Gli importi relativi alle bollette della luce costituiscono una voce di spesa che gli italiani vorrebbero volentieri vedere ridotta. Questo è in parte possibile, grazie all’azione individuale, nel momento in cui i consumatori si prendono l’impegno di mettere a confronto le migliori tariffe per l’energia elettrica, anche con l’aiuto di comparatori, tenendo in considerazione i propri consumi effettivi e valutando le proposte più convenienti in base a questi.
In aiuto dei cittadini dovrebbe intervenire anche l’istituzione del mercato libero dell’energia elettrica, ma questo sta sollevando parecchi pareri discordanti. L’Adoc, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, ad esempio, mette in discussione la convenienza economica del mercato libero dell’energia elettrica, definendolo un “mercato finto”.
Secondo l’Associazione, che ha partecipato all’audizione sulla strategia energetica nazionale tenutasi lo scorso giovedì in Commissione Industria al Senato, “soltanto il 18% degli utenti ha scelto il mercato libero e ben due terzi di questa percentuale sono rimasti con il vecchio gestore, ossia sono passati alla nuova società del gruppo che fa la vendita”. La maggior parte delle società operano, infatti, sia in maggior tutela sia nel mercato libero: è questo il caso di Eni, Enel Energia, Edison e tantissime altre.
Secondo l’Adoc, per ripristinare la convenienza del mercato, è necessario tenere separate le società di vendita da quelle di distribuzione, estendendo a tutte le aziende appartenenti al settore energy il sistema informativo integrato istituito dall’Aeeg con il DCO 35/10. Per favorire l’assoluta trasparenza, tale sistema dovrebbe, inoltre, essere consultabile dalle associazioni dei consumatori.
La stessa situazione è riscontrabile sul mercato del gas, dove l’Adoc propone d’istituire un sistema analogo a quello dell’energia, con il cosiddetto acquirente unico. Un’altra priorità del Paese è investire in una politica “green”, che punti di più sull’ambiente e sulle rinnovabili. Anche in questo caso bisogna, però, fare molta attenzione e vigilare affinché la programmazione degli interventi sia oculata e non crei caos, né a livello infrastrutturale né paesaggistico/agricolo.
“L’energia spesso non viene utilizzata, ma viene comunque pagata anche dai consumatori attraverso gli incentivi in bolletta”. Per risolvere questo problema, l’Adoc suggerisce una fiscalità di vantaggio, che incentivi i piccoli impianti domestici con potenza massima di 6 kilowatt e preveda lo scambio e l’accumulo con batteria al sale (meno inquinante), così che ogni abitazione abbia l’energia necessaria per provvedere al suo fabbisogno.
L’Adoc invita, inoltre, a prestare maggiore attenzione al tema dell’efficienza energetica delle nuove costruzioni e ad adottare una pianificazione alternativa del settore dei trasporti, che preveda punti di ricarica da fonti alternative. Quanto alla benzina, l’Associazione ritiene che “l’eccessiva crescita del prezzo del carburante non sia in armonia con i principi di equità fiscale e di progressività delle imposte contenuti nella Costituzione”.