Forse sarebbe buona cosa pensare prima di parlare, come sarebbe buona cosa informarsi prima di fare dichiarazioni gravi e allarmanti su argomenti che non si conoscono, forse non sarebbe del tutto sbagliato che alcuni professionisti studiassero e si informassero in merito agli argomenti che desiderano trattare in televisione.
Questa mia aspra introduzione è in riferimento a quanto accaduto nel programma “La vita in diretta” di Raiuno nella puntata di giovedì 18 aprile 2013, durante la quale una psicologa, facendo probabilmente arrossire di rabbia e vergogna (per lei) i suoi colleghi, ha pronunciato queste testuali parole riferendosi a Michele Misseri (uno dei condannati per l’omicidio di Sara Scazzi):
“Forse c’è qualcosa che non va in quest’uomo, qualche rotella fuori posto, e chissà che questa rotella fuori posto non sia stata fuori posto proprio in quel momento, questo nessuno ce lo potrà più dire anche se attenzione, non è mai troppo tardi! Non è mai troppo tardi anche perché lui si presenti spontaneamente da uno psichiatra, o ad una psicologa adesso. Però voglio dire non è mai troppo tardi per capire come è il funzionamento; ma noi come facciamo a sapere ad esempio che Michele Misseri non soffre di epilessia, come facciamo? Come facciamo a dire che lui non ha sofferto o non soffre di crisi epilettiche”. A questo punto il conduttore, Marco Liorni, chiede cosa potrebbe significare un’eventuale epilessia di Misseri, ed ecco che la psicologa risponde “potrebbe essere che abbia ucciso in preda ad una crisi epilettica e che non lo sa!”. Il conduttore conferma sostenendo che infatti Misseri ha parlato di un calore alla testa, dando modo alla psicologa di concludere dicendo “Attenzione sono tutti cenni, sono tutti cenni” sostenuta dall’altro e tanto ignorante conduttore che ribadisce come sia importante fare attenzione a cenni di questo tipo per comprendere la verità. Ma del resto lui che ne può sapere, è solo un conduttore, è la dottoressa intervenuta in trasmissione che avrebbe dovuto studiare un pochino prima di aprire bocca, spesso il silenzio evita bruttissime figure ed evita di creare danni, perché qui non si tratta di una gaffe, ma di un danno creato alla cultura su un tema delicato come l’epilessia!
Vorrei comunque analizzare bene quanto detto da questa psicologa, ovviamente tralasciando l’analisi grammaticale o dei tempi verbali. Mi piacerebbe parlare del contenuto.
Mi sembra prima di tutto demoralizzante che uno psicologo possa parlare di “rotelle fuori posto” in un intervento ufficiale. Sarebbe forse stato più corretto parlare di “disturbo”, “disagio”, o anche di “malattia mentale”, ma rotella fuori posto è un espressione davvero imbarazzante. E dall’imbarazzante si passa al ridicolo quando ci si rende conto che la psicologa in questione parrebbe non conoscere altri termini per riferirsi a problemi di tipo mentale o psicologico “chissà che quella rotella fuori posto non sia stata fuori posto proprio in quel momento”.
Ma aldilà del demoralizzante e dell’imbarazzante, suscita profonda vergogna il suo intervento nel momento in cui si comprende finalmente a cosa si riferiva la dottoressa in questione quando parlava di “rotella fuori posto”: “E chissà che quella rotella fuori posto non sia stata fuori posto proprio in quel momento (…) ma noi come facciamo a sapere ad esempio che Michele Misseri non soffre di epilessia, come facciamo?” A questo punto non può che accapponarsi la pelle per l’oscenità appena ascoltata: rotella fuori posto = epilessia!? Ma questa è veramente roba da matti!
