L’espansione del terrorismo dal Medio Oriente verso l’Africa minaccia anche l’Europa e in particolare paese come Italia e Francia. Non solo il nostro paese è minacciato quasi quotidianamente dallo Stato islamico che controlla Sirte e parte della Libia ma anche altri paesi europei, come la Francia, vengono minacciati dalla nascita di gruppi alleati al califfato ad esempio in Algeria dove è presente la formazione denominata “Soldati del Califfato”.
Per questo Rabat diventa sempre di più punto di riferimento per i paesi africani ed europei per il suo Islam moderato che cerca di esportare come arma efficace per contrastare il pericolo rappresentato dallo Stato islamico. Dopo aver formato gli imam provenienti da diversi paesi africani è la volta dell’Europa. E’ stato firmato ieri a Tangeri un accordo tra le autorità francesi e quelle marocchine per la formazione di 50 imam transalpini all’interno del territorio marocchino.
Secondo quanto riporta il sito di informazione marocchino “Le360”, la firma è avvenuta in occasione della visita del presidente François Hollande, in Marocco alla presenza del ministro degli Esteri, Laurent Fabius, e di quello marocchino degli Affari islamici Ahmed Toufik.
Saranno non meno di 50 gli imam francesi che verranno formati nel nuovo Istituto Mohammed VI inaugurata dal re Mohammed VI lo scorso marzo a Rabat. In una dichiarazione congiunta, entrambi i governi dichiarano che questa iniziativa mira a promuovere “l’Islam moderato” è conforme ai “valori di apertura e tolleranza”, ma anche “pienamente ancorato ai valori della Repubblica e della laicità”. Secondo la stampa marocchina questa iniziativa consentirà alla Francia, di fronte alle minacce terroristiche, “di proteggere la sua gioventù musulmana contro le tentazioni dell’estremismo”. L’approccio preventivo istituito dal Marocco di lottare contro l’estremismo suscita un notevole interesse tra diversi paesi in Africa ed Europa, che sono più propensi a richiedere la formazione dei loro imam in Marocco.