MILANO. Va in scena dal 17 al 19 febbraio al Teatro San Domingo di Milano Millennio terzo, nostra meraviglia che Gilberto Colla, attore e regista milanese di nascita, da molti anni residente in toscana, definisce “un’opera breve per voce e suoni”. Lo spettacolo trae ispirazione dalla raccolta di poesie Il Cielo di Lardo del poeta Guido Oldani. Millennio terzo, nostra meraviglia che ha debuttato nel giugno scorso al XVIII Festival della Scena Contemporanea Fabbrica Europa, alla Stazione Leopolda di Firenze, è una performance nella quale si mescolano voci, suoni e rumori: la voce è quella di Gilberto Colla che muta sulla scena grazie alle rielaborazioni in tempo reale operate dal sound designer Thomas Chinnery. Grazie ad un sapiente utilizzo delle più moderne tecnologie, Chinnery crea un vero e proprio paesaggio sonoro come fosse una seconda scenografia complementare a quella essenziale, ma suggestiva, realizzata con la collaborazione dell’artista Isanna Generali: un leggio, un ombrello, un impermeabile, un tavolino, pochi altri oggetti e una finestra immaginaria che, quando è aperta, in questo universo dove l’oggetto diventa soggetto, invece di portare fuori induce a un dialogo interiore. Ai suoni originali si mescolano brani di Antonio Segafreddo, di Miles Davis, del gruppo Labradford: una commistione di classico e contemporaneo per raccontare quella che Oldani definisce nel suo saggio “una mutazione antropologica”.