Qualsiasi psicologo sa, a parte la psicologa Roberta Sacchi (ecco, ne abbiamo svelato il nome anche se forse l’anonimato sarebbe stata una migliore punizione per l’ignoranza) che l’epilessia non è affatto avere “rotelle fuori posto”, l’epilessia non è assimilabile in alcun modo alla pazzia, è vergognoso che esista uno psicologo che non sappia distinguere “malattie o disagi mentali” da condizioni neurologiche comuni (circa 2 persone su 100 hanno l’epilessia). Mi chiedo: per la dottoressa Sacchi anche chi soffre di emicrania a grappolo è pazzo?
Comunque, dire che chi ha l’epilessia è “pazzo” o con “rotelle fuori posto” ha lo stesso valore di dire che chi è biondo ha tendenze omicide. Per dirla con un linguaggio più folcloristico, è un’affermazione che “non sta né in cielo né in terra”, solo una persona con “rotelle fuori posto” potrebbe trovare un nesso.
Ma arriviamo alla frase, alla vergogna finale della dottoressa della “Vita in diretta”, quella in cui afferma “potrebbe essere che abbia ucciso in preda ad una crisi epilettica”. Allora qui oltre all’abominio concettuale, vorrei sottolineare anche la stupidità dell’affermazione: per chi non lo sapesse,l’epilessia è un’iperattività neuronale improvvisa che porta a scariche elettriche che si tramutano in pochi secondi (raramente pochi minuti) di convulsioni, ovvero di irrigidimento del corpo con movimenti improvvisi simili a tremori, in tale stato è ovvio che sia decisamente impossibile commettere un omicidio, né volontario, né involontario!
E’ veramente sconcertante sentire parole intrise di tanta ignoranza e pregiudizio, da parte una persona che si definisce laureata in psiche, tra l’altro viene da domandarsi in che modo questa psicologa abbia potuto inventarsi e immaginarsi tale scenario. Neanche nei secoli scorsi l’epilessia ha visto attribuirsi la possibilità omicida: anticamente gli epilettici erano visti come individui in contatto con angeli e demoni, spesso erano temuti come portatori di sventura, altre volte idolatrati come sciamani. Nel medioevo furono associati a streghe e stregoni; ai tempi di Lombroso l’epilettico fu visto come individuo freddo nei sentimenti (e pensare che il santo protettore degli innamorati, san Valentino, risulta essere anche il protettore degli epilettici!), ma l’affermazione di Lombroso non trovò conferma né nei dati scientifici successivi, né in quelli storici precedenti (vista la grande mole di religiosi e profeti risultati epilettici). Ma Lombroso era uno studioso fantasioso che pretendeva di comprendere la pericolosità degli individui misurando il loro cranio;. Comunque mai furono incriminati come assassini incoscienti stile il dr. Jackyl e Mr. Hide. Chissà che ora, dopo le parole della psicologa de “La vita in diretta”, si potranno risolvere tutti i misteriosi omicidi: no, non c’è movente? Facile, era epilettico!
Per fortuna c’è ancora chi studia: attualmente alcune ricerche hanno accertato che le persone con epilessia sono tendenzialmente meno etero-aggressive rispetto alla media e, a negare anche quanto sosteneva Lombroso, sono dotate di una grande sensibilità artistica, intellettuale e spirituale. Questo probabilmente perché dotati di maggiore introspettività conseguente al loro stato.
Ovviamente non vuol dire che non ci siano epilettici assassini: gli epilettici sono individui come tutti gli altri dotati di tutta la rosa di sentimenti e passioni, anche quelle che possono portare all’omicidio, ma probabilmente in proporzione vi sono meno assassini epilettici, dato il loro minore potenziale aggressivo. Nel caso capiti un epilettico assassino sicuramente non è la sua condizione neurologica ad averlo portato ad uccidere (tutt’al più la condizione di epilessia può portare al suicidio a causa del dolore, spesso insopportabile, provato durante le crisi), ma soprattutto mai un epilettico potrà uccidere durante una crisi, mai!
