La rivista “John Afrique” ha analizzato il “mega progetto” del porto atlantico di Dakhla, sottolineando come il Marocco sta continuando la sua politica nel campo della costruzione di porti, al fine di rafforzare il suo ruolo di crocevia economico continentale e internazionale.
La rivista ha sottolineato che il Marocco, che si trova sul fronte atlantico, in particolare presso i porti di Mohammedia, Casablanca, Jorf Lasfar e il nuovo porto di Safi, si appresta a realizzare un complesso portuale a Dakhla, il progetto strategico per lo sviluppo delle province meridionali del Regno, che è anche inclusa nella sua strategia africana.
In un articolo intitolato “Marocco, il porto atlantico di Dakhla, una stazione strategica per l’Africa occidentale”, la rivista “John Afrique” ha commentato che dopo il fronte mediterraneo, con il successo di Tanger-Med, diventato il primo porto container del bacino, la leadership marocchina nel settore sarà presto rafforzata con l’avvio delle attività del porto di Nador, nel Mediterraneo occidentale.
La rivista ha osservato che la regione di Dakhla-Oued Eddahab, considerata una porta di accesso alla regione dell’Africa occidentale, è chiamata, grazie al futuro porto di Dakhla Atlantic, a diventare un polo regionale. La fonte ha aggiunto che questo enorme progetto, previsto nel 2016, avrà un ruolo strategico, sia nella politica africana del Regno sia nello sviluppo economico, sociale e industriale delle regioni meridionali, che rappresenta un’apertura al Marocco e investitori stranieri, soprattutto coloro che desiderano aumentare gli scambi commerciali con l’Africa a sud del deserto.
La rivista ha sottolineato che il complesso portuale, situato a 40 chilometri dal centro della città, su un’area di 1.600 ettari, sarà organizzato attraverso tre poli: un porto commerciale specializzato negli scambi con il continente e l’America, un porto peschereccio e officine per la manutenzione di imbarcazioni e navi.
Ha rilevato che, a partire dai primi anni di attività, il movimento commerciale previsto è stimato in 2,2 milioni di tonnellate per le merci e circa 1 milione di tonnellate per i prodotti del mare, tanto più che la regione ha risorse ittiche molto abbondanti (65 per cento dello sfruttamento nazionale potenziale).