Alla luce della crisi degli approvvigionamenti che interessa buona parte del mondo, il re del Marocco, Mohammed VI, ha ordinato al nuovo governo appena nominato di creare un meccanismo di tutela sui prodotti strategici in modo da mettere in sicurezza il Paese.
Lo ha fatto nel discorso del re Mohammed VI, pronunciato venerdì 8 ottobre, ha avviato un nuovo passo sulla via del consolidamento del modello istituzionale e politico marocchino, dello sviluppo economico e sociale e della difesa della posizione e degli interessi superiori del Regno.
Nonostante un ottimismo, basato su risultati e cifre concreti, in questo discorso ha chiesto tuttavia
“il necessario consolidamento del posto occupato dal Marocco e la difesa dei suoi interessi superiori, in particolare nell’attuale congiuntura che porta con sé sfide, rischi e minacce”.
L’allusione al vicino d’Oriente, che moltiplica le provocazioni rivolte al Regno, è chiara anche se l’Algeria non viene citata nel discorso del Sovrano. Invitando a “raccogliere le sfide esterne”, il re sottolinea che “la crisi pandemica ha rivelato il risorgere del tema della sovranità. Che sia sanitaria, energetica, industriale, alimentare o altro, la sua conservazione è diventata oggetto di una vera e propria competizione che suscita reazioni febbrili da parte di alcuni. Ad esempio, l’Algeria sta lottando per garantire la propria sicurezza alimentare, come dimostrano i vertiginosi aumenti dei prezzi dei generi alimentari necessari che hanno impoverito milioni di algerini.
A differenza di molti paesi che hanno sperimentato grandi disfunzioni nell’approvvigionamento e nella distribuzione dei beni di prima necessità, il Marocco è riuscito invece a gestire i suoi bisogni in questo settore e ad assicurare un approvvigionamento normale e sufficiente dei suoi mercati; nonostante le tensioni nei mercati globali.
La pandemia ha posto l’accento sull’importanza di garantire la sovranità alimentare, energetica e sanitaria.
“Inoltre, al fine di consolidare la sicurezza strategica del Paese, chiediamo la creazione di un dispositivo nazionale integrato finalizzato alla riserva strategica dei beni di prima necessità, in particolare cibo, salute ed energia”.
L’ordine reale di creare un dispositivo legato alla riserva strategica dei prodotti essenziali, parte da una lettura geopolitica e geoeconomica, traendo lezioni dalla crisi del Covid-19 e tenendo conto dei rischi e delle incertezze di un ambiente internazionale in perenne turbolenza.
Questo è un compito urgente che il nuovo governo di Aziz Akhannouch dovrà affrontare in via prioritaria. Questo progetto prioritario richiede la riforma del quadro giuridico che organizzi le scorte di sicurezza, l’impegno di ingenti investimenti nelle capacità di stoccaggio nazionale e nelle riserve strategiche, nonché la sostituzione della produzione nazionale per alcuni prodotti importati.