Al Trianon, un appassionato omaggio teatrale e musicale a Mico Galdieri sarà in scena domani, sabato 25 maggio, alle 21.

Con Un sogno in musica, Antonella D’Agostino e Marta Bifano ricordano il grande produttore e regista teatrale scomparso cinque mesi fa.Antonella D Agostino
Allestito da Loups Garoux produzioni, lo spettacolo, curato da Francesca Pedrazza Gorlero con il coordinamento di Manlio Santanelli, «traduce il teatro in melodia, in una sorta di incontro tra ricordi, poesia e musica», ricucendo i lembi della storia che dal 1959 ha contraddistinto la produzione dell’Etc-Ente teatro cronaca di Galdieri, e del suo principale collaboratore, il commediografo, regista e musicologo Roberto De Simone: La buffa historia di Capitan Fracassa, Nota’ Pettolone, La gatta Cenerentola, L’opera buffa del Giovedi Santo, Eden teatro e quella Figlia di Iorio, con Michele Placido, che ha visto la partecipazione di entrambe le artiste.
Marta BifanoDall’estrapolazione dalle maggiori drammaturgie prodotte dall’Etc risulta un grande affresco che intende restituire al pubblico «la nostra storia, sospesa tra la tradizione e la sperimentazione»: D’Agostino, con la sua vocalità unica, proporrà un repertorio che va da Jesce sole della “Gatta Cenerentola” fino a Kurt Weill, mentre Bifano offrirà le suggestioni pittoriche della poesia dei grandi autori, Eduardo, Trinchera, D’Annunzio, Scarpetta e Viviani.

Le musiche dal vivo saranno accompagnate da Vittorio Cataldi (tastiere e fisarmonica), Gianni Migliaccio (chitarra), Agostino Oliviero (violino e mandolino) e Gianluca Mirra (percussioni).
Biglietti numerati, al prezzo di 15 euro, distribuiti anche nelle prevendite abituali, nonché online sul sito del teatro teatrotrianon.org.
Il botteghino del Trianon è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19. Per informazioni: tel. 081-225 82 85.

Mico
(Domenico) Galdieri nasce a Napoli il 1° aprile 1933. Nel suo curriculum ama ricordare il riconoscimento, avuto all’età di dieci anni, del primo premio ai Giochi della Gioventù per il “Teatro delle Marionette”, che lo autorizza «a “rappresentar fiabe” nei distretti scolastici dell’Irpinia».
Nel 1950 intraprende la carriera di attore/presentatore e, cinque anni dopo, fonda la prima compagnia amatoriale. A ventisei anni, crea quell’Ente teatro cronaca che, nel tempo, diventa la più antica formazione di prosa europea nel settore del teatro privato. Dal ’59 al ’62 è aiuto regista al teatro Stabile di Napoli. Fonda la rivista Ribalta con Vincenzo Maria Siniscalchi ed è critico teatrale (“Vice”) del quotidiano Roma. Inaugura come presentatore gli studî televisivi della Rai di Napoli. La sua passione di animatore culturale lo vede ancora alla fondazione di due spazî rilevanti nel panorama dell’avanguardia: il teatro Orione nel ‘62 e il teatro Esse nel ‘68. Quindi la direzione di due importanti teatri “ufficiali”: il Mediterraneo, dal ’64 al ’68, e il San Ferdinando di Eduardo, dal ’68 al ’72.
Nel ’70 e nel ’71, con Mario e Maria Luisa Santella, organizza e dirige la Rassegna internazionale del teatro di avanguardia, in cui debuttano, tra gli altri, Giancarlo Sepe, Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Memè Perlini, Leo De Berardinis, Perla Peragallo e Armando Pugliese. Anche con varie iniziative nell’àmbito della formazione e del perfezionamento professionale di giovani attori e tecnici, da infallibile talent scout lancia artisti come Ida Di Benedetto, Lina Sastri, Tony Servillo, Enzo Moscato, Tato Russo, Nello Mascia, Lucio Allocca, Gigi Savoia, Nando Paone, Silvio Orlando, Giancarlo Palermo, Giulio Adinolfi, Franco Iavarone, Francesco Paolantoni, Mario Brancaccio ed Enzo Barone.
Dal 2002 al 2005 il grande riconoscimento istituzionale con la nomina alla presidenza dell’Eti-Ente teatrale italiano.
Si compiace di sintetizzare la propria vita professionale nell’aver «dato lavoro a circa 8.000 fra attori, tecnici, scenografi, registi, musicisti, perché fermamente convinto che il Teatro si esercita e si realizza attraverso le numerose e molteplici professionalità della scena».
Si spegne il 15 dicembre 2012.

Di Golem

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