Oggi la generazione degli ultra ventenni, conosciuta anche con il nome “Generation Me” o generazione Y, ha la reputazione di essere imprudente e irresponsabile, ma in realtà non è proprio così.
I dati indicano che Millennials (altro nome con il quale sono spesso definiti) sanno gestire molto più responsabilmente le loro finanze rispetto ai loro genitori alla stessa età, anche se ovviamente anni fa la ricchezza era distribuita diversamente.
Anche se forse potrebbe sembrare il contrario le loro spese sono molto oculate e il concetto del risparmio è preso molto seriamente.
La Generazione Y comprende tutti coloro che sono nati a partire dal 1981 fino al 2000 e si differenziano dai loro predecessori di Generazione X (classe 1965- 1980) conosciuti perlopiù per un diffuso pessimismo nei confronti della vita.
Gli Ypsiloner sono molto più ottimisti, superficiali e guardano diversamente al futuro.
Mentre il motto della generazione X è “lavorare per vivere”, i giovani di oggi sono più orientati alla realizzazione personale e perseguono i propri obiettivi.
Dal boom di Internet ai nomadi digitali
I millennials hanno vissuto il boom di Internet e ora il web è entrato a far parte in modo completo nella loro vita.
Tuttavia le aziende hanno riconosciuto relativamente tardi il potenziale di questa generazione che è molto motivata e si adatta ad orari di lavoro flessibili senza pretendere un ufficio o una postazione fissa.
Nulla di strano, infatti, se gran parte di loro non si arrende di fronte alla possibilità di essere un nomade digitale.
Ma cosa significa “nomade digitale“?
Come suggerisce il nome si tratta di una figura la cui vita, ed il lavoro soprattutto, si basa quasi esclusivamente sulle tecnologie digitali.
Questo significa che si tratta di uno stile di vita che permette di viaggiare e lavorare in qualsiasi parte del mondo in modo flessibile, senza un posto fisso, visitando e incontrando luoghi e persone che stimolano la produttività. Essere liberi insomma.
Non importa infatti il luogo di lavoro ma la crescita professionale è l’obiettivo più importante nella ricerca di un lavoro.
La vita privata della nuova generazione
Gli Ypsiloner vivono più a lungo con i genitori rispetto ai loro predecessori e per questo motivo qualcuno li definisce spesso come dei parassiti.
In realtà molti millennials decidono di fare questa scelta non solo perché i prezzi degli immobili sono molto alti o la situazione economica di oggi non permette loro di vivere autonomamente ma anche per perseguire meglio i propri obiettivi economici.
Non c’è dubbio che vivere in casa permette di mettere da parte alcuni risparmi per il futuro.
La percentuale di coloro che fanno questa scelta, scrive la Stampa, è molto alta in tutta Europa.
La Slovacchia è prima (69,6%) e al secondo posto l’Italia (67,3%) seguita da Malta (66,1%) mentre in altri paesi europei le percentuali sono più basse ma sempre rilevanti: Francia (34,5%, dato in calo), Germania (43,1%), Regno Unito (34,3%) e Danimarca (19,7%).
Questa generazione è famosa anche per le feste in discoteca o nei pub ma anche per le serate trascorse insieme agli amici senza mettere un piede fuori di casa.
Sono infatti loro ad aver usufruito per primi di tutti i servizi di cibo di asporto, acquisti on line e sono diventati esperti di giochi poker online senza aver mai messo realmente piede in un casino.
Questa epoca è famosa per la TV on-demand e per le maratone da serie TV come attività sociale tra amici ma anche come miglior passatempo quando si è soli.
Per i figli, invece non c’è fretta, anche se sono desiderosi di averli a differenza dei loro predecessori della generazione X hanno la pazienza di aspettare. L’età media dei nuovi genitori è aumentata in modo significativo, una bassa percentuale ha addirittura figli oltre i 40 anni mentre la maggioranza intorno ai 30 anni.
I bambini hanno un certo costo ed è comprensibile che Millennials vogliano attendere l’avanzare della carriera lavorativa e una migliore posizione finanziaria prima di mettere al mondo dei bambini.
La vita lavorativa: Generazione Y come lavoratori e dirigenti
Chi oggi ha tra i 20 ei 30 anni d’età fa parte della Generazione Y.
Si tratta di giovani adulti tutti cresciuti con le nuove tecnologie e i social media che hanno spesso acquisito esperienza all’estero.
Quindi sono loro i dipendenti del futuro e molti di loro saranno anche dei futuri leader.
Per gli Ypsiloners il luogo di lavoro spesso conta relativamente, ciò che conta è avere una buona posizione che permetta il giusto equilibrio tra vita personale, lavoro e famiglia.
La flessibilità è alla base di tutto in questa nuova era.
L’opportunità di lavorare da qualsiasi luogo può motivare la generazione e per questo sono anche disposti a lavorare sodo e duro.
Ma per quanto riguarda le qualità di leadership e la carriera, quali sono le caratteristiche di questa generazione?
Essi ovviamente ambiscono alle posizioni di leadership, ma non per le stesse ragioni degli anni precedenti.
Infatti la sensazione di potenza non gioca più un ruolo così importante come prima ma adesso l’attenzione è rivolta alla crescita personale e all’auto-realizzazione.
Detestano le gerarchie, i giochi di potere e l’orario fisso di lavoro e per questo in molte aziende giovani come Facebook, Google o Xing, il leader ha un comportamento completamente diverso da quello dei leader del passato.
I dirigenti sono seduti in mezzo ai loro dipendenti e parlano come loro. In poche parole questa generazione di millenials cambierà completamente il modo di concepire il lavoro.
Da Y alla generazione Z: una nuova tendenza sta per arrivare
La tecnologia influenza continuamente anche l’esperienza quotidiana degli adolescenti.
Essi utilizzano i social network come i loro genitori ma li usano in modo diverso.
Mentre la Generazione Y da ancora molta importanza agli incontri dal vivo e utilizza i social solo per la condivisione di contenuti, la Generazione Z comunica quasi solo attraverso il web e utilizza Internet come il mezzo più importante di intrattenimento giornaliero.
Anche se ancora è troppo presto per poter capire quale sia l’approccio della Generazione Z al mondo del lavoro pare che la maggior parte di essi non vuole legarsi troppo ad un’azienda ma sono più orientati a dei progetti personali e sono più opportunisti.
Questo significa che le aziende dovranno adattarsi a questi nuovi lavoratori e che il tipo di lavoro dovrà essere più orientato al successo.
La generazione Z è quella che va dagli anni 2000 ad oggi, i nativi digitali insomma cresciuti a pane ed iphone.
Per loro utilizzare media, macchine fotografiche e programmi di elaborazione è all’ordine del giorno. Sono abbastanza responsabili, hanno le idee molto chiare e perseguono ambizioni più concrete.
Il futuro del mondo è nelle loro mani ma ben presto saranno rimpiazzati da una prossima generazione. I neonati e i nascituri hanno già un nome: Generazione Alpha.
Ma forse è ancora troppo presto per catapultarli nel mondo del lavoro, lasciamoli giocare ancora un po’ tra pupazzi, robot e tecnologie digitali.