed ecco l’Italia che ci ritroviamo.
Ora ringraziamo la Madonna se riusciamo a scendere al di sotto di 500 come spread e a non sfondare il tetto dei 2000 mld come debito.
Io dico che la buriana è ancora in atto, ma sta passando, forse è la coda (brutta da scorticare) che si sta trascinando.
In quella che dovrebbe essere una travolgente corrente di rinnovamento, sempre che si riuscisse a convogliare nelle vasche di decantazione i soliti marpioni travestiti da coccodrilli (e, credo, lo sarà, dandoci l’opportunità, con l’occasione, di vedere le loro lacrime), c’è chi non capisce, o finge di non capire che il problema, qui, non è chi farà il Ministro di qua o di là, come procurarsi l’appoggio di questo o di quello [v. totoministri, v.balletti più o meno sotto coperta “proponiamo Dini, proponiamo Alfano, proponiamo Amato, al nuovo esecutivo stacchiamo la spina quando vogliamo (in perfetto stile Cosa Nostra), vogliamo dettare il programma, occhio al portafogli, al tale ministero non rinunziamo, voglio tot ministri nel governo ecc. ecc.”]; qui il punto è SI RIPARTE DA ZERO, basta con i balletti scilipotiani.
L’unica cosa certa è, e deve essere, che il Parlamento viene eletto il popolo; il popolo elegge i propri rappresentanti (essi non vengono numerati e catalogati come i somarelli in un recinto, dai leader dei partiti) nel Parlamento, e il Parlamento dà la fiducia al Governo. Sembra elementare, eppure ci si deve arrivare, e solo allora sarà, effettivamente l’ANNO UNO.
Ad ogni modo il berlusconismo è finito, e merita un riconoscimento, beh di “quello che ha fatto negli ultimi 3 anni”, come il nostro (ex)Premier a tempo perso comunica al sodale Storace, mi sembra un tantinello esagerato, ma che, alla conta, in fondo, avrà fatto molto meno danni del fascismo, questo sì (“beh Berlusconi aveva ed ha ancora molto da perdere in Italia, per convenirgli una totale débâcle – mi si dirà – mentre il Duce ha buttato allo sbaraglio il Paese, giocandosi il tutto per tutto, alla faccia degli Italiani, perché, per male che andava ci rimetteva le briciole, e ha tentato di portare a casa pure la buccia”. Ok. però, sia come sia, oggi è così.). Bisogna ricominciare da qui. Preparare il radicale cambiamento. “C’è un lavoro enorme da fare” ha detto il prof. Mario Monti (diciamo Supermario, è di buon impatto carismatico), e forse sottovaluta. “Un immane lavoro” direi, per traghettare l’Italia fuori da quasi 20 anni di immobilismo.
Dalla fine del Berlusconi IV, dovrà nascere la IV Repubblica (la I è stata quella delle macerie del dopoguerra, la II quella di tangentopoli, la III quella delle banane); ora, dopo che avranno avuto piena attuazione le dinamiche democratiche (ma veramente democratiche) delle elezioni, potrà nascere la nuova Repubblica, e questa sarà, a Dio piacendo, finalmente la vera REPUBBLICA ITALIANA.
QUESTO E’ IL MOMENTO (non dico “ora o mai più” perché non c’è mai un “mai più”, come dimostra, tra l’altro, proprio la vicenda Berlusconi, secondo il quale “mai più” sarebbe sceso da cavallo); ed è ben comprensibile che, in questo momento, ci sia un accavallarsi frenetico di priorità.
20 anni sono tanti. Quanto tempo Edmond Dantès stette prigioniero al Castello d’If?
Tutto appare urgente, tutto da fare prima di ogni altra cosa.
Certo… partire dai provvedimenti TOP, dal tetto, no; ma già dalla base c’è una babele di cose da mettere a posto:
PRIMA DI TUTTO ripristinare la legalità: fuori tutti i Dirigenti RAI innocenziani (per intenderci) e immediato ritorno di Santoro (Anno Uno o ancora Anno Zero?), di Dandini (Ancora “parla con me” o “parla con tutti”?) e di tutti i defenestrati per le proprie idee, o la propria fermezza nel non vendersi (in particolare “non darla”), e non per incapacità o ignavia (sono in molti che non conosciamo, secondo me). Primo passo per fare uscire l’Italia dalla gabbia della “semilibertà di stampa” e farle assaporare l’aria della piena libertà di stampa.
