Il Ministro della Giustizia del Marocco, Abdellatif Ouahbi, ha presentato, nel corso di un incontro con la stampa a Rabat, le grandi linee di quanto è stato realizzato in termini di revisione del Codice della famiglia.

Questo dopo il completamento del processo di ampie consultazioni supervisionate da parte l’Organismo incaricato della revisione del Codice della Famiglia, e a seguito della formulazione da parte del Consiglio Superiore degli Ulema del proprio parere giuridico su alcune proposte dell’Organismo legate a testi religiosi formali.

Il tutto in applicazione delle Direttive del Re Mohammed VI, impartite nel corso della sessione di lavoro presieduta lunedì dal Sovrano e dedicata alla questione della revisione del Codice della famiglia.

Il Ministro ha ricordato che il monarca ha definito nella sua lettera indirizzata al Capo del Governo la metodologia della riforma, i suoi ambiti e le sue finalità, ha affidato la supervisione del processo collettivo di consultazione e ha ascoltato un organismo di carattere istituzionale con una struttura diversificata, poiché composto da membri del potere esecutivo e giudiziario, dal Consiglio Superiore degli Ulema e da un organismo costituzionale indipendente responsabile dei diritti umani.

Ha inoltre ricordato che le ampie consultazioni e sessioni di ascolto e di ascolto, organizzate dall’Autorità, hanno avuto il sostegno di tutte le componenti della società politica e civile, nonché degli attori scientifici, degli ulama e degli accademici, che hanno mostrato una notevole forza di proposta, attraverso la quale hanno hanno espresso la loro visione della famiglia marocchina, i fondamenti della sua forza e resilienza e la loro preoccupazione di tenere conto degli interessi dei superiori bambini, a consolidare la posizione della donna e ad adoperarsi per stabilire la loro uguaglianza con gli uomini, nel rispetto della Costituzione e nel quadro delle costanti del Regno.

Dopo aver compiuto la sua missione nei tempi previsti, ha proseguito, l’Autorità ha presentato al Re un rapporto sulle sue attività in due volumi, il primo dei quali riguarda “proposte relative al Codice della famiglia” e il secondo riguarda “proposte di carattere generale” non avente alcun collegamento diretto con il testo del Codice, ma da cui dipende l’ottimale attuazione di quest’ultimo. In cifre, l’Autorità ha presentato 139 proposte di modifica riguardanti i sette libri del Codice.

In questa occasione Ouahbi ha voluto sottolineare che il Re, si è congratulato con i membri dell’Autorità incaricata della revisione del Codice della Famiglia per la competenza, l’obiettività e la dedizione che hanno dimostrato nel portare a termine la missione affidata loro, nonché per il contributo all’elaborazione di un progetto di revisione approfondita del Codice della famiglia. Ha aggiunto che il Sovrano ha accolto con favore anche il parere giuridico e la giurisprudenza del Consiglio superiore degli Ulema e il ruolo dell’organismo scientifico incaricato di emettere fatwa nella sua elaborazione.

Ouahbi ha inoltre spiegato che la revisione del Codice della famiglia mira a superare alcune lacune e disfunzioni rilevate durante la sua applicazione giudiziaria, per adattare le sue disposizioni all’evoluzione e alle dinamiche della società marocchina e alle esigenze dello sviluppo sostenibile, nonché alla loro allineamento con l’evoluzione legislativa, in particolare con le convenzioni internazionali ratificate dal Regno.

Di conseguenza, “ci troviamo oggi di fronte ad una revisione sostanziale del Codice della famiglia, rispondente ai principi e alle norme definiti nella Lettera Reale, in conformità con le norme e le linee che essa ha stabilito al fine di elaborare una nuova versione del Codice della famiglia , capace di sostenere il Marocco di oggi e gli sviluppi sociali che sta vivendo, garantendo scrupolosamente che le sue disposizioni possano, allo stesso tempo, consolidare la posizione delle donne e i loro diritti, proteggere la i diritti dei bambini e preservare la dignità umana”, ha affermato.

Tra i punti adottati, infatti, sulla base delle proposte dell’Autorità e del parere giuridico del Consiglio Superiore degli Ulema, il ministro ha citato in particolare quanto segue:

-Primo: la possibilità di trascrivere il fidanzamento e di considerare di regola l’atto di matrimonio come unica prova giustificativa del matrimonio, pur stabilendo i casi eccezionali di ammissibilità dell’azione di ricostituzione.

– Secondo: rivedere procedure e misure relative alle questioni familiari, predisponendo una guida pratica e di riferimento al Codice della famiglia;

– Terzo: facilitare l’accesso alla giustizia familiare, attraverso la creazione di uno “sportello unico” a livello del tribunale della famiglia;

– Quarto: sensibilizzare i futuri coniugi ai diritti e agli obblighi derivanti dal matrimonio, adottando una politica pubblica volta a sostenere tale tematica.

