Il Consiglio superiore degli Ulema del Marocco condanna fermamente il contenuto del film “Saydiat Al Jannah” (La signora del paradiso), esprimendo il rifiuto categorico della flagrante falsificazione di fatti accertati nella storia dell’Islam.
Si legge in un comunicato che il Consiglio Superiore degli Ulema ha preso atto del contenuto generale del film prodotto di recente con il titolo: “Saydiat Al Jannah” (La signora del paradiso) e ha riscontrato quanto segue:
1- La persona che ha scritto il film appartiene a una corrente sciita. È stato privato della sua nazionalità kuwaitiana per le sue idee estremiste.
2- Questo film, che costituisce una flagrante falsificazione dei fatti, contiene un atto efferato che non può essere accettato dai musulmani, ovvero l’incarnazione del Profeta, pace e salvezza su di lui.
3- Il film ha osato con ripugnante parzialità usare la persona di Fatima Zahra, che Allah sia soddisfatto di lei, figlia del Profeta, pace e salvezza su di Lui, per scopi in contrasto con lo spirito della religione e la realtà della storia.
4- L’alto rango di Fatima Zahra, tra tutti i musulmani non ha bisogno di ricorrere a false accuse per parlare di lei.
5- Le calunnie contro Abu Bakr, fanno parte degli scandali di questo film.
6- Coloro che stanno dietro a questo film cercano fama e scalpore, la promozione della loro produzione e la realizzazione del maggior numero di spettatori, ferendo i sentimenti dei musulmani e fomentando le sensibilità religiose.
Per tutte queste considerazioni, il Consiglio Superiore degli Ulema, presieduto dal Re del Marocco, Mohammed VI, condanna fermamente il contenuto di questo film ed esprime il suo rifiuto categorico della flagrante falsificazione di fatti accertati della storia islamica. Questa falsificazione dei fatti, che danneggia l’Islam ei musulmani, è respinta da tutti i popoli, perché non serve i loro interessi superiori tra le nazioni, specialmente in questi tempi.