…Sempre piaciuta. No, non è una bestemmia, ma un episodio realmente accaduto. La mattina dello scorso 12 aprile i fedeli della chiesa di San Massimo (Verona) hanno assistito a un inspiegabile evento che ha per protagonisti il simulacro della santissima vergine e un’improvvisa crescita di peli superflui.
La statua della madonna posta sul sagrato, già in passato bersagliata di uova, ha sfoggiato un bel paio di mustacchi alla moda asburgica. Così, dopo apparizioni, sparizioni e statuette mestruate grondanti sangue, un nuovo strabiliante fenomeno fa parlare della madre del dio cattolico. Tuttavia, prima che si gridasse al miracolo e che l’incredibile crescita dei baffoni venisse letta come un invito a non depilarsi, i solerti carabinieri hanno risolto l’enigma della prodigiosa crescita notturna. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato un vecchio burlone di 82 anni che si è divertito a decorare la madonna con un pennarello. Le forze dell’ordine, con la consueta ironia che le contraddistingue, non hanno colto lo spirito dadaista e l’omaggio alla Gioconda coi baffi di Duchamp, incriminando l’attempato artista per offese alla religione dello Stato. Sempre fedeli al re, i carabinieri hanno formulato l’accusa non in base alla costituzione e alle successive sentenze che sanciscono la laicità dello stato italiano, bensì rifacendosi allo statuto albertino del 1848. La folla, incredula e indignata, ha chiesto la gogna pubblica e il taglio delle dita per il colpevole e, caso mai non dovesse pentirsi, una clausola del codice bizantino prevede il rogo.