– Quinto: studiare la possibilità di creare un registro nazionale per registrare gli atti di matrimonio e di divorzio.

Ouahbi sostiene che, supervisionando tutte le fasi di questa riforma, il Re, ha avuto cura di circondarla delle virtù della partecipazione e dell’appropriazione, creando un quadro consensuale costruttivo capace di integrare i contributi di tutti, ciascuno dalla propria posizione, al fine di promuovere gli obiettivi di rinnovamento, sviluppo e Ijtihad, come espressi dal Codice della Famiglia dell’epoca del suo sviluppo nel 2004 e la risposta favorevole che ha generato a livello nazionale e internazionale, in grado di sottolineare il carattere distintivo della metodologia di riforma adottata dal Regno e basata sulla costanza, la graduazione, la capitalizzazione, la sezione aurea e la moderazione della sua religione quadro di riferimento, oltre alla capacità degli strumenti dell’Ijtihad creativa di conciliare le finalità della Sharia con gli sviluppi registrati a livello di diritti e libertà.

Pertanto, ha affermato il Ministro, le Alte Istruzioni del Re, indirizzate al Capo del Governo, al Ministro e ai ministri direttamente interessati dal progetto di revisione del Codice della Famiglia, che il comunicato stampa del Gabinetto Reale sul che il soggetto desidera affermare, sottolinea la necessità che questo spirito continui nella fase di elaborazione del progetto di revisione, nella sua discussione e nel suo voto da parte del Parlamento in vista di giungere all’adozione di una nuova versione del Codice che capitalizza i risultati della sua versione precedente, li sostiene e rivede i suoi punti di disfunzione. L’obiettivo comune è quello di raggiungere l’uguaglianza e l’equilibrio familiare e di sancire i principi di giustizia, equità, solidarietà e coesione con il sostegno di tutti e il riconosciuto spirito patriottico, al fine di portare una nuova pietra nel processo di consolidamento dello stato di diritto e la costruzione di una società democratica guidata, con volontà e determinazione, dal Re Mohammed VI, ha concluso.

Conformemente alle Istruzioni Reali, nel corso della sessione di lavoro presieduta dal Re Mohammed VI lunedì al Palazzo Reale di Casablanca e dedicata al tema della revisione del Codice della Famiglia, martedì si è svolto a Rabat un incontro di comunicazione per la presentazione del i principali contenuti delle proposte relative alla revisione del Codice della famiglia.

In questa occasione, il Capo del Governo, Aziz Akhannouch, ha sottolineato che questo incontro di comunicazione con i rappresentanti dei media nazionali e internazionali avviene in applicazione delle Alte Istruzioni del Re Mohammed VI, contenute nel comunicato stampa del Gabinetto Reale pubblicato lunedì, con l’obiettivo di informarli e tenere informata, attraverso di loro, l’opinione pubblica sul contenuto delle principali modifiche proposte per una revisione sostanziale del Codice della famiglia.

Akhannouch ha aggiunto che il Re ha dato le Sue Istruzioni e le Sue lungimiranti indicazioni riguardo ai principi e agli scopi che dovrebbero governare la revisione del Codice della Famiglia, assicurando che le aspettative del Sovrano in questa materia vengano realizzate, nel miglior modo possibile. scadenze possibili, nell’ambito del progetto di revisione, al fine di sottoporlo al Parlamento per adozione.

L’incontro è stato caratterizzato dagli interventi del Ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, che ha presentato le grandi linee dei risultati ottenuti in termini di revisione del Codice della Famiglia, nonché del Ministro degli Habous e degli Affari Islamici, Ahmed Toufiq, e del Ministro della Solidarietà, integrazione sociale e famiglia, Naima Ben Yahia.

L’incontro si è svolto alla presenza del presidente della Camera dei rappresentanti, Rachid Talbi Alami, del presidente della Camera dei consiglieri, Mohamed Ould Errachid, del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Mohamed Abdennabaoui, e del procuratore generale di King presso la Corte di Cassazione, il presidente della Procura, El Hassan Daki.

L’evento è stato caratterizzato anche dalla presenza del Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, e del Segretario Generale del Governo, Mohamed Hajoui.

All’incontro di comunicazione hanno preso parte anche la Presidente del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, Amina Bouayach, il Segretario Generale del Consiglio Superiore degli Ulema, Saïd Chabar, diversi membri dell’Autorità incaricata della revisione del Codice della Famiglia, presidenti delle Leggi Costituzionali istituzioni e altre personalità.

Nel corso della sessione di lavoro presieduta lunedì al Palazzo Reale di Casablanca dal Re Mohammed VI, il Sovrano ha incaricato il Capo del Governo e i ministri di comunicare con l’opinione pubblica e di tenerla informata sugli ultimi sviluppi di questa revisione.