L’Ufficio Centrale per le Indagini Giudiziarie (BCIJ) del Marocco, sulla base di precise informazioni fornite dalla Direzione Generale della Sorveglianza Territoriale (DGST), ha sventato nelle prime ore di mercoledì 6 ottobre un imminente piano terroristico da compiersi nel paese nord africano.

Gli agenti sono riusciti a smantellare una cellula estremista attiva nella città di Tangeri composta da 5 individui di età compresa tra i 22 ei 28 anni, che avevano giurato fedeltà all’organizzazione terroristica dello Stato islamico “Daesh”.

Lo smantellamento di questa cellula terroristica e il fallimento dei suoi progetti estremisti fanno parte dei continui sforzi della DGST per combattere le organizzazioni terroristiche e neutralizzare i pericoli e le minacce che minacciano la sicurezza del Regno e la sicurezza dei cittadini, si legge in una nota.

I blitz effettuati a Tangeri da elementi delle Forze Speciali del DGST, hanno portato all’arresto del presunto “emiro” di questa cellula terroristica che ha opposto accanita resistenza, costringendo gli agenti a lanciare bombe sonore di avvertimento per neutralizzare il pericolo. Altri quattro membri del gruppo che sosteneva l’ideologia “takfirista”, portatori di un progetto terroristico transfrontaliero, sono stati arrestati.

Durante il blitz presso l’abitazione del capo di questa cellula terroristica, gli elementi delle Forze Speciali marocchine hanno assicurato l’evacuazione e la messa in sicurezza dei familiari del ricercato e dei vicini al fine di garantire la loro incolumità. Le perquisizioni hanno portato alla luce l’esistenza di una bottiglia e fiale di vario volume contenenti acido nitrico e liquidi sospetti nonché chiodi e fili elettrici e sei bombole di gas pronte per essere utilizzate nella fabbricazione di esplosivi artigianali, prosegue la nota.

Un grande “stendardo” recante l’emblema dell’organizzazione “Daesh” e uniformi paramilitari, armi da taglio di vario calibro, inclusi oggetti taglienti e contundenti e una sciabola, nonché attrezzature e materiale informatico, oltre a volantini e ritratti dell’ex leader del gruppo jihadista nella regione sahelo-sahariana, Adnan Abou walid al-Sahrawi, di recente ucciso dall’esercito francese nel Sahel, sono stati rinvenuti.

Secondo i primi elementi dell’indagine, aggiunge il comunicato stampa, i membri di questa cellula terroristica hanno aderito a una campagna di reclutamento del gruppo armato per rafforzare i propri ranghi, così come hanno acquisito diversi prodotti utilizzati nella fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali, dopo una sottoscrizione interna per raccogliere i fondi necessari, in previsione di compiere attentati con esplosioni a distanza verso uffici pubblici e addetti alla sicurezza, nonché luoghi che accolgono cittadini marocchini e stranieri.