Il mercato prestiti manda forti segnali di ripresa e lascia ben sperare per i prossimi mesi: l’erogato a famiglie e imprese ha interrotto la discesa e il mese di giugno sembra poter fare da spartiacque tra la crisi che ha schiacciato il comparto fino ad ora e il decollo che potrebbe registrarsi da qui al prossimo futuro. I consumatori, che nel corso degli ultimi tre anni hanno setacciato il mercato e posto IBL Banca e i suoi prodotti a confronto con quelli di Agos, Findomestic, ecc. alla ricerca dell’istituto più adatto alle proprie necessità, iniziano a respirare e a intravedere un settore dei crediti più sano e in grado di sostenere famiglie e aziende verso una auspicabile ripresa economica.
Mercato prestiti: i dati Abi di giugno
Secondo l’ultimo rapporto Abi relativo ai dati di giugno 2015, l’erogazione di prestiti a famiglie e imprese è prossima a interrompere un trend negativo che perdura da oltre 3 anni. A giugno sono stati erogati finanziamenti per 1.815 miliardi di euro, con una contrazione su base annua pari allo 0,1%. Si tratta del miglior dato degli ultimi 37 mesi.
I segnali di ripresa: surroghe e prestiti alle imprese
Il clima di ottimismo riguardante il mercato prestiti è alimentato principalmente da due dati, relativi alle erogazioni per le imprese e ai mutui: i crediti concessi alle aziende italiane nei primi 5 mesi del 2015 hanno registrato una crescita dell’11,6%. Per ciò che riguarda il comparto mutui, la crescita su base annua registrata nello stesso periodo da Abi calcolando anche le surroghe si attesta sul +64%, per un erogato totale pari a 1.833 miliardi di euro.
Tassi d’interesse ai minimi
Altro aspetto che lascia ben sperare per una ulteriore ripresa del comparto fa riferimento all’oscillazione dei tassi d’interesse sui prestiti, che hanno raggiunto un nuovo minimo. il tasso totale è pari al 3,42%, inferiore di un centesimo di punto rispetto alle rilevazioni precedenti, che già avevano fatto segnare un record. I tassi d’interesse sui prestiti alle imprese fanno segnare il valore più basso da maggio 2015 e calano al 2,10% contro il 2,17% di aprile. Giù anche i tassi sui muti che passano dal 2,75% a 2,65%.
Sofferenze bancarie in aumento
Non accenna ad arrestarsi invece la crescita delle sofferenze bancarie, che si attesta in aumento anche nelle ultime rilevazioni. A maggio le sofferenze lorde hanno raggiunto quota 193,7 miliardi di euro, contro i 191,6 attestati nel mese di aprile. Per ciò che riguarda le sofferenze nette, il valore registrato nel mese di maggio è stato pari a 83,4 miliardi mentre ad aprile si era fermato a 82,3 miliardi (+1,1 miliardi di euro).
Male anche la raccolta delle banche
Raccolta delle banche in calo. Su base annua, la perdita registrata dagli istituti è stata pari a 23,4 miliardi di euro, con una perdita dell’1,7% rispetto a dodici mesi fa. Da segnalare, però, il quarto mese di crescita consecutiva dei depositi all’estero, che interrompe un trend negativo che perdurava da 40 mesi di fila.