PRIMA DI TUTTO l’economia, il lavoro, la patrimoniale se necessario, ad ogni modo tutto quanto occorre, o almeno, mettere le basi per fare tutto quanto occorre, affinché l’Italia si affianchi agli altri Paesi Europei in regola, le privatizzazioni, le massicce liberalizzazioni delle professioni, non tirandosi indietro neanche di fronte ai notai, alle assicurazioni, alle finanziarie, alle banche, non lasciandosi intimidire dalle potenti lobbies; promuovere l’occupazione dei giovani (per la loro volontà e i loro meriti, non per nepotismi e raccomandazioni) per il bene loro e lo sviluppo delle aziende, per rafforzare una sana e proficua concorrenzialità. Promuovere scienze, arti, editoria, cinematografia, spettacoli, sulla base dei meriti, delle novità, delle ricerche di avanguardia. In concreto, ben altro che il… c.d. MAXIEMENDAMENTO.
Ci sta bene, a questo punto, un paragrafo supplementare: PRIMA DI TUTTO la lotta all’evasione; se tutti pagassero le tasse, si pagherebbero meno tasse.
Mi astengo dall’aggiungere un altro paragrafo supplementare, che potrebbe essere quello di far pagare l’ICI alla Chiesa Cattolica, nelle sue varie diramazioni, prima di ripristinare l’ICI sulla prima casa di modeste famiglie di lavoratori, perché la logica e il buon senso si promuovono da soli, non occorrono precisazioni, chiose ed aggiunte; ma soprattutto il rinnovamento dei rapporti tra Stato e Chiesa, ma più aderentemente, tra Chiesa e Società Civile, è un cardine troppo grosso, complesso e di profondo innesto, per poter essere affrontato in questi frenetici momenti di tensione politica. E’ una questione di enorme rilievo per le future generazioni, in questo Paese e richiede a sua volta urgenza, ma non se ne può trattare in questo ambito.
PRIMA DI TUTTO il riassetto istituzionale, ma qui è dura! Diciamo… mettere le basi per… togliere privilegi, prebende e vitalizi; dimezzare gli Onorevoli (davvero l’Italia ha bisogno di 1000 teste… per andare avanti? Se l’intervista delle Iene su Youtube fosse continuata, il filmato che ne avrebbero tratto sarebbe stato più lungo della saga di Guerre Stellari?); puntare sulla QUALITA’ per le garanzie democratiche del Paese, piuttosto che sulla quantità. Riforme anche radicali, non devono spaventarci. Un corretto federalismo non può, forse, essere un modo più moderno e snello di organizzazione dello Stato?
PRIMA DI TUTTO abrogare la “porcellum”, ma su questo mi soffermerò più avanti. Qui mi preme dire, prima di tutto la cultura; ma diciamo la scuola… prima di tutto, in questo caso (non che questo sia un principio generale) fare tabula rasa, abrogare tutto ciò che la Gelmini ha avuto lo stomaco di partorire, compresi i neutrini sparati sotto il Gran Sasso, e RIFONDARE DA CAPO LA SCUOLA.
PRIMA DI TUTTO prendere atto delle dichiarazioni dell’On. Bossi “noi rappresentiamo gli interessi del Nord”. In pratica la più aggiornata configurazione della Lega è una specie di Südtiroler Volkspartei allargato; come tale, non è ammissibile che appartenenti a tale partito facciano parte del Governo Italiano.
PRIMA DI TUTTO il recupero della DIGNITA’ dell’ITALIA e degli ITALIANI, nonché delle ITALIANE.
Questo però è generico, per la verità.
Già Napolitano, con il suo operato, ha ridato dignità a noi e al nostro Paese;
già tutto quello che s’è fatto, compresa la civilissima manifestazione post-foera… quella cosa che dice Bossi…, i cori, l’inno nazionale, l’orchestra di alleluja, la prorompente allegria giovanile (ce l’eravamo dimenticata nei lager bungabunghiani), hanno ridato dignità all’Italia. Insensati i “mi dispiace di qua, mi dispiace di là”, “tutto architettato dalla Sinistra” ecc. da quando in qua sarebbe disdicevole o vietato manifestare il proprio dissenso o il proprio giubilo, pacificamente, semmai vibratamente ma senza alcuna violenza?
Poi, da tutto quello che, prossimamente, si farà, dipenderà la (ri)conquista piena e il rafforzamento della dignità dell’Italia e di tutto il popolo italiano.
