Le foto come ricerca dell’animo umano. La fotografia ha la capacità di fermare un frammento d’eternità, raccontare un volto, dipingere un paesaggio. Quando si prepara una mostra fotografica, si mettono insieme tante emozioni, ogni scatto, se guardato attentamente, può mostrare mille particolari. Nella quarta edizione di Mediterraneum 2012 Photo fest dal titolo “Racconti del territorio”, sono state esposte numerose foto di tanti autori con temi profondamente diversi.
Nelle foto di Tony Gentile si racconta della lotta alla mafia, dei morti ammazzati, ma anche di una terra, la Sicilia che pur martoriata, combatte e spera. Alcuni scatti sono tristi, altri fanno riflettere, altri ancora mostrano che i giovani possono cambiare le cose. “Silenzio e profondità. Istante ed eternità. In questa raccolta d’immagini – spiega Rita Borsellino– c’è una porzione della storia siciliana”.
Ivano Cheli presenta un reportage “Lo Sbarco” di una rievocazione storica legata a un famoso episodio accaduto nel litorale tra Anzio e Nettuno, durante la seconda guerra mondiale. I figuranti hanno proposto scene di americani e di tedeschi. Ci sono anche momenti di tenerezza, un bacio tra un soldato americano e una crocerossina. E una foto di solidarietà dove un soldato porta via una bimba dai grandi occhi neri.
Jessica Hauf ha presentato il suo lavoro: “La mia Catania”. L’artista si tuffa nell’immortalare momenti insoliti della festa di sant’Agata, altri scatti raccontano della Catania degradata, della città dalle forti emozioni. In due scatti racconta anche la voglia di giocare a calcio in ogni dove. Si respira l’agonismo, accanto ai palazzi storici del centro della città.
Fabrizio Villa, nella sua personale: “Gli ultimi carbonari”, ha raccontato di una zona sperduta della Calabria tra i monti delle Serre. Sono ritratti vari momenti di questo lavoro che è tramandato da padre in figlio. In uno scatto, c’è il volto del carbonaio che fuma. Gli occhi che emergono dal viso, reso nero dal carbone, parlano di una vita fatta di sofferenza ma dignitosa, occhi profondi ma silenziosi.
Tiziana Pielert narra le diverse sfumature dell’universo femminile: la seduzione, il romanticismo, il candore, l’ingenuità. L’osservatore maschile rimane rapito dagli occhi intensi dei volti e ammaliato dalle curve seducenti dei corpi.
Adriana Zehbrauskas ha realizzato un servizio fotografico a Tepito Barrio Bravo, un rione a Città del Messico che tutte le guide sconsigliano di visitare. Una zona degradata dove è possibile acquistare qualsiasi cosa, dalla droga ad animali rari, ad armi. Le foto sono da osservare attentamente e si respira una vita difficile.
Giuseppe Leone ha presentato una sua antologica che parla dei paesaggi della Sicilia, dei costumi, della vita. In uno scatto molto bello si vede una madre, in una strada popolare, che solleva tra le braccia il suo bambino e lo guarda con una gioia infinita. Tante altre foto di altri autori racchiudono tante altre emozioni e scenari. La mostra è stata allestita da Vittorio Graziano che ha avuto il merito di mettere insieme tanti autori e mondi completamente diversi. La fotografia diventa memoria storica e scoperta della vita.