Chissà se l’ignorante dottoressa ha mai visto questo elenco di epilettici famosi:
– Ezechiele (620 a.C. – data di morte sconosciuta, profeta, probabilmente il primo epilettico accertato),
– Gautama Buddha (566a.C.-486a.C., monaco fondatore del Buddismo),
– Socrate (470 a.C.-399a.C., grande filosofo),
– Zenone (425 a.C.- 491 a.C., Imperatore romano dell’impero d’oriente),
– Alessandro Magno (356 a.C.-323 a.C, condottiero re di Macedonia, considerato uno dei più grandi stratega della storia),
– Giulio Cesare (101 a.C-44 a.C., console romano considerato uno dei più grandi personaggi della storia),
– San Paolo (5-67),
– Maometto (570-632, profeta fondatore dell’Islam),
– Francesco Petrarca (1304-1374, uno dei più grandi scrittori e poeti italiani),
– Giovanna d’Arco (1412-1431, grande eroina francese),
– Leonardo da Vinci (1452-1519, pittore, ingegnere e scienziato, una delle menti più brillanti della storia)
– Michelangelo (1475-1564, scultore, pittore, poeta e architetto, riconosciuto come uno dei più grandi artisti di sempre),
– Carlo V d’Asburgo (1500-1508, re di Spagna e sovrano del Sacro Romano Impero),
– Torquato Tasso (1544-1595, drammaturgo autore della “Gerusalemme Liberata”),
– Caravaggio (1571-1610, uno dei più grandi pittori Italiani),
– Moliére (1622-1673, commediografo francese, autore del “malato immaginario”),
– Blaise Pascal (1623-1662, filosofo, matematico, teologo e fisico)
– Georg Friedrich Handel (1685-1759, compositore),
– Napoleone Bonaparte (1769-1821, fondatore del Primo Impero Francese),
– Vittorio Alfieri (1759-1803, drammaturgo e poeta italiano di grande fama),
– Niccolò Paganini (1782-1840, noto compositore italiano),
– George Gordon Byron (1788-1824 barone di Byron, poeta e politico),
– Giacomo Leopardi (1798-1837, uno dei più grandi poeti del 1800),
– Edgar Allan Poe (1809-1846, scrittore, poeta giornalista, saggista e critico letterario, inventore della letteratura horror, dei polizieschi e dei gialli psicologici),
– Abraham Lincoln (1809-1865 XVI presidente degli Stati Uniti d’America),
– Charles Dickens (1812-1870, giornalista e scrittore, autore di “Le avventure di Oliver Twist”, “David Copperfield” e del racconto “Canto di Natale”),
– Soren Kierkegaard (1813-1855, filosofo fondatore dell’esistenzialismo),
– Gustave Flaubert (1821-1880, scrittore francese, autore del romanzo “Madame Bovary”, primo nel suo genere),
– Fedor Dostoevskij (1821-1881, autore tra gli altri di “Delitto e castigo”),
– Lev Tolstoy (1828-1910, grande scrittore russo, nonché filosofo, educatore e attivista sociale, autore di “Guerra e Pace”),
– Lewis Carroll (1832-1898, scrittore, fotografo e matematico, famoso soprattutto per “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie”),
– Alfred Nobel (1833-1896, chimico e filantropo, inventore del Premio Nobel),
– Peter Ilyich Tchaikovsky (1840-1893, uno dei più geniali compositori di tutti i tempi),
– Friedrich Nietzsche (1844-1900 grande filosofo tedesco),
– Guy de Maupassant (1850-1893, scrittore e poeta francese),
– Vincent Van Gogh (1853-1890, uno dei più famosi pittori di tutti i tempi),
– Vladimir Ilic Ulianov detto Lenin (1870-1924, statista russo, rivoluzionario),
– Franklyn D. Roosvelt (1882-1945, 32° presidente degli Stati Uniti d’America),
– Antonio Ligabue (1899-1965 uno dei più noti pittori del secolo scorso),
– Yann curtis (1956-1980, cantante britannico, leader dei Joy division)
– Neil Young (68 anni, cantautore canadese),