PRIMA DI TUTTO la Giustizia allora? Eh non è facile, e neanche Supermario può fare qualcosa in 4 e 4 otto. Dovrebbe essere ripristinato il reato di falso in bilancio, che una certa pecorella smarrita ha ridotto a contravvenzione stradale, nella sua gravità, per dare credibilità, e quindi competitività, alle Imprese italiane all’Estero e ripristinare il senso della Giustizia e non della Furbizia, che fino ad ora è prevalso sulla correttezza e affidabilità aziendale. Questo lo potrebbe già fare; per il resto, mettere almeno le basi per… stabilire una volta per tutte che in un Paese Civile è inammissibile che una delle parti in causa nel processo penale, il Pubblico Ministero, sia in combriccola con l’Organo Giudicante per imperativo categorico. Separare le carriere? Separare le carriere! (Non è che tutto quello che diceva Berlusconi fosse aria fritta. Neanche tutto quello che diceva Bokassa era aria fritta). Recuperare la gloriosa figura del Giudice Istruttore? Sarebbe una manna dal Cielo per la Società Civile. E poi c’è l’obsolescenza del Diritto Penitenziario, e il sovraffollamento delle carceri, sempre più simili alla ronda dei carcerati di vangoghiana memoria, altro che rieducazione! E poi… e poi… e poi…
PRIMA DI TUTTO chiudere con lo stillicidio dei soldati italiani che vanno, inutilmente, spargendo il proprio sangue, qua e là in giro per Mondo (l’unica volta che c’era costrutto, come in Libia, abbiamo fatto la parte dei barboni petulanti che chiedono l’elemosina alla Legione Straniera e alle Giubbe Rosse di Sua Maestà), mentre i generali ingrassano e gli appalti di approvvigionamenti e armamenti scadenti, strapagati, fioriscono.
PRIMA DI TUTTO eliminare le incertezze, le angosce nel diritto di famiglia, dare una regolamentazione alle famiglie di fatto, ammettere i matrimoni tra omosessuali, ridurre drasticamente i tempi del divorzio dopo la separazione (perché costringere bravi cittadini a soffrire?). Ma siamo in Italia, di che parliamo, di fantascienza? Non ci pensiamo neanche per il momento, accontentiamoci almeno di arrestare i preti pedofili, e di alzare il velo sulle mefitiche complicità del delitto Elisa Claps.
Almeno le “pari opportunità”, però! Come siamo messi su questo versante? Maluccio, direi, nei confronti del Mondo; a quanto pare, addirittura dopo la “semilibertà di stampa”, immediatamente prima dell’inaffidabilità della Giustizia.
Mara, poverina, elegante, per carità, non è come certe vajasse, e non credo neanche che sia cretina (a volte tra donne volano parole grosse, soprattutto quando sono coperte da immunità parlamentari), però è spaesata. Solo l’uomo delle Bahamas poteva prendere una show girl e metterla a fare il Ministro, così come si cambia un paio di scarpe.
Non si sa da che parte cominciare. Io, almeno, non saprei.
Occorrerebbe un nutrito e ben scandito block notes di cose da fare.
C’E’ DA RIFONDARE L’ITALIA DA ZERO.
Non ho, né posso avere, nulla da dire a Supermario; sì, scherzosamente ho detto qualcosa su Facebook, ma si tratta più che altro di battute. La responsabilità, la competenza, la conoscenza, anche in via riservata, della situazione, sono sue.
Dico solo che mettere fine al MONDO DEI SOMARI è importantissimo. E qui è giunto il momento di sviluppare l’accenno che avevo fatto alla abrogazione della “porcellum”.
Dai “nominati” nascono i somari, o meglio, con taglio più realistico e quindi più condivisibile da tutti, è molto più facile che dalle nomine dall’alto, dettate dall’esigenza primaria di avere scagnozzi (e scagnozze a giudicare dalle borsettate) su cui contare, e dall’assoluta indifferenza per ogni altra specifica caratteristica, crassa ignoranza compresa, nascano i somari di cui al filmato Youtube di cui ho parlato in premessa.
Questa è una delle missioni che Supermario può condurre in porto in un baleno: ABROGARE LA “PORCELLUM” e, non solo tutti i cittadini italiani, ma, credo, tutti gli uomini di buona volontà, almeno quelli appartenenti alla Civiltà Occidentale del XXI° secolo, nella quale bene o male, fisiologicamente ci riconosciamo, gliene saranno, per sempre, grati.