La Commissione Europea e il Marocco avviano una rinnovata partnership sulla migrazione e la lotta alle reti della tratta di esseri umani.
Nell’ambito del regolare dialogo politico tra il Regno del Marocco e l’UE, il commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, e il ministro dell’Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, hanno incontrato venerdì 8 luglio a Rabat il ministro marocchino dell’Interno, Abdelouafi Laftit.
Pur evidenziando i risultati convincenti della loro cooperazione basata sulla responsabilità condivisa nell’area della migrazione, le parti hanno convenuto di rinnovare la loro partnership per affrontare insieme le reti della tratta di esseri umani, in particolare a seguito dell’emergere di nuove modalità di operazioni estremamente violente adottate da queste reti criminali, indica un comunicato stampa congiunto pubblicato al termine di questo incontro, aggiungendo che le parti denunciano le azioni di queste reti, i loro complici e tutti coloro che le aiutano.
Il Commissario e i Ministri esprimono dolore per tutte le morti di persone che tentavano di emigrare irregolarmente, comprese quelle avvenute durante gli ultimi dolorosi eventi del 24 giugno 2022. Questi eventi, oltre alla loro dimensione di tragedia umana, dimostrano l’estrema pericolosità e violenza delle reti di trafficanti di esseri umani che sono pronte a correre tutti i rischi, sottolinea il comunicato stampa congiunto, rilevando che le indagini proseguono per chiarire gli aspetti legati a questi eventi.
Allo stesso tempo, il Commissario europeo e i due Ministri hanno accolto con favore la missione conoscitiva svolta dal Consiglio nazionale per i diritti umani del Regno del Marocco al fine di accertare i fatti, essendo il rispetto dei diritti fondamentali un valore condiviso dal Marocco e l’Unione Europea, indica la stessa fonte.
Il nuovo partenariato operativo nella lotta contro la tratta di esseri umani tra la Commissione e il Marocco potrebbe riguardare in particolare il sostegno alla gestione delle frontiere, il rafforzamento della cooperazione di polizia, comprese le indagini congiunte, la sensibilizzazione sui pericoli della migrazione irregolare, nonché il rafforzamento della cooperazione con le agenzie dell’Unione europea responsabili degli affari interni, si spiega.
Il comunicato congiunto afferma che il Marocco è un partner strategico e impegnato dell’Unione Europea, il cui partenariato sulle migrazioni risale a diversi anni, rilevando che la Strategia Nazionale per l’Immigrazione e l’Asilo (SNIA) costituisce oggi uno dei modelli più avanzati di migrazione gestione, sia legislativa che istituzionale, avendo permesso di regolarizzare la situazione amministrativa di diverse migliaia di migranti e di integrarli nella società marocchina.
Il Marocco è anche uno degli stati fondatori del processo di Rabat e il Re Mohammed VI è designato dai suoi colleghi, capi di stato africani, come il leader del continente più impegnato nelle questioni migratorie.
Gli sforzi operativi del Marocco impediscono decine di migliaia di partenze irregolari verso l’Europa con un gran numero di soccorsi in mare, ricorda il comunicato, rilevando che anche il Regno ha proceduto, nello stesso periodo, allo smantellamento di un centinaio di reti criminali della tratta di esseri umani.
Nell’ambito del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, la Commissione sta istituendo partenariati in materia di migrazione con i paesi di origine, transito e destinazione per contrastare le reti di traffico di esseri umani, ma anche affrontare le cause profonde della migrazione e migliorare le opportunità di migrazione legale, in modo che le persone lo facciano non sentono il bisogno di rischiare la vita in viaggi pericolosi, conclude la dichiarazione congiunta.