– Elton John (66 anni, musicista e compositore britannico di fama mondiale),
– Prince, (55 anni, musicista e compositore),
– Martin Jhon Kemp (52 anni, musicista degli Spandaut Ballet),
E ancora: Lisandro (generale spartano), Caligola (imperatore), Nerone (imperatore), Alfredo il grande (re), Chinkin (principe), Santa Brigida di Svezia, Amedeo IX (duca beatificato), il Cardinale Richelieu, Pietro il grande (zar di russia), Jonathan Swift (scrittore), Walter Scott (scrittore), Percy Bysshe Shelly (poeta), Papa Pio IX, Hector Berlioz (compositore), Alfred Tennyson (poeta), Odilon Redon (pittore),Edward Lear (scrittore e illustratore), George Gershwin (compositore e direttore d’orchestra),Richard Burton (attore),Roska Oskardottir (pittrice), Sir Kyffin Williams (pittore), Michael Jeter (attore), e tantissimi altri tra artisti, politici, scienziati e uomini di fede
hanno tutti sofferto di crisi epilettiche!
Si sospetta inoltre che anche:
– Aristotele (384 a.C.-322 a.C., uno dei più grandi filosofi e scienziati dell’antica Grecia)
– Pitagora (570 a.C.-495 a.C., matematico, filosofo, scienziato, astronomo, legislatore e politico greco, a lui si deve l’ononimo teorema),
– Agatha Christie (1890-1976, scrittrice di gialli di fama mondiale),
– Annibale (247 a.C.-183 a.C., condottiero cartaginese),
– Truman Capote (1924-1984, scrittore, sceneggiatore, dialoghista, giornalista, drammaturgo e attore, autore di “colazione da Tiffany”)
– Jack Lemmon (1925-2001, attore statunitense vincitore di diversi premi Oscar)
soffrissero dello stesso male (del resto molti sono voluti rimanere nell’anonimato o talvolta nell’alone di mistero).
Spero che questo lungo elenco di personaggi famosi, oltre a far riflettere sull’ignoranza, serva a riabilitare il buon nome degli epilettici.
Quello che più sconforta è che, sebbene siano stati scritti molti articoli critici dopo l’intervento a “La vita in diretta” della “laureata in psiche, tutti questi articoli messi insieme non avranno raggiunto e non raggiungeranno mai l’audience del programma in questione. E così ancora una volta l’ignoranza si propaga tra il pubblico dei grandi media, e sempre più spesso in modi pericolosi: si cominceranno a sentire mamme che metteranno in guardia i figli “non giocare con quel bambino, è epilettico potrebbe ucciderti durante una crisi” oppure nonne preoccupate per i nipoti “non uscirai mica con quel ragazzo epilettico? Sai cosa dicono degli epilettici, che ammazzano la gente”.
Inorridisco e rabbrividisco a pensare a quanti altri scenari potranno esistere, come se gi epilettici non avessero già abbastanza problemi tra i dolori delle crisi (che, ci tengo a far notare, al giorno d’oggi possono essere tenute quasi totalmente a bada con i medicinali) e i dolori sociali a cui spesso (medicinali a parte) sono esposti. Sentire su di sé gli sguardi scioccamente spaventati, o nella migliore delle ipotesi impietositi, per una semplice crisi (una crisi epilettica, al di là del dolore fisico che provoca, è un evento assai più semplice da gestire di quanto possa apparire). Senza contare l’umiliazione dell’essere additato con diffidenza e morbosa curiosità insieme nel momento in cui diventa nota la loro condizione.
Chissà ora quanti additeranno con ancora maggiore disprezzo gli epilettici, e forse anche con terrore, convinti che epilettico possa essere uguale ad assassino. Ma gli assassini sono i propagatori dell’ignoranza. Sacchi pieni di ignoranza!