Il Regno del Marocco è stato rieletto, nella persona di Mahjoub El Haiba, al Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, nel corso delle elezioni tenutesi a New York, in occasione del 40° incontro degli Stati Parte della Convenzione il Patto internazionale sui diritti civili e politici.
Secondo un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero del Marocco, il candidato di Rabat, eletto a stragrande maggioranza con 120 voti favorevoli, era in lizza con altri quindici candidati per uno dei nove posti vacanti il Comitato per il periodo 2025-2028.
Questa rielezione testimonia, ancora una volta, la credibilità e la fiducia di cui gode l’azione del Regno, sotto la visione del Re Mohammed VI, per la promozione dei diritti umani dell’Uomo e della loro efficacia. sia attraverso le riforme democratiche intraprese a livello nazionale, sia attraverso le iniziative intraprese dal Marocco a livello multilaterale in questo settore.
Questo successo elettorale rientra anche nella strategia che il Marocco sta attuando, per mettere la propria competenza ed esperienza nei diversi settori prioritari dell’azione multilaterale al servizio degli organismi delle Nazioni Unite, in qualità di attore responsabile e impegnato nella comunità internazionale.
El Haiba, attualmente professore universitario, ha una lunga carriera nel campo dei diritti umani. In precedenza ha ricoperto gli incarichi di Segretario Generale del Consiglio Consultivo per i Diritti Umani (oggi Consiglio Nazionale per i Diritti Umani) e di Primo Delegato Interministeriale per i Diritti Umani.
Fin dalla sua prima elezione al Comitato per i Diritti Umani, El Haiba ha lavorato per rafforzare i metodi di lavoro di questo importante organismo convenzionale.
Il Comitato per i Diritti Umani, composto da diciotto esperti eletti dagli Stati Parte secondo un’equa distribuzione geografica, è responsabile del monitoraggio dell’attuazione del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici da parte di questi Stati, adottato nel 1966.
Si tratta di un organismo di centrale importanza, dato il suo mandato di esaminare i rapporti degli Stati parti sull’attuazione del Patto, di predisporre osservazioni generali sugli obblighi da esso derivanti e di esaminare le comunicazioni relative a violazioni di tale strumento.